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Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

jueves, 15 de septiembre de 2022

Jueves 20 octubre 2022, Jueves de la XXIX semana del Tiempo Ordinario, feria (o misa votiva de la santísima Eucaristía).

SOBRE LITURGIA

VIAGGIO APOSTOLICO IN COREA, PAPUA NUOVA GUINEA, ISOLE SALOMONE E THAILANDIA
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CLERO, AI RELIGIOSI E AI RESPONSABILI LAICI

Cattedrale di Port Moresby (Papua Nuova Guinea). Martedì, 8 maggio 1984

Diletto popolo fedele di Port Moresby e di Papua Nuova Guinea.

1. Gesù Cristo, Figlio di Dio, “è morto per tutti, perché quelli che vivono, non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro” (2 Cor 5, 15).

Fratelli e sorelle in Cristo, la redenzione del mondo è stata compiuta con la passione morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Prima della redenzione gli uomini erano schiavi del peccato, inclini più a dominare che a servire, a vivere per sé e non per gli altri. Ma con il mistero della sua croce e risurrezione ci è stata data la libertà e la grazia di vivere non più per noi stessi, ma per lui. Meraviglioso dono di Cristo, nostro salvatore!

È proprio per questo motivo che Cristo morì per tutti noi, per liberarci dai legami dell’egoismo dai quali non avremmo mai potuto sfuggire da soli, per renderci liberi, e per renderci capaci di vivere per lui. Questo è il dono che Cristo ha dato a noi tutti: al clero, ai religiosi, ai laici. È il dono che i missionari recarono a Papua Nuova Guinea, che portarono nei loro cuori e che misero a frutto in questo Paese. Penso all’esempio del beato Giovanni Mazzucconi, che diede la sua vita per amore di Cristo. Il suo martirio è un’eloquente proclamazione dell’insegnamento di Gesù, che abbiamo ascoltato nel Vangelo di oggi: “Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo” (Lc 14, 33).

2. Con le acque vive del Battesimo, noi tutti abbiamo ricevuto la grazia di vivere per Cristo. Siamo diventati, così, partecipi dell’opera che lui stesso venne a compiere, quella di riconciliare il mondo a Dio. Come abbiamo udito nella prima lettura di oggi: “Dio... ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione” (2 Cor 5, 18).

Tutti i membri della Chiesa partecipano al “ministero della riconciliazione”, ma ciascuno secondo i doni che ha ricevuto.

3. I laici con la loro quotidiana testimonianza di Cristo nella casa, nel lavoro e in tutte le circostanze ordinarie del mondo, lottano contro l’ostilità e le divisioni che esistono ancora in una società segnata dal peccato, e si sforzano di costruire un regno di verità e giustizia, il regno di Dio vivente, un regno di amore e di pace.

Le coppie di sposi danno un importante contributo all’unità e alla stabilità della società restando fedeli alla loro promessa di fedeltà per tutta la vita e dando testimonianza dell’amore generoso di Cristo per la sua sposa, la Chiesa. La famiglia cristiana, unita nella fede e nella preghiera, è come una scuola dove vengono insegnate le lezioni di perdono, di pazienza e di amore reciproco. Nella famiglia i bambini vengono preparati ad assumere il loro ruolo nella vita e nella missione della Chiesa.

I responsabili laici e i catechisti prestano il loro servizio come “ambasciatori di Cristo”, cercando di promuovere l’armonia e la pace. Qui in Papua Nuova Guinea, il vostro impegno apostolico era indispensabile per trasmettere il messaggio evangelico ai vostri fratelli e alle vostre sorelle. Perciò voglio lodarvi per la vostra generosità e fedeltà e per come lavorate in stretta collaborazione con il clero e i religiosi.

