Entrada destacada

Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

martes, 6 de septiembre de 2022

Martes 11 octubre 2022, Martes de la XXVIII semana del Tiempo Ordinario, feria o santa María Soledad Torres Acosta, virgen, memoria libre o san Juan XXIII, papa, memoria libre.

SOBRE LITURGIA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI SUPERIORI E AGLI ALUNNI DEL SEMINARIO REGIONALE TEOLOGICO PUGLIESE «PIO XI»

Lunedì, 20 febbraio 1984

Venerati Fratelli nell’Episcopato,
Superiori, Docenti e carissimi Alunni del Pontificio Seminario Regionale Teologico Pugliese.

1. Nel 75° anniversario di fondazione del vostro seminario, avete desiderato questa udienza speciale, per sottolineare l’importanza e la solennità della ricorrenza.

Siate i benvenuti. Porgo il mio deferente saluto ai vescovi componenti la Commissione episcopale per il seminario e, per loro tramite, estendo il mio cordiale pensiero a tutto l’episcopato della regione pugliese; saluto il rettore monsignor Tommaso Tridente, insieme con i superiori e i docenti delle varie discipline; e con profondo affetto saluto ciascuno di voi, cari alunni, che vi preparate al sacerdozio con impegno e serietà, e con voi intendo salutare anche tutti coloro che vi amano e vi aiutano, le suore, il personale, le vostre famiglie, i benefattori e gli amici del seminario. La vostra grande comunità è presente nel mio pensiero e specialmente nella mia preghiera, affinché copiosi ed efficaci siano sempre i doni del Signore per il suo vantaggio e la sua perseveranza.

2. L’odierno incontro vuole in modo particolare ricordare gli anni trascorsi da quell’11 novembre 1908, quando san Pio X eresse canonicamente il vostro seminario regionale nella città di Lecce, nei locali dell’istituto “Argento” e lo affidò per l’insegnamento e la direzione ai padri Gesuiti. Da allora è trascorso un lungo periodo di tempo, denso di attività e di avvenimenti, che includono il trasferimento a Molfetta durante la Prima guerra mondiale; la costruzione del nuovo edificio voluto da Pio XI, di venerata memoria, e inaugurato nel novembre 1926; le complesse difficoltà causate dalla seconda guerra e dal dopo-guerra; le delicate situazioni createsi con i mutamenti socio-politici e il rinnovamento ecclesiale postconciliare . . . Quanti eventi e di quale fondamentale importanza hanno segnato il quadrante della storia a noi contemporanea! Ebbene, in mezzo a tutte le vicende e anche alle tribolazioni di questo secolo, il Pontificio seminario regionale pugliese ha continuato a camminare per la strada dell’autentico servizio della Chiesa, formando ben 1605 sacerdoti ed enumerando 37 vescovi, scelti tra i superiori, i docenti e gli ex alunni, tra cui il cardinale Corrado Ursi e Giuseppe Casoria. Mi piace anche ricordare che da tempo è stato introdotto il processo diocesano di beatificazione del primo rettore del clero secolare, monsignor Raffaele Delle Nocche, eletto poi vescovo di Tricarico; e che è stato iniziato il processo informativo anche sull’ex alunno padre Agostino Castrillo, divenuto anch’egli vescovo della diocesi di San Marco Argentano e Bisignano.

Questo sguardo panoramico ci permette di ringraziare insieme il Signore per i tanti favori elargiti e per esprimere anche l’apprezzamento e la riconoscenza verso tutti coloro che, in diverse mansioni, si sono adoperati con ardore per mantenere vivo ed efficiente il seminario.

San Pio X nel documento di fondazione, rivolgendosi ai giovani, raccomandava “di approfittare di questo beneficio della divina Provvidenza per rispondere alla loro vocazione, per rassodarsi nella pietà, per crescere in virtù e per imprendere e conservare quel tenore di vita, che sia all’altezza del mistero al quale aspirano”. E Pio XII nel discorso già preparato per l’udienza speciale in occasione del cinquantenario (19 ottobre 1958), e non potuto leggere per la sua repentina scomparsa, spiegava che prepararsi al sacerdozio significava formarsi un’anima sacerdotale, rendersi strumenti atti nelle mani di Cristo e allenarsi alla perseveranza. Così scriveva testualmente: “Non soltanto Dio e la Chiesa, ma anche i fedeli laici, talora i più tiepidi, amano vedere nel sacerdote il ministro di Dio innanzitutto, circonfuso in ogni momento del medesimo alone che irraggia dal sacro ostensorio. Sacra infatti non e solo la sua opera, ma altresì la sua persona” (AAS 50 [1958] 961-971).

