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martes, 4 de octubre de 2022

Martes 8 noviembre 2022, Martes de la XXXII semana del Tiempo Ordinario, feria (o misa por los hermanos, parientes y bienhechores difuntos).

SOBRE LITURGIA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CONSIGLIO DEL CENTRO DI AZIONE LITURGICA

Sala del Trono - Venrdì, 30 novembre 1984

Cari fratelli.

1. Sono lieto di accogliervi e salutarvi, in questo breve e cordiale incontro, col quale intendete riaffermare il vostro servizio in un campo così importante per la vita ecclesiale, quale è quello della liturgia. Vi saluto tutti cordialmente, rivolgendo uno speciale pensiero al venerato fratello monsignor Carlo Manziana, presidente del Centro di azione liturgica, a monsignor Virgilio Noè, segretario della Sacra congregazione per il culto divino e a padre Secondo Mazzarello, il quale ricorda il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale.

So bene quanto l’attuazione della riforma liturgica in Italia debba al vostro Centro. Sorto sullo scorcio del 1947, poco prima della grande enciclica “Mediator Dei” di Pio XII, il CAL riconobbe subito in quel documento la traccia del suo cammino, e in base ai criteri operativi fissati dal suo iniziatore monsignor Adriano Bernareggi, vescovo di Bergamo, divenne il principale coordinatore delle varie iniziative, con le quali andava affermandosi anche in Italia il movimento liturgico, già assai vivace in altre nazioni europee.

Nell’ambito di tali iniziative, mi piace ricordare le vostre pubblicazioni - tra cui il periodico “Liturgia” - le varie attività promozionali, tra le quali il grande incontro della Settimana liturgica nazionale, che scandisce ogni anno, in varie città d’Italia, il cammino di una liturgia costantemente approfondita, che vuol tradursi in una coerente pratica di vita.

Voglio ricordare ancora che quando cominciarono a pubblicarsi i libri liturgici strutturati in base agli indirizzi del Concilio, a voi venne affidato il compito della divulgazione catechetica, della sensibilizzazione liturgica e della traduzione testuale.

Di tutto questo vi ringrazio, sicuro che il lavoro così felicemente intrapreso continuerà, in piena fedeltà ai criteri di fondazione del Centro sia pure con qualche ridimensionamento, reso necessario dall’esperienza di ormai sette lustri, dalle nuove strutture della Conferenza episcopale italiana.

2. E ora vorrei anche farvi qualche raccomandazione per ribadire alcuni principi, che è opportuno richiamare ed approfondire.

- Cercate innanzitutto di trarre continua ispirazione da quella insostituibile intelaiatura biblica, che anima tutte le espressioni del culto cristiano. Ci avverte infatti il Concilio che “per promuovere la riforma, il progresso e l’adattamento della sacra liturgia, è necessario che venga favorita quella soave e viva conoscenza della Sacra Scrittura, che è attestata dalla venerabile tradizione dei riti sia orientali che occidentali”. Potremmo dire che la Sacra Scrittura è, secondo la “mens” del Concilio, il doveroso punto di partenza e, insieme, il necessario punto di riferimento per una retta comprensione della liturgia e per una sua celebrazione veramente degna e fruttuosa.

Inoltre, spendete ogni cura affinché la liturgia sia sempre veramente preghiera, cioè un dialogo orante che parte dall’alto, germoglia nell’ascolto, fiorisce nella contemplazione e nella lode e porta frutti saporosi di vita cristiana. Diversamente, essa svanirebbe nell’esteriorità, imboccando strade diverse, fatalmente destinate a perdersi in personalismi pseudo-liturgici o in un sociologismo di maniera, che con la liturgia vera ben poco ha da spartire.

Ricordate poi che la sollecitudine di regolare la sacra liturgia - come dice il Concilio (Sacrosanctum Concilium, 22) - compete unicamente all’autorità della Chiesa, che risiede nella Sede apostolica e, a norma del diritto, nel vescovo . . . Di conseguenza nessun altro, assolutamente, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare alcunché in materia liturgica”. Sono parole assai chiare, e anche severe, da cogliere nell’espressione genuina del loro richiamo. Non si vuole con esse negare quella duttilità e quella benintesa creatività che gli stessi libri liturgici ammettono e raccomandano, perché la celebrazione sia più immediata e più viva per un saggio adattamento all’assemblea. Si vuol però sottolineare che la liturgia è un “servitium” affidato al ministro che presiede, il quale pertanto non può considerarsi come “proprietario”, che arbitrariamente disponga del testo liturgico e del sacro rito come di un suo bene peculiare, ma dev’essere, con la sua azione, segno esterno dell’unità spirituale realizzata dal sacramento.

