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Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

domingo, 4 de septiembre de 2022

Sábado 8 octubre 2022, Sábado de la XXVII semana del Tiempo ordinario o santa María en sábado, memoria libre o santa Faustina Kowalska, virgen, memoria liebre.

SOBRE LITURGIA

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI MEMBRI DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI PROFESSORI E CULTORI DI LITURGIA

Sala Clementina. Giovedì, 1 settembre 2022

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!

Sono lieto di incontrarvi in questi giorni nei quali celebrate il 50° anniversario dell’Associazione dei professori e cultori di Liturgia. Mi unisco a voi nel rendere grazie al Signore. Prima di tutto, ringraziamo per coloro che, cinquant’anni fa, hanno avuto il coraggio di prendere l’iniziativa e dare vita a questa realtà; poi ringraziamo per quante e quanti vi hanno preso parte in questo mezzo secolo, offrendo il loro contributo di riflessione sulla vita liturgica della Chiesa; e ringraziamo per l’apporto che l’Associazione ha dato alla recezione in Italia della riforma liturgica ispirata dal Vaticano II.

Questo periodo di vita e di impegno corrisponde, in effetti, alla stagione ecclesiale di questa riforma liturgica: un processo che ha conosciuto diverse fasi, da quella iniziale, caratterizzata dall’edizione dei nuovi libri liturgici, a quelle articolate della sua recezione nei decenni successivi. Quest’opera di accoglimento è tutt’ora in corso e ci vede tutti impegnati nell’approfondimento che richiede tempo e cura, una cura appassionata e paziente; richiede intelligenza spirituale e intelligenza pastorale; richiede formazione, per una sapienza celebrativa che non si improvvisa e va continuamente affinata.

Al servizio di questo compito si è posta, e mi auguro continui a porsi, con slancio rinnovato, anche la vostra attività di studio e di ricerca. Vi incoraggio pertanto a portarla avanti nel dialogo tra di voi e con altri, perché anche la teologia può e deve avere uno stile sinodale, coinvolgendo le diverse discipline teologiche e delle scienze umane, “facendo rete” con le istituzioni che, anche al di fuori dell’Italia, coltivano e promuovono gli studi liturgici.

In questo senso si capisce – ed è indispensabile – il vostro proposito di mantenervi in ascolto delle comunità cristiane, così che il vostro lavoro non sia mai separato dalle attese e dalle esigenze del popolo di Dio. Questo popolo – di cui noi siamo parte! – ha sempre bisogno di formarsi, di crescere, eppure in sé stesso possiede quel senso di fede – il sensus fidei – che lo aiuta a discernere ciò che viene da Dio e che realmente conduce a Lui (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 119), anche in ambito liturgico.

La liturgia è opera di Cristo e della Chiesa, e in quanto tale è un organismo vivente, come una pianta, non può essere trascurata o maltrattata. Non è un monumento di marmo o di bronzo, non è una cosa da museo. La liturgia è viva come una pianta, e va coltivata con cura. E inoltre la liturgia è gioiosa, con la gioia dello Spirito, non di una festa mondana, con la gioia dello Spirito. Per questo non si capisce, per esempio, una liturgia dal tono funebre, non va. È gioiosa sempre, perché canta la lode al Signore.

Per questo motivo, il vostro lavoro di discernimento e di ricerca non può disgiungere la dimensione accademica da quella pastorale e spirituale. «Uno dei contributi principali del Concilio Vaticano II è stato proprio quello di cercare di superare il divorzio tra teologia e pastorale, tra fede e vita» (Cost. ap. Veritatis gaudium, 2). Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di una visione alta della liturgia, tale da non ridursi a disquisizioni di dettaglio rubricale: una liturgia non mondana, ma che faccia alzare gli occhi al cielo, per sentire che il mondo e la vita sono abitati dal Mistero di Cristo; e nello stesso tempo una liturgia con “i piedi per terra”, propter homines, non lontana dalla vita. Non con quella esclusività mondana, no, questa non c’entra. Seria, vicina alla gente. Le due cose insieme: rivolgere lo sguardo al Signore senza girare le spalle al mondo.