Con intima gioia possiamo affermare che tali direttive non sono mai state tradite; anzi con serietà e con coraggio sono sempre state seguite e attuate.

3. Volendo ora lasciarvi un messaggio che possa servirvi come programma di vita per l’avvenire, non posso fare altro che ribadire ciò che sempre vi è stato inculcato con amore e convinzione, e cioè la necessità di una formazione profonda e completa per essere unicamente ministri di Dio, sacerdoti santi e santificatori, proprio in questa nostra società così evoluta e tormentata, così radicalmente bisognosa di sicure certezze ultraterrene.

a) Curate in primo luogo la vostra formazione culturale alla luce della filosofia perenne e della teologia insegnata dal magistero della Chiesa. La missione del sacerdote è di essere, lui per primo, luce del mondo e sale della terra; ma non può illuminare gli altri se non possiede solide e limpide convinzioni personali. Mai come oggi è necessario conoscere profondamente tutto il “deposito della fede” e nello stesso tempo la cultura moderna nei suoi vari aspetti letterari, sociali, scientifici, artistici! Parlando a voi, superiori, docenti e alunni di un seminario voluto e fondato da san Pio X, è doveroso ricordare la sua ansia apostolica per la difesa e l’annunzio della verità dogmatica e il suo costante richiamo alla dottrina di san Tommaso. È inoltre necessaria una formazione accurata, completa per quanto è possibile, aggiornata, nella pastorale, nella liturgia, nel diritto, nella sociologia, nella pedagogia, per sapere poi capire, discernere, accogliere con sensibilità e serenità, con rigore dottrinale e con mitezza cordiale. Questo già avviene, con equilibrio e saggezza, nel vostro seminario. Si tratta di farne tesoro! Non perdete tempo, dunque! Tutto può servire per il vostro domani!

b) Curate poi eminentemente la vostra formazione apostolica. Il seminario infatti ha come unico scopo la formazione dei futuri sacerdoti per la vita apostolica. E questa, nelle sue esigenze e nei suoi ideali, si potrebbe sintetizzare nell’ammonizione di Gesù: “Convertitevi e credete al Vangelo!” (Mc 1, 15). Gesù è venuto per convertire il mondo; e il Figlio di Dio si è incarnato e morto in croce per la conversione e la salvezza degli uomini e la Chiesa è stata da lui fondata unicamente per tale scopo. L’Anno Santo che stiamo fervorosamente vivendo, ne è appunto un richiamo cordiale e solenne.

La vostra vita dovrà essere totalmente apostolica e, per operare la “conversione” voluta da Cristo, dovrete lavorare, vivere, donare tutto il vostro tempo, talvolta anche soffrire. Ma è proprio in questa ansia apostolica che il sacerdote trova gioia, forza, consolazione, anche se molte volte i suoi sforzi sembrano vani; proprio per questa causa suprema, umana e divina, terrena ed eterna, merita impegnarsi, prepararsi e consacrare tutta la propria vita!

c) Infine, curate la vostra formazione ascetica mediante una soda direzione spirituale.

