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Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

sábado, 29 de octubre de 2022

Sábado 3 diciembre 2022, San Francisco Javier, presbítero, memoria obligatoria.

SOBRE LITURGIA

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
A SEMINARISTI E SACERDOTI CHE STUDIANO A ROMA

Aula Paolo VI. Lunedì, 24 ottobre 2022

Domanda

Santo Padre, potrebbe aiutarci a capire come possiamo essere nel ministero ponti tra il mondo della fede e quello della scienza? Quale consiglio concreto può dare a noi che nella pratica pastorale abbiamo la responsabilità di promuovere un dialogo, non certo una contrapposizione tra queste due aree. Grazie.

Papa Francesco

È importante non negare il ruolo della scienza, anche della scienza che va avanti, la scienza che fa ricerca, è importante, è molto importante. E le persone che studiano, ma anche se non sono ricercatori per ufficio, ogni persona, pensa agli studenti universitari, tutti dobbiamo essere aperti alle inquietudini che vengono dagli studenti. Prima di tutto, direi, ascoltare, essere aperti alle problematiche. Se vai per la strada della problematica, ti chiedi: come mai? E te lo chiedi più volte. E non dai una di quelle risposte che un tempo si usavano, nei libri fatti per rispondere a tutte le difficoltà contro la Chiesa, contro la nostra fede. Sono risposte che non servono, sono puramente teoriche, e non possiamo proporle come risposte all’altezza di un universitario che sta studiando quella specialità. Dobbiamo dare una risposta all’altezza, degna dell’uomo, e questo credo che sia molto importante: guardare con orizzonti larghi, larghi… E si può dire: “Io non conosco questo, ma tu riflettici…; l’annuncio della fede è questo, su questo punto ci sono questi orizzonti, guarda…”. Sempre aperto, e guidarlo... E puoi anche dire: “Io non so come rispondere, ma vai a trovare questa persona, quest’uomo, questa donna, questo prete, che è specialista in questo e ti può spiegare”. Non chiudere mai la porta, non chiudere. Anche se vengono da te con questioni che tu intuisci che non sono coerenti con la morale; se tu puoi rispondere, rispondi; se non puoi rispondere, cerca qualcuno che può farlo e di’: “Di questo puoi parlare con questo, con quell’altro”. Ma sempre aperto, sempre aperto. Perché un atteggiamento di difesa chiude il dialogo, chiude la porta. Aperto: “Sì, interessante…”.

Alla maggior parte delle cose possiamo rispondere noi perché le sappiamo. Quando gli studenti universitari vengono con un dubbio, vi do un consiglio: quando ti portano un dubbio da parte dell’università, per esempio, gli studenti – forse questo è il settore di maggior lavoro –, se è possibile, rispondere con un altro dubbio, e così tu sei attento e lo stesso gesto che lui fa a te tu lo fai a lui, così che non si senta troppo sicuro. “Tu mi domandi questo, bene, ma per te questo come va?”. Questo, Gesù lo faceva spesso, lo vediamo nel Vangelo. A una domanda che conteneva una trappola, Gesù rispondeva con un’altra domanda, e lasciava l’interlocutore in mezzo alla strada intellettuale. È importante rispondere così, o, se non viene, orientare a una persona che può rispondere su quell’aspetto scientifico, quell’aspetto che va contro la fede e a cui forse io non posso rispondere. Nella maggior parte dei casi, credo che si possa rispondere. Ma – è sempre un consiglio che vi do – non rispondere “all’aria”: rispondo a te, a te che mi fai la domanda. Se tu ti comprometti con questa domanda, io a te dico questo. Gesù lo faceva. Per esempio, quando guariva di sabato, diceva: “E tu? Tu non prendi la mucca per darle da bere, il sabato?” (cfr Lc 13,15). Gli faceva vedere la contraddizione nella stessa domanda. Quando sono cose scientifiche serie, che vanno oltre la nostra possibilità, dire quello che possiamo e quello che non sappiamo; dire: “Su questo devi domandare a uno che capisca di più di questa scienza”. Essere umile, avere la fede non è avere la risposta su tutto. Quel metodo di difesa della fede non va più, è un metodo anacronistico. Avere la fede, avere la grazia di credere in Gesù Cristo è essere in cammino. E che l’altro capisca che tu sei in cammino, che tu non hai tutte le risposte a tutte le domande. C’era un tempo in cui era alla moda una teologia di difesa e c’erano libri con domande per difendere. Quando io ero ragazzo era quello il metodo di difendersi. Sono riposte, alcune buone, altre chiuse ma che non fanno bene al dialogo. “Hai visto? Ti ho risposto, ho vinto io”. No, non va. Il dialogo con la scienza sempre aperto. E dire: questo non so spiegartelo, ma tu devi andare da questi scienziati, da queste persone che forse ti aiuteranno. Fuggire dalla contrapposizione religione/scienza, perché questo è un cattivo spirito, non è lo spirito vero del progresso umano. Il progresso umano farà andare avanti la scienza e anche conservare la fede.