Recentemente, nella Lettera Desiderio desideravi sulla formazione liturgica, ho sottolineato la necessità di trovare canali adeguati per uno studio della liturgia che oltrepassi l’ambito accademico e raggiunga il popolo di Dio. A partire dal movimento liturgico, molto è stato fatto in tal senso, con contributi preziosi di tanti studiosi e varie istituzioni accademiche. Mi piace ricordare con voi la figura di Romano Guardini, che si è distinto per la sua capacità di diffondere le acquisizioni del movimento liturgico al di fuori dell’ambito accademico, in modo accessibile, alla mano, perché ogni fedele – a partire dai giovani – potesse crescere nella conoscenza viva ed esperienziale del senso teologico e spirituale della liturgia. La sua figura e il suo approccio all’educazione liturgica, tanto moderno quanto classico, sia per voi punto di riferimento, perché il vostro studio unisca intelligenza critica e sapienza spirituale, fondamento biblico e radicamento ecclesiale, apertura all’interdisciplinarietà e attitudine pedagogica.

Il progresso nella comprensione e anche nella celebrazione liturgica dev’essere sempre radicato nella tradizione, che ti porta sempre avanti in quel senso che il Signore vuole. C’è uno spirito che non è quello della vera tradizione: lo spirito mondano dell’“indietrismo”, oggi alla moda: pensare che andare alle radici significa andare indietro. No, sono cose diverse. Se tu vai alle radici, le radici ti portano su, sempre. Come l’albero, che cresce da quello che gli viene dalle radici. E la tradizione è proprio andare alle radici, perché è la garanzia del futuro, come diceva Mahler. Invece, l’indietrismo è andare indietro due passi perché è meglio il “sempre si è fatto così”. È una tentazione nella vita della Chiesa che ti porta a un restaurazionismo mondano, travestito di liturgia e teologia, ma è mondano. E l’indietrismo sempre è mondanità: per questo l’autore della Lettera agli Ebrei dice: “Noi non siamo gente che va indietro”. No, tu vai avanti, secondo la linea che ti dà la tradizione. Andare indietro è andare contro la verità e anche contro lo Spirito. Fare bene questa distinzione. Perché in liturgia ci sono tanti che si dicono “secondo la tradizione”, ma non è così: al massimo saranno tradizionalisti. Un altro diceva che la tradizione è la fede viva dei morti, il tradizionalismo è la fede morta di alcuni vivi. Uccidono quel contatto con le radici andando indietro. State attenti: oggi la tentazione è l’indietrismo travestito di tradizione.

E, infine, la cosa forse più importante: che il vostro studio della liturgia sia impregnato di preghiera e di esperienza viva della Chiesa che celebra, così che liturgia “pensata” sgorghi sempre, come da una linfa vitale, dalla liturgia vissuta. La teologia si fa con la mente aperta e nello stesso tempo “in ginocchio” (cfr Veritatis gaudium, 3). Questo vale per tutte le discipline teologiche, ma tanto più per la vostra, che ha per oggetto l’atto di celebrare la bellezza e la grandezza del mistero di Dio che si dona a noi.

Con questo augurio, benedico di cuore tutti voi e il vostro cammino. E vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie.

CALENDARIO

8 SÁBADO. Hasta la Hora Nona: 
SÁBADO DE LA XXVII SEMANA DEL T. ORDINARIO o SANTA MARÍA EN SÁBADO, memoria libre o SANTA FAUSTINA KOWALSKA, virgen, m. libre

Misa
de sábado (verde) o de una de las memorias (blanco).
MISAL: para el sábado cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5) / para la memoria de santa María en sábado del común de la bienaventurada Virgen María o de las «Misas de la Virgen María», o de un domingo del T.O. / para la memoria de santa Faustina: 1.ª orac. propia (cf. p. 387) y el resto del común de vírgenes (para una virgen) o de un domingo del T.O., Pf. común o de la memoria.
LECC.: vol. III-par.
- Gál 3, 22-29.
Todos sois hijos de Dios por la fe.
- Sal 104. R. El Señor se acuerda de su alianza eternamente.
- Lc 11, 27-28. Bienaventurado el vientre que te llevó. Mejor, bienaventurados los que escuchan la palabra de Dios.
o bien: cf. vol. IV, o bien cf. Leccionario de las «Misas de la Virgen María».

Liturgia de las Horas: oficio de sábado o de una de las memorias.