San Pio X nella sua enciclica “Haerent animo” scriveva: “L’unica cosa che unisce l’uomo a Dio, che lo rende a lui gradito e lo costituisce degno ministro della sua misericordia è la sua santità di vita e di costumi. Questa è, in sostanza, la sovraeminente scienza di Gesù Cristo, e se il sacerdote non la possiede, gli manca tutto” (ASS 41 [1908] 555-577). Parole gravi e severe! Infatti la cultura più vasta, senza santità di vita e di propositi, può addirittura recare danno alla Chiesa e alle anime. Pio XI, il grande papa dei seminari, così strettamente legato alla vostra memoria e alla vostra riconoscenza, nell’enciclica “Ad catholici sacerdotii” diceva ai giovani chierici: “Nel periodo del seminario datevi totalmente a coltivare la pietà, la purezza, l’umiltà, l’obbedienza, la disciplina, lo studio. Solo così voi vi formerete sacerdoti quali Gesù Cristo vi vuole” (AAS 28 [1936] 5-53). Le medesime parole vi ripeto anch’io esortandovi ad instaurare una metodica direzione spirituale, a formarvi alle fondamentali virtù dell’obbedienza, della carità e della fraternità, ad acquistare un buon carattere, a comprendere l’essenziale valore della preghiera, soprattutto dell’intimità eucaristica. In questo modo la vostra vita di seminario sarà anche colma di gioia e di iniziative, e la vostra futura vita sacerdotale darà supremo onore a Dio, gaudio alla Chiesa e ai vostri vescovi, e frutti spirituali ai fedeli.

4. Carissimi, concludendo questo nostro incontro, rivolgiamo il pensiero a Maria santissima: a lei, “Regina Apuliae” da voi venerata nell’effigie donata da Pio XII, affido il vostro seminario regionale e ciascuno di voi! Siano sempre numerose e sante le vocazioni! Con il suo aiuto materno e la sua celeste protezione siate apostoli ardenti e coraggiosi del mondo intero!

Con l’assicurazione del ricordo nelle mie preghiere, vi accompagni sempre anche la mia benedizione.

CALENDARIO

11 MARTES DE LA XXVIII SEMANA DEL T. ORDINARIO, feria o SANTA MARÍA SOLEDAD TORRES ACOSTA, virgen, memoria libre o SAN JUAN XXIII, papa, memoria libre

Misa
de feria (verde) o de una de las memorias (blanco).
MISAL: para la feria cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5) / para la memoria de santa Soledad 1.ª orac. prop. y el resto del común de vírgenes (para una virgen), o de un domingo del T.O. / para la memoria de san Juan XXIII 1.ª orac. prop. y el resto del común de pastores (para una papa), o de un domingo del T.O.; Pf. común o de la memoria.
LECC.: vol. III-par.
- Gál 5, 1-6. Nada vale la circuncisión, sino la fe que actúa por el amor.
- Sal 118. R. Señor, que me alcance tu favor.
- Lc 11, 37-41. Dad limosna, y lo tendréis limpio todo. 
o bien: cf. vol. IV.

Liturgia de las Horas: oficio de feria o de una de las memorias.

Martirologio: elogs. del 12 de octubre, pág. 607.
CALENDARIOS: Bilbao: Nuestra Señora de Begoña (S).
Siervas de María, Ministras de los Enfermos: Santa María Soledad Torres Acosta, virgen (S). Almería y Madrid: (MO).
Mercedarias de la Caridad: Beato Juan Nepomuceno Zegrí y Moreno, presbítero (F). Málaga: (ML).
RR. Reparadoras: Beata María de Jesús-Emilia d'Oultremont (F).
Angélicas de San Pablo y Bernabitas: San Alejandro Sauri (MO).
Monfortianos: Bienaventurada Virgen María, Madre de la Iglesia (MO).
Agustinos: Beato Elías del Socorro Nieves, presbítero y mártir (ML).
Combonianos: Santo Tomás de Villanueva, obispo (ML).
Dominicos: Beato Santiago de Ulm (ML).
San Sebastián: Aniversario de la ordenación episcopal de Mons. Juan María Uriarte Goiricelaya, obispo, emérito (1976).
Urgell: Aniversario de la muerte de Mons. Juan Martí Alanis, arzobispo-obispo, emérito (2009).

TEXTOS MISA

Misa de la feria: del XXVIII Domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Memoria de santa María Soledad:
11 de octubre
Santa María Soledad Torres Acosta, virgen.

La oración colecta es propia en castellano. El resto del formulario está tomado del común de vírgenes: II. Para una virgen 3.