CALENDARIO

3 SÁBADO. Hasta la Hora Nona:
SAN FRANCISCO JAVIER, presbítero, memoria obligatoria

Misa
de la memoria (blanco).
MISAL: ants. y oracs. props., Pf. I o III de Adviento o de la memoria.
LECC.: vol. II.
- Is 30, 19-21. 23-26.
Se apiadará de ti al oír tu gemido.
- Sal 146. R. Dichosos los que esperan en el Señor.
- Mt 9, 35 — 10, 1. 5a. 6-8. Al ver a las muchedumbres, se compadecía de ellas.
o bien:
cf. vol. IV.

Liturgia de las Horas: oficio de la memoria.

Martirologio: elogs. del 4 de diciembre, pág. 703.
CALENDARIOS: Pamplona y Tudela: San Francisco Javier, presbítero (S). Bilbao, San Sebastián, Combonianos, Jesuitas y Misioneros de la Preciosa Sangre: (F).

3 SÁBADO. Después de la Hora Nona:
SEGUNDA SEMANA DE ADVIENTO
Segunda semana del Salterio
Misa
vespertina del II Domingo de Adviento (morado).
Liturgia de las Horas: I Vísp. del oficio dominical. Comp. Dom. I.

TEXTOS MISA

3 de diciembre
San Francisco Javier, presbítero
Memoria

Antífona de entrada Sal 17, 50; 21, 23
Te alabaré entre las naciones, Señor; contaré tu fama a mis hermanos.
Confitébor tibi in pópulis, Dómine, et narrábo nomen tuum frátribus mei.

Monición de entrada
Se celebra hoy la memoria de san Francisco Javier, presbítero de la Orden de la Compañía de Jesús, evangelizador de la India. Nacido en Navarra, en el castillo de Javier, el año 1506, fue uno de los primeros compañeros de san Ignacio de Loyola. Movido por el deseo de anunciar a Cristo, viajó a innumerables pueblos de la India, a las Molucas y a otras islas, legando incluso a Japón. Convirtió a muchos a la fe y, finalmente, murió el año 1552, frente a las costas de China, «cansados los brazos de bautizar» y consumido por la fiebre y los trabajos.

Oración colecta
Oh, Dios, adquiriste para ti pueblos numerosos por la predicación de san Francisco Javier, haz que los fieles se apasionen con su mismo celo por la fe, y que la santa Iglesia se alegre de ver crecer en todas partes el número de sus hijos. Por nuestro Señor Jesucristo.
Deus, qui beáti Francísci praedicatióne multos tibi pópulos acquisísti, da, ut fidélium ánimi eódem fídei zelo férveant, et ubérrima ubíque prole Ecclésia sancta laetétur. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Sábado de la I semana de Adviento, feria (Lec. II).

PRIMERA LECTURA Is 30, 19-21. 23-26
Se apiadará de ti al oír tu gemido

Lectura del libro de Isaías.