Martirologio: elogs. del 9 de octubre, pág. 601.
CALENDARIOS: Trinitarios: Nuestra Señora del Buen Remedio (S).
Teruel: Dedicación de la iglesia-catedral (F).
León y Zamora: Témporas de acción de gracias y de petición (MO).
Lleida: Santos Ángeles Custodios (MO).
Valencia: San Luis Bertrán, presbítero (MO).
Orden de San Juan de Jerusalén: San Hugo, religioso (MO).
Dominicos: Beato Ambrosio Sansedoni, presbítero, o beato Mateo Carreri, presbítero (ML).
Teruel-Albarracín: Aniversario de la muerte de Mons. Juan Ricote Alonso, obispo (1972).

8 SÁBADO. Después de la Hora Nona:
VIGESIMOCTAVA SEMANA DEL TIEMPO ORDINARIO
Cuarta semana del Salterio
Misa
vespertina del XXVIII Domingo del tiempo ordinario (verde).
Liturgia de las Horas: I Vísp. del oficio dominical. Comp. Dom. I.

TEXTOS MISA

Misa del Sábado: del XXVII Domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Memoria de santa María:
Común de la B. V. María. I. Tiempo ordinario 3.

Antífona de entrada Cf. Jdt 13, 23. 25
El Señor Dios altísimo te ha bendecido, Virgen María, entre todas las mujeres de la tierra, porque ha sido glorificado tu nombre de tal modo que tu alabanza está siempre en la boca de todos.
Benedícta es tu, Virgo María, a Dómino Deo excélso prae ómnibus muliéribus super terram; quia nomen tuum ita magnificávit, ut non recédat laus tua de ore hóminum.

Monición de entrada
Alegrémonos todos al celebrar la memoria de la Virgen María. En ella encontramos el modelo del orante que escucha la Palabra de Dios y de la acogida incondicional de esa Palabra, que hace carne los designios de Dios. La alabamos glorificando la obra del Altísimo en ella; rezamos cantando su Magníficat y recurrimos a ella confiando en su intercesión maternal, pues es tradición de la comunidad cristiana dirigirse directamente a ella invocando su ayuda en las horas difíciles. En la escuela de la Madre de Dios, los cristianos aprendemos el estilo de vida de la gratuidad, de un amor que no espera, sino que se adelanta a las necesidades del otro, de una caridad que alcanza al hermano en lo concreto y le transmite no solo la vida, sino el gozo y el sentido de la misma vida.

Oración colecta
Concédenos Señor a cuantos honramos la gloriosa memoria de la santísima Virgen María, por su intercesión, participar como ella de la plenitud de tu gracia. Por nuestro Señor Jesucristo.
Sanctíssimae venerántibus Vírginis Maríae memóriam gloriósam, ipsíus nobis, quaesumus, Dómine, intercessióne concéde, ut de plenitúdine grátiae tuae nos quoque mereámur accípere. Per Dóminum.

Memoria de santa Faustina:
8 de octubre
Santa Faustina Kowalska, virgen
Del Común de vírgenes: para una virgen 3.

Antífona de entrada
Ven, esposa de Cristo, recibe la corona que el Señor te ha preparado desde la eternidad.
Veni, sponsa Christi, áccipe corónam, quam tibi Dóminus praeparávit in aetérnum.
O bien:
Por amor al Señor Jesucristo tuvo en nada los bienes de este mundo y del tiempo presente.
Regnum mundi et omne saeculum contémpsit propter amórem Dómini Iesu Christi.

Monición de entrada
Celebramos hoy Santa Faustina Kowalska, virgen de la Congregación de Hermanas de la bienaventurada Virgen María de la Misericordia, que anunció solícita el misterio de la divina misericordia. Se durmió piadosamente en el Señor en la ciudad de Cracovia, en Polonia.

Oración colecta
Oh, Dios, que elegiste a santa Faustina para difundir las inmensas riquezas de tu infinita misericordia, concédenos, por su intercesión, que, siguiendo su ejemplo, confiemos plenamente en tu bondad y podamos hacer generosamente obras de caridad. Por nuestro Señor Jesucristo.
Deus, qui sanctæ Faustínæ munus tribuísti imménsas tuæ infinítæ misericórdiæ divítias diffundéndi, ipsa
intercedénte nobis concéde, ut eius exémplo de tua bonitáte plene confídere atque caritátis ópera generóse
perfícere valeámus. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Sábado de la XXVII semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par).