- Un’ultima raccomandazione mi sta particolarmente a cuore, e mi viene suggerita dal n. 14 della costituzione conciliare: ed è quella della formazione liturgica, che deve essere impartita a tutti i fedeli, perché partecipino pienamente, consapevolmente e attivamente alle sacre celebrazioni. Per ottenere questo, è necessario che “gli stessi pastori d’anime siano penetrati, loro per primi, dello spirito e della forza della liturgia, e ne diventino maestri”; per questo occorre “dare il primo posto alla formazione liturgica del clero”.

3. Vorrei indicarvi in tali esortazioni un programma per il vostro Centro. Continuate ad adoperarvi in tutti i modi perché per mezzo di pubblicazioni, di corsi teologici, di incontri a vario livello, e di esercizi spirituali, la liturgia sia conosciuta in profondità e, quindi, intensamente vissuta. Numerosi e spiritualmente densi sono i documenti del magistero in questo campo. Ottima pertanto è la vostra iniziativa di raccogliere in un Enchiridion questi documenti, perché tutti, e specialmente i giovani avviati al sacerdozio, li possano avere tra mano per consultarli e per metterli in pratica.

Con questi auspici rinnovo il mio saluto e il mio incoraggiamento, e augurandovi l’abbondanza dei favori celesti vi imparto di cuore la mia benedizione.

CALENDARIO

8 MARTES DE LA XXXII SEMANA DEL T. ORDINARIO, feria

Misa
de feria (verde).
MISAL: cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5), Pf. común.
LECC.: vol. III-par.
- Tit 2, 1-8. 11-14.
Llevemos una vida piadosa, aguardando la dicha que esperamos y la manifestación del Dios y Salvador nuestro, Jesucristo.
- Sal 36. R. El Señor es quien salva a los justos.
- Lc 17, 7-10. Somos siervos inútiles, hemos hecho lo que teníamos que hacer.

Liturgia de las Horas: oficio de feria.

Martirologio: elogs. del 9 de noviembre, pág. 657.
CALENDARIOS: Madrid y Getafe: Dedicación de la basílica de Letrán (F).
Canónigos Regulares de Letrán y Jerónimos: Todos los santos de la Orden (F).
Concepcionistas, OFM, OFM Conv. y Clarisas: Beato Duns Escoto (MO).
Burgos: Santa Victoria, virgen y mártir (ML).
Santander: Santo Toribio de Palencia, monje (ML).
Carmelitas: Santa Isabel de la Trinidad, virgen (ML).
Dominicos: Aniversario de todos los difuntos de la Orden.
Pasionistas: Conmemoración de los benefactores difuntos.
Sigüenza-Guadalajara: Aniversario de la muerte de Mons. Jesús Pla Gandía, obispo, emérito (2000).

TEXTOS MISA

Misa de la feria: del XXXII Domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Misa de Difuntos:
Difuntos y exequias
IV. Diversas oraciones por los difuntos
12. Por los hermanos, parientes y bienhechores difuntos

Antífona de entrada
Señor, dales el descanso eterno y llena sus almas de tu esplendor.
Dona eis, Dómine, réquiem sempitérnam et imple splendóribus ánimas eórum.
O bien: Jn 3, 16
Tanto amó Dios al mundo, que entregó a su Unigénito, para que todo el que cree en él no perezca, sino que tenga vida eterna.
Sic Deus diléxit mundum, ut Fílium suum Unigénitum daret; ut omnis qui credit in ipsum, non péreat, sed hábeat vitam ætérnam.
O bien: Ap 14, 13
Bienaventurados los que mueren en el Señor. Que descansen de sus fatigas, porque sus obras los acompañan.
Beáti mórtui, qui in Dómino moriúntur. Amodo requiéscant a labóribus suis: ópera enim illórum sequúntur illos.