Esto dice el Señor, el Santo de Israel:
«Pueblo de Sión, que habitas en Jerusalén,
no tendrás que llorar,
se apiadará de ti al oír tu gemido:
apenas te oiga, te responderá.
Aunque el Señor te diera
el pan de la angustia y el agua de la opresión
ya no se esconderá tu Maestro,
tus ojos verán a tu Maestro.
Si te desvías a la derecha o a la izquierda,
tus oídos oirán una palabra a tus espaldas
que te dice: “Éste es el camino, camina por él”.
Te dará lluvia para la semilla
que siembras en el campo,
y el grano cosechado en el campo
será abundante y suculento;
aquel día, tus ganados pastarán en anchas praderas;
los bueyes y asnos que trabajan en el campo
comerán forraje fermentado,
aventado con pala y con rastrillo.
En toda alta montaña,
en toda colina elevada
habrá canales y cauces de agua
el día de la gran matanza, cuando caigan las torres.
La luz de la luna será como la luz del sol,
y la luz del sol será siete veces mayor,
como la luz de siete días,
cuando el Señor vende la herida de su pueblo
y cure las llagas de sus golpes».

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 146, 1bc-2. 3-4. 5-6 (R.: Is 30, 18)
R.
 Dichosos los que esperan en el Señor.
Beáti omnes qui exspéctant Dóminum.

V. Alabad al Señor, que la música es buena;
nuestro Dios merece una alabanza armoniosa.
El Señor reconstruye Jerusalén,
reúne a los deportados de Israel.
R. Dichosos los que esperan en el Señor.
Beáti omnes qui exspéctant Dóminum.

V. Él sana los corazones destrozados,
venda sus heridas.
Cuenta el número de las estrellas,
a cada una la llama por su nombre.
R. Dichosos los que esperan en el Señor.
Beáti omnes qui exspéctant Dóminum.

V. Nuestro Señor es grande y poderoso,
su sabiduría no tiene medida.
El Señor sostiene a los humildes,
humilla hasta el polvo a los malvados.
R. Dichosos los que esperan en el Señor.
Beáti omnes qui exspéctant Dóminum.

Aleluya Is 33, 22
R. 
Aleluya, aleluya, aleluya.
V. El Señor nos gobierna, nos da leyes, es nuestro rey: él es nuestra salvación. R.
Dóminus iudex noster, légifer noster, rex noster; ipse salvábit nos.

EVANGELIO Mt 9, 35-38; 10, 1. 6-8
Al ver a las muchedumbres, se compadecía de ellas
╬ 
Lectura del santo Evangelio según san Mateo.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, Jesús recorría todas las ciudades y aldeas, enseñando en sus sinagogas, proclamando el evangelio del reino y curando toda enfermedad y toda dolencia.
Al ver a las muchedumbres, se compadecía de ellas, porque estaban extenuadas y abandonadas, «como ovejas que no tienen pastor».
Entonces dice a sus discípulos:
«La mies es abundante, pero los trabajadores son pocos; rogad, pues, al Señor de la mies que mande trabajadores a su mies».
Llamó a sus doce discípulos y les dio autoridad para expulsar espíritus inmundos y curar toda enfermedad y toda dolencia.
A estos doce los envió Jesús con estas instrucciones:
«Id a las ovejas descarriadas de Israel. Id y proclamad que ha llegado el reino de los cielos. Curad enfermos, resucitad muertos, limpiad leprosos, arrojad demonios. Gratis habéis recibido, dad gratis».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

San Josemaría Escrivá, Amigos de Dios 272
La mies es mucha, y los obreros son pocos; rogad, pues, al dueño de la mies que envíe operarios a su mies (Mt 9, 37-38). No concluyas cómodamente: yo para esto no sirvo, para esto ya hay otros; esas tareas me resultan extrañas. No, para esto, no hay otros; si tú pudieras decir eso, todos podrían decir lo mismo. El ruego de Cristo se dirige a todos y a cada uno de los cristianos. Nadie está dispensado: ni por razones de edad, ni de salud, ni de ocupación. No existen excusas de ningún género. O producimos frutos de apostolado, o nuestra fe será estéril.

Oración de los fieles
Oremos al Señor, nuestro Dios, que sostiene a los humildes.
- Para que la Iglesia anuncie la cercanía del reino de Dios con sus obras al servicio de los pobres, de los pecadores y de todos los necesitados. Oremos.
- Para que en todas las naciones se respete el derecho a la libertad religiosa. Oremos.
- Para que el Salvador que viene siga sanando los corazones destrozados y curando todas sus heridas. Oremos.
- Para que todos nosotros, a través de la oración y de la caridad, seamos instrumentos de la salvación de Dios. Oremos.
Señor, Dios nuestro, para que la alabanza que te ofrecemos sea armoniosa y agradable a tus ojos, reconstrúyenos por dentro, sana nuestros corazones, venda nuestras heridas. Por Jesucristo, nuestro Señor.