Antífona de entrada
Ven, esposa de Cristo, recibe la corona que el Señor te ha preparado desde la eternidad.
Veni, sponsa Christi, áccipe corónam, quam tibi Dóminus praeparávit in aetérnum.
O bien:
Por amor al Señor Jesucristo tuvo en nada los bienes de este mundo y del tiempo presente.
Regnum mundi et omne saeculum contémpsit propter amórem Dómini Iesu Christi.

Monición de entrada
Recordamos en esta celebración a santa Soledad Torres Acosta, virgen. Nació en Madrid, el 2 de diciembre de 1826. Allí, desde su juventud, demostró gran solicitud hacia los enfermos pobres, a los que atendió con total abnegación; para ello fundó la Congregación de Siervas de María Ministras de los Enfermos con el fin de atenderles en sus casas. Murió el año 1887.

Oración colecta
Señor, tú que concediste a santa María Soledad, virgen, servirte con amor generoso en los enfermos que visitaba, concédenos luz y tu gracia para que, descubriendo tu presencia en los que sufren, merezcamos tu compañía en el cielo. Por nuestro Señor Jesucristo.

Memoria de san Juan XXIII:
11 octubre
San Juan XXIII, papa

Oración colecta propia. El resto del común de Pastores: I. Para un papa o para un obispo 1.

Antífona de entrada
El Señor lo eligió sumo sacerdote y, abriendo sus tesoros, derramó sobre él todos los bienes.
Elegit eum Dominus sibi in sacerdotem magnum, et aperiens thesaurum suum abundare eum fecit omnibus bonis.
O bien: Cf. Eclo 50, 1. 44, 16. 22
Este es el sumo sacerdote que en su vida agradó a Dios: por eso el Señor le hizo grande ante su pueblo, según su promesa
Ecce sacérdos magnus, qui in diébus suis plácuit Deo: ídeo iureiurándo fecit illum Dóminus créscere in plebem suam.

Monición de entrada
Celebramos hoy la memoria de san Juan XXIII, papa, que nació en 1881. Fue ordenado sacerdote en 1904 y en 1925 comenzó su labor diplomático al servicio de la Santa Sede; sucesivamente recibió las misiones de Bulgaria, Turquía, Grecia y Francia. Debido a su buen hacer diplomático y pastoral fue creado cardenal y patriarca de Venecia y más tarde fue elegido papa. Convocó el Concilio Ecuménico Vaticano II. Murió con fama de santidad el 3 de junio de 1963.

Oración colecta
Dios todopoderoso y eterno, que en san Juan, papa, has hecho resplandecer ante el mundo la imagen viva de Cristo, Buen Pastor, concédenos, por su intercesión, manifestar con gozo la plenitud de la caridad cristiana. Por nuestro Señor Jesucristo.
Omnípotens sempitérne Deus, qui per orbem terrárum in beáto Ioánne, papa, Christi boni pastóris vivum effulgére fecísti exémplum, concéde nobis, quǽsumus, ut, eius intercessióne, abundántiam christiánae caritátis laetánter effúndere valeámus. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Martes la XXVIII semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par).

PRIMERA LECTURA Gál 5, 1-6
Nada vale la circuncisión, sino la fe que actúa por el amor

Lectura de la carta del apóstol san Pablo a los Gálatas.

Hermanos:
Para la libertad nos ha liberado Cristo.
Manteneos, pues, firmes, y no dejéis que vuelvan a someteros a yugos de esclavitud.
Mirad: yo, Pablo, os digo que, si os circuncidáis, Cristo no os servirá de nada.
Y vuelvo a declarar que todo aquel que se circuncida está obligado a observar toda la ley.
Los que pretendéis ser justificados en el ámbito de la ley, habéis roto con Cristo, habéis salido del ámbito de la gracia.
Pues nosotros mantenemos la esperanza de la justicia por el Espíritu y desde la fe; porque en Cristo nada valen la circuncisión o la incircuncisión, sino la fe que actúa por el amor.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 118, 41. 43. 44. 45. 47. 48 (R.: 41a)
R.
 Señor, que me alcance tu favor.
Véniat super me misericórdia tua, Dómine.

V. Señor, que me alcance tu favor,
tu salvación según tu promesa.
R. Señor, que me alcance tu favor.
Véniat super me misericórdia tua, Dómine.