Monición de entrada
La Iglesia siempre ha mantenido una gran veneración por los difuntos, orando por ellos, especialmente en la celebración de la eucaristía, donde rogamos al Señor de la Vida que tenga misericordia de ellos y los admita en el banquete del reino de los cielos. Por eso, en esta eucaristía, imploramos humildemente a Dios, que mire benignamente a nuestros hermanos, para que gocen eternamente de la compañía del Señor.

Oración colecta
Oh, Dios, que concedes el perdón de los pecados y quieres la salvación de los hombres, invocamos tu clemencia, por intercesión de santa María, la Virgen, y de todos los santos, para que concedas a los hermanos, parientes y bienhechores de nuestra comunidad que han salido ya de este mundo, llegar a la asamblea de la eterna bienaventuranza. Por nuestro Señor Jesucristo.
Deus, véniae largítor et humánae salútis amátor, quaesumus cleméntiam tuam, ut nostrae congregatiónis fratres, propínquos et benefactóres, qui ex hoc saeculo transiérunt, beáta María semper Virgíne intercedénte cum ómnibus Sanctis tuis, ad perpétuae beatitúdinis consórtium perveníre concédas. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Martes de la XXXII semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par)

PRIMERA LECTURA Tit 2, 1-8. 11-14
Llevemos una vida piadosa, aguardando la dicha que esperamos y la manifestación del Dios y Salvador nuestro, Jesucristo

Lectura de la carta del apóstol san Pablo a Tito.

Querido hermano:
Habla de lo que es conforme a la sana doctrina.
Que los ancianos sean sobrios, respetables, sensatos, sanos en la fe, en el amor y en la paciencia.
Las ancianas, igualmente, sean, en su comportamiento, como conviene a personas religiosas; no sean calumniadoras, ni se envicien con el vino; sean maestras del bien, que inspiren buenos principios a las jóvenes, enseñándoles a amar a sus maridos y a sus hijos, a ser sensatas, puras, a cuidar de la casa, a ser bondadosas y sumisas a sus maridos, para que la palabra de Dios no sea maldecida.
A los jóvenes exhórtalos también a que sean sensatos. Muéstrate en todo como un modelo de buena conducta; en la enseñanza sé íntegro y grave, irreprochable en la sana doctrina, a fin de que los adversarios sientan vergüenza al no poder decir nada malo de nosotros.
Pues se ha manifestado la gracia de Dios, que trae la salvación para todos los hombres, enseñándonos a que, renunciando a la impiedad y a los deseos mundanos, llevemos ya desde ahora una vida sobria, justa y piadosa, aguardando la dicha que esperamos y la manifestación de la gloria del gran Dios y Salvador nuestro, Jesucristo, el cual se entregó por nosotros para rescatamos de toda iniquidad y purificar para sí un pueblo de su propiedad, dedicado enteramente a las buenas obras.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 36, 3-4. 18 y 23. 27 y 29
R.
 El Señor es quien salva a los justos.
Salus iustórum a Dómino est.

V. Confía en el Señor y haz el bien:
habitarás tu tierra y reposarás en ella en fidelidad;
sea el Señor tu delicia,
y él te dará lo que pide tu corazón.
R. El Señor es quien salva a los justos.
Salus iustórum a Dómino est.

V. El Señor vela por los días de los buenos,
y su herencia durará siempre.
El Señor asegura los pasos del hombre,
se complace en sus caminos.
R. El Señor es quien salva a los justos.
Salus iustórum a Dómino est.

V. Apártate del mal y haz el bien,
y siempre tendrás una casa.
Los justos poseen la tierra,
la habitarán por siempre jamás.
R. El Señor es quien salva a los justos.
Salus iustórum a Dómino est.

Aleluya Jn 14, 23
R.
 Aleluya, aleluya, aleluya.
V. El que me ama guardará mi palabra -dice el Señor-, y mi Padre lo amará, y vendremos a él. R.
Si quis díligit me, sermónem meum servábit, et Pater meus díliget eum; et ad eum veniémus, et mansionem apud eum faciémus.