En la memoria:
Oración de los fieles

Invoquemos, hermanos, a Dios todopoderoso, fuente de toda verdad para que inspire nuestra oración.
- Por la santa Iglesia de Dios, para que el Señor suscite en ella misioneros apasionados por Cristo como san Francisco Javier. Roguemos al Señor.
- Por los gobernantes de las naciones, para que pongan todo su empeño en el reinado de la justicia, de la libertad, del progreso y de la paz. Roguemos al Señor
- Por los misioneros de todo el mundo, para que, según el ejemplo de san Francisco Javier, se sientan acompañados por Cristo en el difícil anuncio del Evangelio. Roguemos al Señor.
- Por los que no tienen fe o viven alejados de ella, para que no les falte la ayuda de los que están consagrados al anuncio de la Palabra de Dios. Roguemos al Señor.
- Por nosotros, para que acojamos la Palabra de Dios que nos llega por medio de quienes, con corazón ardiente, se han dejado alcanzar por Cristo. Roguemos al Señor.
Padre nuestro, te pedimos por intercesión de san Francisco Javier, que entregó su vida a la predicación del Evangelio, la abundancia de tus dones. Por Jesucristo, nuestro Señor.

Oración sobre las ofrendas
Señor, recibe los dones que te presentamos en la memoria de san Francisco Javier, y concédenos que, así como él llegó a tierras lejanas impulsado por el deseo de la salvación de los hombres, también nosotros, dando testimonio eficaz del Evangelio, sintamos la urgencia de llegar a ti con todos los hermanos. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Súscipe, Dómine, múnera, quae tibi in beáti Francísci commemoratióne deférimus, et praesta, ut, sicut ille desidério salútis hóminum ad terras longínquas est progréssus, ita et nos, testimónium Evangélio efficáciter perhibéntes, ad te cum frátribus properáre festinémus. Per Christum.

PLEGARIA EUCARÍSTICA IV

Antífona de comunión Cf. Mt 10,27

Lo que os digo en la oscuridad, decidlo a la luz, dice el Señor; y lo que os digo al oído, pregonadlo desde la azotea.
Quod dico vobis in ténebris, dícite in lúmine, dicit Dóminus, et quod in aure audítis, praedicáte super tecta.