4. I religiosi e le religiose, con la loro incarnazione, svolgono un ruolo particolare nel ministero di riconciliazione della Chiesa. Con il loro desiderio di amare Cristo con un cuore indiviso. (cf. 1 Cor 7, 35), danno pubblicamente testimonianza del Vangelo di redenzione e riconciliazione. Ecco perché è così importante che ciascuna comunità religiosa sia unita in se stessa, per avere “un cuore solo e un’anima sola” (At 4, 32). Diletti religiosi: questa unità vissuta tra di voi, che è base della vostra pubblica testimonianza del Vangelo, è rafforzata dalla vostra comunità di vita e di preghiera e dai vostri sacri voti, particolarmente dal voto di obbedienza. Ricordate sempre che il peccato e la divisione entrarono per la prima volta nel mondo “per la disobbedienza di uno solo”, ma che la riconciliazione fu restaurata “per l’obbedienza di uno solo” (Rm 5, 19), l’obbedienza di Gesù. Quando dunque imitate Cristo attraverso l’obbedienza a lui e alla Chiesa attraverso i vostri superiori religiosi, contribuite al ministero di riconciliazione della Chiesa. Come dicevo nella mia recente esortazione apostolica ai religiosi e alle religiose: “Si può quindi affermare che coloro che hanno deciso di vivere secondo il consiglio dell’obbedienza vengono posti in maniera unica tra il mistero del peccato e il mistero della giustificazione e della grazia salvifica... Proprio con il voto dell’obbedienza essi hanno deciso di lasciarsi trasformare nella somiglianza di Cristo, che riscattò l’umanità e l’ha resa santa con la sua obbedienza. Nel consiglio dell’obbedienza essi vogliono trovare il proprio ruolo nella redenzione di Cristo e la loro propria via di santificazione” (Redemptionis Donum, 13).

5. E ora vorrei dire una parola ai miei confratelli sacerdoti. Le parole di san Paolo nella prima lettura di questo pomeriggio hanno un significato speciale per noi che siamo partecipi del ministero dell’ordine. L’apostolo dice infatti che “È stato Dio a riconciliare a sé il mondo in Cristo... affidando a noi la parola della riconciliazione” (2 Cor 5, 19). Come uomini scelti per proclamare la parola di Dio, come sacerdoti corroborati per questo nobile compito dal Sacramento dell’Ordine, dobbiamo porre la nostra vita interamente al servizio del mondo, “facendoci ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro... Lasciatevi riconciliare con Dio” (2 Cor 5, 20).

Lavorando in comunione gerarchica con il vescovo locale, i sacerdoti si sforzano di costruire l’unità della comunità cristiana locale e di coltivare uno spirito di fratellanza che si effonde non soltanto sulla Chiesa locale ma anche sulla Chiesa universale. Il servizio dell’unità è oggi d’importanza così vitale che diventa ancora più urgente che i sacerdoti stessi non creino mai divisioni attraverso le loro attività, ma invece cerchino di unire la comunità proponendo ai fedeli la parola di Dio.

E soprattutto, fratelli carissimi, dovete promuovere la riconciliazione nella Chiesa e nel mondo amministrando con sollecitudine il sacramento della Penitenza e celebrando l’Eucaristia. Non abbiate mai dubbi o incertezze riguardo al valore del tempo che trascorrete ascoltando Confessioni. È un tempo in cui voi rappresentate in maniera unica il Redentore misericordioso, che gioisce della conversione dei peccati. Ricordate anche le parole del Concilio Vaticano II: “Non è possibile che si formi una comunità cristiana se non avendo come radice e come cardine la celebrazione della santa Eucaristia” (Presbyterorum Ordinis, 6).

6. Nel brano del Vangelo di questa sera abbiamo sentito Gesù parlare di un uomo “che voleva costruire una torre” (Lc 14, 28), e ammonire sull’importanza di calcolare attentamente il costo prima di decidere la costruzione; altrimenti la gente comincerebbe a deriderlo dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro” (Lc 14, 30).