PRIMERA LECTURA Gál 3, 22-29
Todos sois hijos de Dios por la fe

Lectura de la carta del apóstol san Pablo a los Gálatas.

Hermanos:
La Escritura lo encerró todo bajo el pecado, para que la promesa se otorgara por la fe en Jesucristo a los que creen.
Antes de que llegara la fe, éramos prisioneros y estábamos custodiados bajo la ley hasta que se revelase la fe.
La ley fue así nuestro a yo, hasta que llegara Cristo, a fin de ser justificados por fe; pero una vez llegada la fe, ya no estamos sometidos al a yo. Pues todos sois hijos de Dios por la fe en Cristo Jesús.
Cuantos habéis sido bautizados en Cristo, os habéis revestido de Cristo. No hay judío y griego, esclavo y libre, hombre y mujer, porque todos vosotros sois uno en Cristo Jesús. Y si sois de Cristo, sois descendencia de Abrahán y herederos según la promesa.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 104, 2-3. 4-5. 6-7 (R.: 8a)
R. 
El Señor se acuerda de su alianza eternamente.
Memor erit Dóminus in sæculum testaménti sui.
O bien: Aleluya.

V. Cantadle al son de instrumentos,
hablad de sus maravillas.
Gloriaos de su nombre santo,
que se alegren los que buscan al Señor.
R. El Señor se acuerda de su alianza eternamente.
Memor erit Dóminus in sæculum testaménti sui.

V. Recurrid al Señor y a su poder,
buscad continuamente su rostro.
Recordad las maravillas que hizo,
sus prodigios, las sentencias de su boca.
R. El Señor se acuerda de su alianza eternamente.
Memor erit Dóminus in sæculum testaménti sui.

V. ¡Estirpe de Abrahán, su siervo;
hijos de Jacob, su elegido!
El Señor es nuestro Dios,
él gobierna toda la tierra.
R. El Señor se acuerda de su alianza eternamente.
Memor erit Dóminus in sæculum testaménti sui.

Aleluya Lc 11, 28
R. 
Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Bienaventurados los que escuchan la palabra de Dios y la cumplen. R.
Beáti qui áudiunt verbum Dei et custódiunt illud.

EVANGELIO Lc 11, 27-28
Bienaventurado el vientre que te llevó. Mejor, bienaventurados los que escuchan la palabra de Dios
 Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, mientras Jesús hablaba a la gente, una mujer de entre el gentío, levantando la voz, le dijo:
«Bienaventurado el vientre que te llevó y los pechos que te criaron».
Pero él dijo:
«Mejor, bienaventurados los que escuchan la palabra de Dios y la cumplen».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

San Josemaría Escrivá, Es Cristo que pasa 172.
Si Dios ha querido ensalzar a su Madre, es igualmente cierto que durante su vida terrena no fueron ahorrados a María ni la experiencia del dolor, ni el cansancio del trabajo, ni el claroscuro de la fe. A aquella mujer del pueblo, que un día prorrumpió en alabanzas a Jesús exclamando: biena­venturado el vientre que te llevó y los pechos que te alimentaron, el Señor responde: bienaventurados más bien los que escuchan la palabra de Dios y la ponen en práctica (Lc 11, 27-28). Era el elogio de su Madre, de su fiat (Lc 1, 38), del hágase sincero, entregado, cumplido hasta las últimas consecuencias, que no se manifestó en acciones aparatosas, sino en el sacrificio escondido y silencioso de cada jornada.

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XI

Oremos al Señor. Dios de nuestros padres, para que nos escuche y tenga piedad de nosotros.
- Por la unidad y libertad de la santa Iglesia católica y apostólica. Roguemos al Señor.
- Por la vida. el ministerio y la salud de nuestro padre el papa N. y de nuestro obispo N., y por el clero y el pueblo que ama a Cristo. Roguemos al Señor.
- Por la paz y el progreso de las naciones. Roguemos al Señor.
- Por el perdón de nuestros pecados y la liberación de toda violencia, división y peligro. Roguemos al Señor.
- Por esta comunidad, congregada en el nombre de Jesucristo, y por cuantos no han podido venir a esta celebración. Roguemos al Señor.
Te pedimos, Dios de bondad, que escuches nuestras oraciones y derrames sobre nosotros la abundancia de tu misericordia. Por Jesucristo, nuestro Señor.
R. Amén.