V. No quites de mi boca las palabras sinceras,
porque yo espero en tus mandamientos.
R. Señor, que me alcance tu favor.
Véniat super me misericórdia tua, Dómine.

V. Cumpliré sin cesar tu ley,
por siempre jamás.
R. Señor, que me alcance tu favor.
Véniat super me misericórdia tua, Dómine.

V. Andaré por un camino ancho,
buscando tus mandatos.
R. Señor, que me alcance tu favor.
Véniat super me misericórdia tua, Dómine.

V. Serán mi delicia tus mandatos,
que tanto amo.
R. Señor, que me alcance tu favor.
Véniat super me misericórdia tua, Dómine.

V. Levantaré mis manos hacia tus decretos,
que tanto amo, y recitaré tus mandatos.
R. Señor, que me alcance tu favor.
Véniat super me misericórdia tua, Dómine.

Aleluya Heb 4, 12
R. 
Aleluya, aleluya, aleluya.
V. La palabra de Dios es viva y eficaz; juzga los deseos e intenciones del corazón. R.
Vivus est sermo Dei et éfficax, et discrétor cogitatiónum et intentiónum cordis.

EVANGELIO Lc 11, 37-41
Dad limosna, y lo tendréis limpio todo
╬ 
Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, cuando Jesús terminó de hablar, un fariseo le rogó que fuese a comer con él.
Él entró y se puso a la mesa.
Como el fariseo se sorprendió al ver que no se lavaba las manos antes de comer, el Señor le dijo:
«Vosotros, los fariseos, limpiáis por fuera la copa y el plato, pero por dentro rebosáis de rapiña y maldad.
¡Necios! El que hizo lo de fuera, ¿no hizo también lo de dentro? Con todo, dad limosna de lo que hay dentro, y lo tendréis limpio todo».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Papa Francisco, Homilía en santa Marta 15-octubre-2019
Alguno podría objetar que entre nosotros no existe una hipocresía así. Pero pensar eso es un error. El lenguaje hipócrita, no diré que sea normal, pero es común, es algo de todos los días. Parecer de un modo y ser de otro. En la lucha por el poder, por ejemplo, las envidias, los celos te hacen aparentar un modo de ser, pero por dentro está el veneno para matar, porque siempre la hipocresía mata, siempre, antes o después mata.
Es necesario curarse de esa actitud. ¿Y cuál es la medicina? Decir la verdad ante Dios. Es acusarse uno mismo. Tenemos que aprender a acusarnos: "He hecho esto, pienso así, malamente… Tengo envidia, me gustaría destruir a aquel…", lo que haya dentro de nosotros, y decirlo delante de Dios. Eso es un ejercicio espiritual que no es común, no es habitual, pero procuremos hacerlo: acusarnos, vernos en el pecado, en las hipocresías, en la maldad que hay en nuestro corazón. Porque el diablo siembra maldad, y decir al Señor: "¡Mira Señor, cómo soy!", y decirlo con humildad.
Aprendamos a acusarnos, porque –y esto es algo fuerte, muy fuerte, pero es así– un cristiano que no sabe acusarse no es un buen cristiano y corre el riesgo de caer en la hipocresía. Recordemos la oración de Pedro cuando dijo al Señor: "apártate de mí porque soy un pecador". Pues aprendamos a acusarnos a nosotros mismos.

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XIII

Hermanos, dirijamos nuestra oración a Dios Padre todopoderoso, que quiere que todos los hombres se salven y lleguen al conocimiento de la verdad.
- Por la santa Iglesia de Dios, para que se digne custodiarla y defenderla. Roguemos al Señor.
- Por los pueblos de toda la tierra, para que vivan en concordia y paz verdadera. Roguemos al Señor.
- Por los que viven angustiados por distintas necesidades, para que encuentren ayuda en Dios. Roguemos al Señor.
- Por nosotros mismos y por nuestra comunidad. para que el Señor nos acepte como ofrenda agradable. Roguemos al Señor.
Oh, Dios, refugio y fortaleza nuestra, escucha las oraciones de tu Iglesia y concédenos, por tu bondad, lo que te pedimos con fe. Por Jesucristo, nuestro Señor.
R. Amen.