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, anche noi desideriamo costruire qualche cosa in unione con Gesù nostro redentore. Desideriamo costruire il regno di Dio vivente. Pur desiderandolo, non dimentichiamoci di calcolare il costo, il costo di costruire il regno, il costo dell’essere discepoli. Gesù, infatti, ci ha avvertito: “Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo” (Lc 14, 27).

Per vivere per Cristo e non più per noi stessi, per collaborare nel ministero di riconciliazione, per costruire il regno di Dio, dobbiamo portare la croce alla sequela di Gesù. Non dobbiamo avere paura di essere segno di contraddizione. Abbracciamo la croce, nella fiducia che è “albero di vita eterna”, confidando nella ferma promessa della risurrezione.

In unione con la Vergine Maria e con tutti i santi, costruiamo il regno di Dio qui in terra, per poter vivere in eterno con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.

CALENDARIO

20 JUEVES DE LA XXIX SEMANA DEL T. ORDINARIO, feria

Misa
de feria (verde).
MISAL: cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5), Pf. común.
LECC.: vol. III-par.
- Ef 3, 14-21.
Que el amor sea vuestra raíz y vuestro cimiento; así llegaréis a vuestra plenitud, según la plenitud total de Dios.
- Sal 32. R. La misericordia del Señor llena la tierra.
- Lc 12, 49-53. No he venido a traer paz, sino división.

Liturgia de las Horas: oficio de feria.

Martirologio: elogs. del 21 de octubre, pág. 624.
CALENDARIOS: Agustinos: Santa María de Nagasaki, virgen y mártir (MO).
Terrassa: San Pedro de Alcántara, presbítero (ML), o santos Juan de Brébeuf e Isaac Jogues, presbíteros, y compañeros, mártires (ML), o san Pablo de la Cruz, presbítero (ML).
Combonianos: Beatos David Okelo y Gildo Irwa, mártires (ML).
Congregación de los Sagrados Corazones: San Caprasio, obispo y mártir (ML).
Jesuitas: San Pedro de Alcántara, presbítero, o san Pablo de la Cruz, presbítero (ML).
OFM y Conv.: Beato Santiago de la Strepa, obispo (ML).
TOR: Beato Contardo Ferrini (ML).

TEXTOS MISA

Misa de la feria: del XXIX Domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Misa votiva:
De la Santísima Eucaristía A.
Se dice con vestiduras de color blanco.


Antífona de entrada Cf. Sal 77, 23-25
El Señor abrió las compuertas del cielo; hizo llover sobre ellos maná, les dio un pan del cielo; y el hombre comió pan de ángeles.
Iánuas caeli apéruit Dóminus, et pluit illis manna ad manducándum, et panem caeli dedit eis: panem angelórum manducávit homo.

Monición de entrada
El pueblo de Dios, en su larga peregrinación por el desierto, haciendo camino hacia la tierra prometida, fue alimentado por Dios con el maná, el pan bajado del cielo. En nuestra peregrinación terrena hacia la Jerusalén celestial, Dios alimenta a su Iglesia y sostiene nuestra esperanza con la eucaristía, de la cual el antiguo maná era solo figura y profecía. Con toda la Iglesia, celebremos la eucaristía, sacrificio de la cruz y banquete pascual de nuestra salvación.

Oración colecta
Oh, Dios, que por el Misterio pascual de tu Unigénito realizaste la redención de los hombres, concédenos por tu bondad experimentar el aumento continuo de tu salvación a quienes, celebrando los sacramentos, proclamamos con fe la muerte y Resurrección de Cristo. Él, que vive y reina contigo.
Deus, qui humánae redemptiónis opus per Unigéniti tui paschále mystérium implevísti, concéde propítius, ut, qui Christi mortem et resurrectiónem in sacramentórum signis annuntiámus fidénter, salvatiónis tuae contínuum experiámur augméntum. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Jueves de la XXIX semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par).