EVANGELIO Lc 17, 7-10
Somos siervos inútiles, hemos hecho lo que teníamos que hacer
╬ 
Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, dijo el Señor:
«¿Quién de vosotros, si tiene un criado labrando o pastoreando, le dice cuando vuelve del campo:
“Enseguida ven y ponte a la mesa”?
¿No le diréis más bien:
“Prepárame de cenar, cíñete y sírveme mientras como y bebo, y después comerás y beberás tú”?
¿Acaso tenéis que estar agradecidos al criado porque ha hecho lo mandado? Lo mismo vosotros: cuando hayáis hecho todo lo que se os ha mandado, decid:
“Somos siervos inútiles, hemos hecho lo que teníamos que hacer”».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Papa Francisco, Ángelus 6-octubre-2019
Siervos inútiles; es decir, sin reclamar agradecimientos, sin pretensiones. "Somos siervos inútiles" es una expresión de humildad y disponibilidad que hace mucho bien a la Iglesia y recuerda la actitud adecuada para trabajar en ella: el servicio humilde, cuyo ejemplo nos dio Jesús, lavando los pies a los discípulos (cf. Jn 13, 3-17).

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XXXVII

Oremos, hermanos, y pidamos al Dios de misericordia que escuche nuestra oración.
- Para que conceda la paz, la libertad y la unidad Iglesia. Roguemos al Señor.
- Para que llene de su gracia a los obispos y a los demás ministros. Roguemos al Señor.
- Para que manifieste a todos los hombres su bondad. Roguemos al Señor.
- Para que guarde de todo mal a los que están en peligro. Roguemos al Señor.
- Para que perdone nuestros pecados. Roguemos al Señor.
- Para que conceda la vida eterna a nuestros hermanos difuntos. Roguemos al Señor.
Escucha, Dios de bondad, las oraciones de tu Iglesia y haz que, destruidos todo error y toda malicia, pueda servirte con entera libertad. Por Jesucristo, nuestro Señor.

Misa de Difuntos:
Oración sobre las ofrendas
Oh, Dios, cuya misericordia no tiene límites, recibe propicio nuestras humildes oraciones y, por estos sacramentos de nuestra salvación, concede a las almas de nuestros hermanos, parientes y bienhechores el perdón de todos sus pecados.
Deus, cuius misericórdiae non est númerus, súscipe propítius preces humilitátis nostrae, et animábus fratrum, propinquórum et benefactórum nostrórum, per haec sacraménta salútis nostrae, cunctórum remissiónem tríbue peccatórum. Per Christum.

PREFACIO V DE DIFUNTOS
NUESTRA RESURRECCIÓN POR MEDIO DE LA VICTORIA DE CRISTO
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno.
Porque el ser llamados de nuevo a la vida es obra de tu amor y gracia, ya que, habiendo muerto a causa del pecado, los redimidos por la victoria de Cristo hemos sido llamados con él a la vida.
Por eso, con las virtudes del cielo te aclamamos continuamente en la tierra alabando tu gloria sin cesar:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
Quia, etsi nostri est mériti quod perímus, tuae tamen est pietátis et grátiae quod, pro peccáto morte consúmpti, per Christi victóriam redémpti, cum ipso revocámur ad vitam.
Et ídeo, cum caelórum Virtútibus, in terris te iúgiter celebrámus, maiestáti tuae sine fine clamántes:

Santo, Santo, Santo…


Antífona de comunión
Dios envió al mundo a su Unigénito, para que vivamos por medio de él.
Fílium suum Unigénitum misit Deus in mundum, ut vivámus per eum.
O bien: Flp 3, 20-21
Aguardamos un Salvador: el Señor Jesucristo. Él transformará nuestro cuerpo humilde, según el modelo de su cuerpo glorioso.
Salvatórem exspectámus Dóminum nostrum Iesum Christum, qui reformábit corpus humilitátis nostræ configurátum córpori claritátis suæ.
O bien:
Concede, Señor, el descanso eterno a aquellos en cuyo recuerdo comulgamos el Cuerpo y la Sangre de Cristo.
Pro quorum memória Corpus et Sanguis Christi súmitur, dona eis, Dómine, réquiem sempitérnam.