Memoria de santa María Soledad:
Oración sobre las ofrendas
Recibe, Señor, la ofrenda de nuestra humildad, en la memoria de la virgen santa N., y concédenos, por esta ofrenda inmaculada, consumirnos constantemente en ferviente y santo amor delante de ti. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Súscipe, Dómine, obséquium humilitátis nostrae, quod tibi in commemoratióne beátae N. vírginis exhibémus, et nos, per immaculátam hóstiam, da iúgiter in tuo conspéctu pio sanctóque amóre flagráre. Per Christum.

PREFACIO DE SANTAS VÍRGENES Y RELIGIOSOS
SIGNIFICADO DE LA VIDA DE CONSAGRACIÓN EXCLUSIVA A DIOS
En verdad es justo y necesario que te alaben, es nuestro deber y salvación darte gracia siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno.
Porque celebramos tu providencia admirable en los santos que se entregaron a Cristo por el reino de los cielos. Por ella llamas de nuevo a la humanidad a la santidad primera que de ti había recibido, y la conduces a gustar los dones que espera recibir en el cielo.
Por eso, con los santos y todos ángeles, te alabamos proclamando sin cesar:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
In Sanctis enim, qui Christo se dedicavérunt propter regnum caelórum, tuam decet providéntiam celebráre mirábilem, qua humánam substántiam et ad primae oríginis révocas sanctitátem, et perdúcis ad experiénda dona, quae in novo saeculo sunt habénda.
Et ídeo, cum Sanctis et Angelis univérsis, te collaudámus, sine fine dicéntes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA I o CANON ROMANO

Antífona de la comunión Cf. Lc 10, 42
Esta virgen prudente ha escogido la parte mejor y no le será quitada.
Optimam partem elégit sibi virgo prudens, quae non auferétur ab ea.
O bien: Mt 25, 6
A medianoche se oyó una voz: «Que llega el esposo, salid a su encuentro».
Média nocte clamor factus est: Ecce sponsus venit, exíte óbviam ei.

Oración después de la comunión
Reconfortados con el Pan del cielo, invocamos humildemente tu misericordia, Señor, para que concedas el perdón de los pecados, la salud del cuerpo, la gracia del alma y la gloria eterna a cuantos nos llena de alegría la conmemoración de santa N. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Caelésti pane refécti, humíliter deprecámur cleméntiam tuam, Dómine, ut, qui de beátae N. commemoratióne gaudémus, véniam delictórum, sospitátem córporum, gratiámque et glóriam aetérnam consequámur animárum. Per Christum.

Memoria de san Juan XXIII:
Oración sobre las ofrendas
Acepta Señor, este sacrificio de tu pueblo, y haz que lo que ofrecemos a tu gloria en honor de san N., nos sirva para la salvación eterna. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Suscipe, quaesumus, Domine, hoc sacrificium populi tui, ut, quod tibi in honore beati N. offertur ad gloriam, nobis tribuas ad salutem perpetuam.

PREFACIO DE LOS SANTOS PASTORES
LA PRESENCIA DE LOS SANTOS PASTORES EN LA IGLESIA
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno, por Cristo, Señor nuestro.
Porque nos concedes la alegría de celebrar hoy la fiesta de san N., fortaleciendo a tu Iglesia con el ejemplo de su vida santa, instruyéndola con su palabra y protegiéndola con su intercesión.
Por eso, con los ángeles y la multitud de los santos, te cantamos el himno de alabanza diciendo sin cesar:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus: per Christum Dóminum nostrum.
Quia sic tríbuis Ecclésiam tuam sancti N. festivitáte gaudére, ut eam exémplo piae conversatiónis corróbores, verbo praedicatiónis erúdias, gratáque tibi supplicatióne tueáris.
Et ídeo, cum Angelórum atque Sanctórum turba, hymnum laudis tibi cánimus, sine fine dicéntes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA I o CANON ROMANO

Antífona de la comunión cf. Jn 10, 11
El Buen Pastor dio su vida por las ovejas.
Pastor bonus animam suam posuit pro ovibus suis.