PRIMERA LECTURA Ef 3, 14-21
Que el amor sea vuestra raíz y vuestro cimiento; así llegaréis a vuestra plenitud, según la plenitud total de Dios

Lectura de la carta del apóstol san Pablo a los Efesios.

Hermanos:
Doblo las rodillas ante el Padre, de quien toma nombre toda paternidad en el cielo y en la tierra, pidiéndole que os conceda, según la riqueza de su gloria, ser robustecidos por medio de su Espíritu en vuestro hombre interior; que Cristo habite por la fe en vuestros corazones; que el amor sea vuestra raíz y vuestro cimiento; de modo que así, con todos los santos, logréis abarcar lo ancho, lo largo, lo alto y lo profundo, comprendiendo el amor de Cristo, que trasciende todo conocimiento. Así llegaréis a vuestra plenitud, según la plenitud total de Dios.
Al que puede hacer mucho más sin comparación de lo que pedimos o concebimos, con ese poder que actúa entre nosotros; a él la gloria en la Iglesia y en Cristo Jesús por todas las generaciones de los siglos de los siglos. Amén.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 32, 1-2. 4-5. 11-12. 18-19 (R.: 5b)
R. 
La misericordia del Señor llena la tierra.
Misericórdia Dómini plena est terra.

V. Aclamad, justos, al Señor,
que merece la alabanza de los buenos.
Dad gracias al Señor con la cítara,
tocad en su honor el arpa de diez cuerdas.
R. La misericordia del Señor llena la tierra.
Misericórdia Dómini plena est terra.

V. La palabra del Señor es sincera,
y todas sus acciones son leales;
él ama la justicia y el derecho,
y su misericordia llena la tierra.
R. La misericordia del Señor llena la tierra.
Misericórdia Dómini plena est terra.

V. El plan del Señor subsiste por siempre,
los proyectos de su corazón, de edad en edad.
Dichosa la nación cuyo Dios es el Señor,
el pueblo que él se escogió como heredad.
R. La misericordia del Señor llena la tierra.
Misericórdia Dómini plena est terra.

V. Los ojos del Señor están puestos en quien lo teme,
en los que esperan su misericordia,
para librar sus vidas de la muerte
y reanimarlos en tiempo de hambre.
R. La misericordia del Señor llena la tierra.
Misericórdia Dómini plena est terra.

Aleluya Flp 3, 8-9
R. 
Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Por él lo perdí todo, y todo lo considero basura con tal de ganar a Cristo y ser hallado en él. R.
Omnia detriméntum feci et árbitror ut stércora, ut Christum lucrifáciam et invéniar in illo.

EVANGELIO Lc 12, 49-53
No he venido a traer paz, sino división
╬ 
Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, dijo Jesús a sus discípulos:
«He venido a prender fuego a la tierra, ¡y cuánto deseo que ya esté ardiendo! Con un bautismo tengo que ser bautizado, ¡y qué angustia sufro hasta que se cumpla!
¿Pensáis que he venido a traer paz a la tierra? No, sino división.
Desde ahora estarán divididos cinco en una casa: tres contra dos y dos contra tres; estarán divididos el padre contra el hijo y el hijo contra el padre, la madre contra la hija y la hija contra la madre, la suegra contra su nuera y la nuera contra la suegra».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

San Josemaría Escrivá, Es Cristo que pasa 120.
Con la maravillosa normalidad de lo divino, el alma contemplativa se desborda en afán apostólico: me ardía el corazón dentro del pecho, se encendía el fuego en mi meditación (Sal 39, 4). ¿Qué fuego es ése sino el mismo del que habla Cristo: fuego he venido a traer a la tierra y qué he de querer sino que arda? (Lc 12, 49). Fuego de apostolado que se robustece en la oración: no hay medio mejor que éste para desarrollar, a lo largo y a lo ancho del mundo, esa batalla pacífica en la que cada cristiano está llamado a participar: cumplir lo que resta que padecer a Cristo (Cfr. Col 1, 24).