Oración después de la comunión
Dios omnipotente y misericordioso, concédenos que las almas de nuestros hermanos, parientes y bienhechores, por quienes hemos ofrecido a tu majestad este sacrificio de alabanza, purificadas de todo pecado por la fuerza de este sacramento, alcancen, por tu misericordia, la felicidad de la luz perpetua. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Praesta, quaesumus, omnípotens et miséricors Deus, ut ánimae fratrum, propinquórum et benefactórum nostrórum, pro quibus hoc sacrifícium laudis tuae obtúlimus maiestáti, per huius virtútem sacraménti a peccátis ómnibus expiátae, lucis perpétuae, te miseránte, recípiant beatitúdinem. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 9 de noviembre
F
iesta de la Dedicación de la basílica de Letrán en honor de Cristo Salvador, construida por el emperador Constantino como sede de los obispos de Roma. Su anual celebración en toda la Iglesia latina es un signo permanente de amor y de unidad con el Romano Pontífice. (s. IV)
2. En Bourges, en la Galia, actual Francia, san Ursino, su primer obispo, que anunció a Cristo Señor al pueblo y convirtió en iglesia la casa de Leocadio, senador de las Galias, aún pagano, para uso de los fieles, la mayor parte pobres. (s. III)
3. En Nápoles, en la región de Campania, en Italia actualmente, san Agripino, obispo, uno de los primeros que presidieron esta iglesia y que los antiguos monumentos señalan como defensor de la ciudad. (s. III)
4*. En Verdún, en la Galia Bélgica, hoy Francia, san Vitón, obispo(525)
5. En Constantinopla, actual Estambul, en Turquía, santas Eustolia y Sopatra, vírgenes y monjas. (s. VII)
6*. En Lodève, en la Galia Narbonense, actualmente Francia, san Jorge, obispo. (c. 870)
7*. En Signa, cerca de Florencia, en la región italiana de Toscana, beata Juana, virgen, que por Cristo llevó vida solitaria. (1307)
8*. En Ancona, lugar del Piceno, actual región de Las Marcas, también en Italia, beato Gabriel Ferretti, presbítero de la Orden de los Hermanos Menores, que brilló por su solicitud con los niños y enfermos, así como por su obediencia y la observancia de la Regla. (1456)
9*. En Bolonia, en la región de Emilia-Romaña, de nuevo en Italia, beato Luis Morbioli, el cual, convertido al Señor, dejando la senda de los vicios hizo penitencia y eligió una vida austerísima, y con su palabra y ejemplo recobró a sus conciudadanos para la vida de piedad. (1485)
10*. En Murano, cerca de Venecia, territorio nuevamente de la Italia actual, beato Gracias de Cátaro, religioso de la Orden de San Agustín, que en tiempo de enorme escasez, mientras conducía una barca en busca de alimentos, movido por la predicación del beato Simón de Camerino pidió el hábito religioso y llevó una vida piadosísima. (1508)
11*. En Oxford, en Inglaterra, beato Jorge Napper, presbítero y mártir, que tanto en su ministerio clandestino como en la cárcel trabajó con empeño por ganar personas para Cristo y la Iglesia, y bajo el reinado de Jacobo I mereció la corona del martirio por su condición de sacerdote. (1610)
12*. En Dijon, en Francia, beata Isabel de la Santísima Trinidad Catez, virgen de la Orden de Carmelitas Descalzas, que desde niña anheló buscar en lo profundo de su corazón el conocimiento y la contemplación de la Trinidad, y afligida por muchos sufrimientos, todavía joven continuó caminando, como siempre había soñado, «hacia el amor, hacia la luz y hacia la vida». (1906)
13*. En Borysów, población de Polonia, beato Enrique Hlebowicz, presbítero y mártir, que en la guerra cruel murió fusilado por quienes odiaban la fe. (1941)
14*. En Roma, beato Luis Beltrame Quattrocchi, el cual, padre de familia, tanto en los asuntos públicos como en la vida familiar, siguió los preceptos de Cristo y los proclamó con fidelidad y entereza de vida. (1951)
Beata Carmen del Niño Jesús González Ramos (Antequera, España, 1834-1899). Religiosa, fundó el instituto religioso de las Hermanas Franciscanas de los Sagrados Corazones.

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