Memoria de santa María:
Oración de los fieles
Elevemos nuestra oración a Dios, fuente de la sabiduría, que revela sus misterios a los pobres y sencillos. Lo hacemos animados por la mediación de María, la humilde hija de Sion.
R. Danos, Señor, la sabiduría del corazón.
- Por los pastores del pueblo de Dios, para que sean fieles dispensadores de la palabra de verdad y no se dejen contagiar por la mentalidad engañosa del mundo. Oremos. R.
- Por los pobres y los que sufren, para que, experimentando el misterio de la cruz, sientan también la presencia cercana y maternal de María, madre nuestra. Oremos. R.
- Por las familias, para que guarden íntegro el sentido cristiano de la vida y resuelvan en el amor los problemas que surgen entre padres e hijos. Oremos. R.
- Por los jóvenes, para que busquen la verdad con corazón libre y puro, asumiendo las dificultades que conlleva la fidelidad al Evangelio. Oremos. R.
Acoge, Padre, nuestras súplicas y derrama sobre nosotros la luz de tu Espíritu para que, como María, sepamos glorificar tu nombre con la santidad de la vida. Por Jesucristo, nuestro Señor.

Oración sobre las ofrendas
Gozosos al venerar la memoria de la Madre de tu Hijo, te ofrecemos, Señor, el sacrificio de alabanza, y te pedimos, por este sagrado intercambio, que se acrecienten en nosotros los frutos de la redención eterna. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Laudis tibi, Dómine, hóstias offérimus, de Genetrícis Fílii tui commemoratióne laetántes; praesta, quaesumus, ut per haec sacrosáncta commércia ad redemptiónis aetérnae proficiámus augméntum. Per Christum.

PLEGARIA EUCARÍSTICA IV

Antífona de la comunión Cf. Lc 1, 48

Me felicitarán todas las generaciones, porque Dios ha mirado la humildad de su esclava.
Beátam me dicent omnes generatiónes, quia ancíllam húmilem respéxit Deus.

Oración después de la comunión
Fortalecidos, Señor, con el alimento del cielo, te pedimos humildemente reconocer de palabra y seguir con nuestras obras a tu Hijo, nacido de la Virgen fecunda, al que hemos recibido en este sacramento. Él, que vive y reina por los siglos de los siglos.
Refécti, Dómine, caeléstibus alimóniis, te súpplices exorámus, ut Fílium tuum, ex alma Vírgine natum, quem sacraménto suscépimus, confiteámur verbis et móribus teneámus. Qui vivit et regnat in saecula saeculórum.

Memoria de santa Faustina:
Oración sobre las ofrendas
Recibe, Señor, la ofrenda de nuestra humildad en la memoria de la virgen santa N., y concédenos, por esta ofrenda inmaculada, consumirnos constantemente en ferviente y santo amor delante de ti. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Súscipe, Dómine, obséquium humilitátis nostrae, quod tibi in commemoratióne beátae N. vírginis exhibémus, et nos, per immaculátam hóstiam, da iúgiter in tuo conspéctu pio sanctóque amóre flagráre. Per Christum.

PLEGARIA EUCARÍSTICA IV

Antífona de la comunión Cf. Lc 10, 42
Esta virgen prudente ha escogido la parte mejor y no le será quitada.
Optimam partem elégit sibi virgo prudens, quae non auferétur ab ea.
O bien: Mt 25, 6
A medianoche se oyó una voz «Que llega su esposo, salid a su encuentro».
Média nocte clamor factus est: Ecce sponsus venit, exíte óbviam ei.