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XXI

Oremos a Dios Padre.
- Por el Papa, los obispos y los presbíteros. Roguemos al Señor.
- Por los gobernantes, los jueces y los legisladores. Roguemos al Señor.
- Por todos los que se encuentran en cualquier necesidad. Roguemos al Señor.
- Por nuestra comunidad (parroquia), por nosotros mismos. Roguemos al Señor.
Atiende a nuestras peticiones y concédenos los dones de tu bondad. Por Jesucristo nuestro Señor.

Misa votiva:
Oración de los fieles
Oremos a Dios Padre, que da el alimento a todo viviente.
- Por la unión de todos los cristianos en la unidad de la Iglesia de Cristo, para que formemos un solo cuerpo los que comemos del mismo pan. Roguemos al Señor.
- Por la organización eclesial de Cáritas, para que promueva el amor fraterno, la mutua ayuda, la solidaridad. Roguemos al Señor.
- Por los responsables políticos de las naciones, para que fomenten la libertad religiosa y la justicia. Roguemos al Señor.
- Por los que sufren hambre, para que sepamos compartir con ellos nuestro pan de cada día, anuncio del pan de vida eterna. Roguemos al Señor.
- Por nosotros, invitados a la mesa del Señor, para que el pan de la Palabra despierte en nosotros el hambre del pan de la eucaristía. Roguemos al Señor
Escucha, Señor, la oración de tu Iglesia, u que, observando fielmente el mandato de tu Hijo, celebra el memorial de su obra, hasta que él vuelva. Por Jesucristo, nuestro Señor

Oración sobre las ofrendas
Al celebrar el memorial de nuestra salvación, suplicamos, Señor, tu clemencia, para que este sacramento de piedad sea para nosotros signo de unidad y vínculo de caridad. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Salútis nostrae memoriále celebrántes, cleméntiam tuam, Dómine, supplíciter exorámus, ut hoc sacraméntum pietátis fiat nobis signum unitátis et vínculum caritátis. Per Christum.

PREFACIO I DE LA SANTÍSIMA EUCARISTÍA
EL SACRIFICIO Y EL SACRAMENTO DE CRISTO
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno, por Cristo, Señor nuestro.
El cual, verdadero y único sacerdote, al instituir el sacrificio de la eterna alianza se ofreció el primero a ti como víctima de salvación, y nos mandó perpetuar esta ofrenda en memoria suya. Su carne, inmolada por nosotros, es alimento que nos fortalece; su sangre, derramada por nosotros, es bebida que nos purifica.
Por eso, con los ángeles y arcángeles, con los tronos y dominaciones, y con todos los coros celestiales, cantamos sin cesar el himno de tu gloria:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus: per Christum Dóminum nostrum.
Qui, verus aeternúsque Sacérdos, formam sacrifícii perénnis instítuens, hóstiam tibi se primus óbtulit salutárem, et nos, in sui memóriam, praecépit offérre. Cuius carnem pro nobis immolátam dum súmimus, roborámur, et fusum pro nobis sánguinem dum potámus, ablúimur.
Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus, cumque omni milítia caeléstis exércitus, hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicéntes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA II

Antífona de comunión Cf. Jn 6, 51-52

Yo soy el pan vivo que ha bajado del cielo, dice el Señor; el que coma de este pan vivirá para siempre. Y el pan que yo daré es mi carne para la vida del mundo.
Ego sum panis vivus, qui de caelo descéndi, dicit Dóminus. Si quis manducáverit ex hoc pane, vivet in aetérnum; et panis, quem ego dabo, caro mea est pro mundi vita.