Oración después de la comunión
Oh, Dios, que tus sacramentos enciendan en nosotros aquella ardiente caridad que inflamó a san Francisco Javier por la salvación de las almas, concédenos que, viviendo más dignamente nuestra vocación, consigamos con él la recompensa prometida a los buenos servidores. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Mystéria tua, Deus, eum in nobis accéndant caritátis ardórem, quo beátus Francíscus pro animárum salúte flagrávit, ut, vocatióne nostra dígnius ambulántes, promíssum bonis operáriis praemium cum eo consequámur. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 4 de noviembre
S
an Juan Damasceno
, presbítero y doctor de la Iglesia, célebre por su santidad y por su doctrina, que luchó valerosamente de palabra y por escrito contra el emperador León Isáurico para defender el culto de las sagradas imágenes, y hecho monje en la laura de San Sabas, cerca de Jerusalén, compuso himnos sagrados y allí murió. Su cuerpo fue enterrado en este día. (c. 750)
2. Conmemoración de santa Bárbara, de la cual se dice que fue virgen y mártir en Nocomedia, en la actual Turquía. (s. III/IV)
3. En Alejandría de Egipto, san Heraclas, obispo, famoso como discípulo de Orígenes, de quien fue colaborador y sucesor en la escuela, siendo elegido después para regir esta sede. (247/249)
4. En Sanaklar, en el Ponto, Turquía actualmente, san Melecio, obispo, el cual, aunque ya famoso por su erudición, fue aún más famoso por su virtud y sencillez de vida. (s. IV)
5. En Bolonia, en la actual región italiana de Emilia-Romaña, san Félix, obispo, que fue diácono de la Iglesia de Milán con san Ambrosio. (431/432)
6*. En Vienne, en la Galia Lugdunense, también Francia, san Apro, presbítero, el cual, abandonando su patria, se construyó una celda en donde llevó una vida solitaria y penitente. (s. VII)
7*. En la región de Bourges, en Aquitania, san Sigiramnio, peregrino y abad de Longoret. (s. VII)
8*. En Cenomanum, en Neustria, hoy Le Mans, de nuevo en la actual Francia, santa Adrehildis o Ada, abadesa del monasterio de Santa María. (c. 692)
9*. En el monasterio de Ellwangen, en Baviera, Alemania en la actualidad, san Sola, presbítero y eremita(794)
10. En Poliboto, lugar de Frigia, actual Turquía, san Juan, llamado "Taumaturgo", obispo, que, contra el dictamen del emperador León el Armenio, trabajó intensamente en favor del culto de las sagradas imágenes. (s. IX)
11. En el monasterio de Siegburg, en la región de Renania, en Alemania, san Anón, obispo de Colonia, hombre de agudo ingenio, que fue tenido en gran honor tanto, tanto en la Iglesia como en los negocios civiles, en tiempo del emperador Enrique IV, y, para aumentar la fe y la devoción, procuró la fundación de muchas iglesias y monasterios. (1075)
12. En Salisbury, en Inglaterra, san Osmundo, obispo, que junto con el rey Guillermo se había trasladado de Normandía a Inglaterra, donde,promovido enseguida al episcopado, consagró la iglesia catedral, y se ocupó de  proveer a la administración de la sede y al culto divino. (1099)
13. En Parma, en la actual región italiana de Emilia-Romaña,, san Bernardo, obispo, el cual, siendo monje, se aplicó a una vida de perfección, y después, como cardenal, buscó el bien de la Iglesia, para, finalmente, ya obispo, procurar la salvación de las almas. (1133)
14*. En Siena, en la región también italiana de Toscana, beato Pedro Pectinario, religioso de la Tercera Orden Regular de San Francisco, insigne por su peculiar caridad hacia los pobres y los enfermos, y por su humildad y silencio. (1289)
15*. En el lugar llamado Edo, de Japón, beatos mártires Francisco Gálvez, presbítero de la Orden de los Hermanos Menores, Jerónimo de Angelis, presbítero, y Simón Yempo, religioso, estos dos últimos de la Orden de la Compañía de Jesús, todos ello quemados por quienes odiaban la fe. (c. 1622/1623)
16*. En Colonia,en Alemania, beato Adolfo Kolping, presbítero, que, ardientemente solícito para con los trabajadores y la justicia social, fundó una sociedad de jóvenes obreros, que difundió en muchos lugares. (1865)
17. En Verona, en Italia, san Juan Calabria, presbítero, que fundó las Congregaciones de Pobres Siervos y de Pobres Siervas de la Divina Providencia. (1954)
- Beato Pio (Julián) Heredia Zubía y compañeros* de las Órdenes Cistercienses de Estrecha Observancia, trapenses del Monasterio de Santa María de Viaceli, en Cóbreces, Santander, y dos religiosas cistercienses de la Congregación de san Bernardo, del monasterio “Fons salutis” de Algemesí, Valencia, todos ellos asesinados por el odio a la fe, en 1936, durante la guerra civil española.
*Eugenio (Herminio) García Pampliega, Vicente (Francisco) Pastor Garrido, Amadeo (Marcos) García Rodríguez, Valerio (Valeriano) Rodríguez García, Juan Bautista Ferrís Llopis, sacerdotes; Álvaro González López, Eustaquio (Jacinto) García Chicote, Ángel (Francisco) de La Vega González, Ezequiel Álvaro De La Fuente, Eulogio Álvarez López, Leandro Gómez Santamaría, religiosos; Bienvenido (Robustiano) Mata Ubierna, Marcelino (Emérico) Martín Rubio, Antonio (Francisco) Delgado González, novicios; Josep Camí Camí, sacerdote diocesano, novicio trapense, muerto en Torres de Segre, Lleida; María Micaela Baldoví Trull y María Natividad Medes Ferrís, religiosas (Benifayó y Alcudia de Carlet, Valencia 1936)

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