Oración después de la comunión
Señor Dios nuestro, que los sacramentos recibidos acrecienten en nosotros aquel fuego de la caridad que inflamó a san N. y le impulsaba a entregarse constantemente al servicio de tu Iglesia. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Sacramenta quae sumpsimus, Domine Deus noster, in nobis foveant caritatis ardorem, quo beatus N. vehementer accensus pro Ecclesia tua se iugiter impendebat.

MARTIROLOGIO

Elogios del 12 de octubre
F
iesta de Nuestra Señora del Pilar
. Según una venerada tradición, la Santísima Virgen María se manifestó en Zaragoza sobre una columna o pilar, signo visible de su presencia. Esta tradición encontró su expresión cultual en la misa y en el Oficio que, para toda España, decretó el papa Clemente XII.
2. En Roma, en la vía Laurentina, san Hedisto, mártir. (s. inc.)
3. En Ainvarza, lugar de Cilicia, hoy Turquía, santa Domnina, mártir, que bajo el emperador Diocleciano y el prefecto Licias, después de haber sufrido muchos tormentos, entregó en la cárcel su espíritu a Dios. (c. 304)
4. Conmemoración de los cuatro mil novecientos sesenta y seis santos mártires y confesores de la fe, que murieron en la persecución desencadenada por los vándalos en África, donde, por mandato del rey arriano Hunerico, que odiaba la fe católica, obispos, presbíteros y diáconos de la Iglesia de Dios, junto con muchedumbre de fieles, fueron confinados en un horrible desierto, mientras algunos otros consumaban su martirio en medio de variados tormentos, como los obispos Cipriano y Félix, invictos sacerdotes del Señor. (483)
5*. En Piacenza, en la actual región italiana de Emilia-Romaña, san Opilio, diácono. (c. s. V)
6. En Roma, san Félix IV, papa, que convirtió dos templos paganos del Foro romano en la basílica dedicada a los santos Cosme y Damián, y trabajó mucho en favor de la fe católica. (530)
7. En la provincia del Nórico, actual Austria, junto al Danubio, san Maximiliano, venerado como obispo de Lorch. (a. s. VII)
8*. En Pavía, ciudad de Lombardía, en Italia, san Rotobaldo, obispo, varón ejemplar por su abstinencia, que se distinguió por su interés en lo concerniente al culto divino y las reliquias de los santos. (1254)
9. En Ascoli, en el Piceno, actual región de Las Marcas, también en Italia, san Serafín de Montegranaro (Félix) de Nicola, religioso de la Orden de los Hermanos Menores Capuchinos, que destacó admirablemente por su gran humildad, pobreza y piedad. (1604)
10*. En Londres, en Inglaterra, beato Tomás Bullaker, presbítero de la Orden de los Hermanos Menores y mártir, que, detenido en tiempo del rey Carlos I mientras celebraba la Misa, por razón de su sacerdocio fue ahorcado en Tyburn y descuartizado cuando estaba aún con vida. (1642)
11*. En la aldea Ribarroja de Turia, en la región española de Valencia, beato José González Huguet, presbítero y mártir, que en la persecución contra la fe libró un egregio combate en favor de Cristo. (1936)
12*. En la población de Massamagrell, en la misma región española, beato Pacífico (Pedro) Salcedo Puchades, religioso de la Orden de los Hermanos Menores Capuchinos y mártir, que en la misma persecución quedó configurado con la Pasión de Cristo. (1936)
13*. En el campo de concentración de Auschwitz, cercano a la ciudad polaca de Cracovia, beato Román Sitko, presbítero y mártir, que durante la ocupación militar de Polonia fue maltratado por perseguidores contrarios a la dignidad de los hombres y de la religión, hasta pasar a la visión de la eterna bienaventuranza. (1942)
- Beato Carlo Acutis (1991- Monza, Italia 2006). Fue un estudiante italiano y un aficionado programador de informática, conocido por documentar milagros eucarísticos alrededor del mundo y catalogarlos en un sitio web que creó antes de su muerte por leucemia. También se entregó al voluntariado con los sin techo y los comedores sociales.

No hay comentarios:

Publicar un comentario

No publico comentarios anónimos.