Oración después de la comunión
Te rogamos, Señor, que la participación en la mesa celestial nos santifique para que, por el Cuerpo y en la Sangre de Cristo, se afiance la unión de todos los hermanos. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Sanctíficet nos, quaesumus, Dómine, mensae caeléstis participátio, ut, per Corpus et Sánguinem Christi, fratérnitas cuncta copulétur. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 21 de octubre

1. En Nicomedia, en Bitinia, hoy Turquía, santos Dasio, Zótico y Cayo, que eran servidores del emperador Diocleciano, y tras ser acusados falsamente de haber incendiado el palacio, fueron condenados a muerte y arrojados al mar con una piedra atada al cuello. (303)
2. En la ciudad de Colonia, en Germania, actual Alemania, conmemoración de las santas vírgenes que entregaron su vida por Cristo, en el lugar de la ciudad donde después se levantó una basílica dedicada a santa Úrsula, virgen inocente, considerada como la principal del grupo (c. s. IV).
3. En la isla de Chipre, san Hilarión, abad, que, siguiendo las huellas de san Antonio, primero llevó vida solitaria cerca de la ciudad de Gaza, y después fue fundador y ejemplo de la vida eremítica en esta región. (c. 371)
4. Conmemoración de san Malco, monje, del que san Jerónimo expuso por escrito el testimonio de su ascesis y de su vida en Maronea, cerca de Antioquía de Siria, hoy Turquía. (s. IV)
5. En Burdeos, en Aquitania, actual Francia, san Severino, obispo, el cual, originario de las regiones de Oriente, fue recibido calurosamente por san Amando, que le quiso como su sucesor. (s. V)
6. Cerca de Laon, en la Galia, también Francia en la actualidad, santa Cilina, madre de los santos obispos Principio de Soissons y Remigio de Reims. (d. 458)
7. En Lyon, de nuevo en la Galia, conmemoración de san Viator, lector, que, discípulo y ministro del obispo Justo de Lyon, siguió a éste en su retiro a Egipto y en su muerte. (post 481)
8. En Tréveris, lugar de Austrasia, en la actual Alemania, san Vendelino, eremita. (s. VII)
9*. En Marsella, ciudad de Provenza, en la Galia, hoy Francia, san Mauronto, obispo, que fue también abad del monasterio de san Victorca. (780)
10*. En Cortona, en la región italiana de Toscana, beato Pedro Capucci, presbítero de la Orden de Predicadores, el cual, meditando sobre la muerte, se ejercitó en la vida espiritual y con su predicación exhortó a los fieles a evitar la muerte eterna. (1445)
11. En Seúl, ciudad de Corea, san Pedro Yu Taech’ol, mártir, que a los trece años exhortaba a los compañeros de cárcel a aceptar los tormentos, y consumó su martirio al recibir cien azotes y ser estrangulado. (1839)
12*. En el lugar de Belencito, cerca de Medellín, en Colombia, santa Laura de Santa Catalina de Siena Montoya y Upeguí, virgen, que con notable suceso se dedicó a anunciar el Evangelio entre los pueblos indígenas que aún desconocían la fe en Cristo, y fundó la Congregación de Hermanas Misioneras de María Inmaculada y Santa Catalina de Siena. (1949) Canonizada 2013
Beato Carlos de Austria (1887-1922). Emperador de Austria y rey de Hungría.
- Beato Giuseppe Puglisi, apodado Pino, (1937- Palermo, Italia 1993). Sacerdote diocesano asesinado por odio a la fe por la mafia siciliana a la que enfrentó con gran valor.
- Beatos Genaro Fueyo Castañón y compañeros* (Nembra, Asturias, España, 1936), mártires. Don Genaro, sacerdote diocesano, párroco, y tres laicos de la parroquia y miembros de la Adoración nocturna.
* Isidro Fernández Cordero, Segundo Alonso González y Antonio González Alonso.
- Beata Maria Llorença Requenses Llong (en italiano: Maria Lorenza Longo; 1463- Nápoles, Italia 1539). Viuda del regente aragonés de Nápoles, fue la fundadora de las Hermanas Clarisas Capuchinas, y del hospital de incurables de Nápoles.

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