Oración después de la comunión
Reconfortados con el Pan del cielo, invocamos humildemente tu misericordia, Señor, para que concedas el perdón de los pecados, la salud del cuerpo, la gracia del alma y la gloria eterna a cuantos nos llena de alegría la conmemoración de santa N. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Caelésti pane refécti, humíliter deprecámur cleméntiam tuam, Dómine, ut, qui de beátae N. commemoratióne gaudémus, véniam delictórum, sospitátem córporum, gratiámque et glóriam aetérnam consequámur animárum. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 9 de octubre
S
an Dionisio, obispo, y compañeros, mártires
. Según la tradición. Dionisio, enviado por el Romano Pontífice a la Galia, fue el primer obispo de París, en la actual Francia, y allí, junto con el presbítero Rústico y el diácono Eleuterio, padecieron todos en las afueras de la ciudad. (s. III)
San Juan Leonardi, presbítero, que dejó la ciudad de Lucca, en la región italiana de Toscana, donde ejercía como farmacéutico, para llegar a ser sacerdote, y con el fin de enseñar a los niños la doctrina cristiana, restaurar la vida apostólica del clero y propagar la fe cristiana, instituyó la Orden de Clérigos Regulares, más tarde llamados de la Madre de Dios, lo que le llevó a sufrir por ello muchas contradicciones. También inició el Colegio de Propaganda Fide, en el que, agotado por los trabajos, descansó piadosamente. (1609)
3. Conmemoración de san Abrahán, patriarca y padre de todos los creyentes, que, llamado por Dios, salió de su patria, la ciudad de Ur de Caldea, y peregrinó por la tierra que el Altísimo le había prometido a él y a sus descendientes. Manifestó toda su fe en Dios, esperando contra toda esperanza al no negarse a ofrecer en sacrificio al hijo unigénito, Isaac, que el Señor le había dado, ya anciano, de su esposa Sara.
4. En Laodicea, en Siria, pasión de los santos Diodoro, Diomedes y Dídimo(s. inc.)
5. En la población llamada Fidenza, en el territorio de Parma, en la Italia actual, en la vía Claudia, san Domino, mártir. (s. IV)
6. En Antioquía de Siria, hoy Turquía, conmemoración de santa Publia, quien, al morir su marido, entró en un monasterio. En este lugar, mientras cantaba con sus compañeras vírgenes las palabras del salmo «los ídolos de los gentiles son oro y plata» y «sean semejantes los que los hacen», fueron escuchadas por el emperador Juliano el Apóstata, que pasaba por allí, quien ordenó que la abofeteasen y reprendiesen con aspereza. (s. IV)
7*. En la región de Bigorre, a los pies de los montes Pirineos franceses, san Sabino, eremita, que ilustró la vida monástica en Aquitania. (s. V)
8*. En Città di Castello, junto al Tíber, en la región de Umbría, en la Italia actual, san Domnino, eremita.(610)
9. En el territorio de Hainaut, en Austrasia, hoy Alemania, san Gisleno, que vivió como monje en una celda que él mismo se había construido. (s. VII)
10. En el monasterio de Montecasino, en Italia, san Deusdedit, abad, que fue encarcelado por el tirano Sicardo y, consumido por el hambre y las privaciones, entregó su espíritu a Dios. (834)
11*. En el monasterio de Brevnov, en Bohemia, hoy Chequia, san Guntero, eremita, quien, abandonando los bienes de la tierra, abrazó la vida monástica y luego se retiró a la soledad de los bosques entre Baviera y Bohemia, donde vivió y murió desligado de todo, pero al mismo tiempo muy unido a Dios y a los hombres. (1045)
12*. En el monasterio de Montsalvy, en Francia, san Bernardo de Rodez, abad de los canónigos regulares de ese cenobio. (1110)
13. En Valencia, en España, san Luis Bertrán, presbítero de la Orden de Predicadores, quien, en América meridional, predicó el evangelio de Cristo y defendió a varios pueblos indígenas. (1581)
14. En la localidad de Turón, en la región española de Asturias, santos mártires Inocencio de la Inmaculada (Manuel) Canoura Arnau, presbítero de la Congregación de la Pasión, y ocho compañeros* de los Hermanos de las Escuelas Cristianas, que durante la revolución fueron asesinados sin juicio previo por quienes odiaban la fe, y alcanzaron así la victoria. (1934)
*Sus nombres son: santos Cirilo Bertrán (José) Sanz Tejidor, Marciano José (Filomeno) López López, Victoriano Pío (Claudio) Bernabé Cano, Julián-Alfredo (Vilfrido) Fernández Zapico, Benjamín Julián (Vicente) Alonso Andrés, Augusto Andrés (Román) Martín Fernández, Benito de Jesús (Héctor) Valdivieso Sáez y Aniceto Adolfo (Manuel) Seco Gutiérrez.
- San John Henry Newman (1801- Edgbaston 1890). Cardenal, teólogo y filósofo inglés. Siendo presbítero anglicano, formó parte del Movimiento de Oxford, siendo uno de los principales animadores, y fundó también el Oratorio de S. Fielipe Neri en Inglaterra. Canonizado 2019.

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