Entrada destacada

Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

sábado, 10 de septiembre de 2022

Sábado 15 octubre 2022, Santa Teresa de Jesús, virgen y doctora de la Iglesia, fiesta.

SOBRE LITURGIA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI SEMINARISTI

Festa della Madonna della Fiducia
Chiesa del Seminario Romano Maggiore - Sabato, 3 marzo 1984

Carissimi amici miei,

siamo venuti qui, nel Seminario Romano, in questo periodo in cui si commemora in modo speciale la Madonna della Fiducia, la Madre della Fiducia: “Mater mea, fiducia mea”. Ci siamo riuniti qui nell’Anno della Redenzione, nell’Anno del Giubileo straordinario, con la finalità di vivere in un certo modo il mistero della redenzione.

Lo viviamo continuamente: tutto il mondo, tutta l’umanità vive incessantemente il mistero della redenzione. Questo mistero è la dimensione vera della nostra esistenza. Forse molti non lo sanno; molti non se ne rendono conto, ma è così, è così. Noi siamo redenti, noi viviamo continuamente il divino mistero della nostra redenzione. Siamo venuti qui per vivere questo mistero in un modo specifico. Infatti lo viviamo, sempre, ontologicamente; lo viviamo, molte volte, sacramentalmente, in modo speciale nel mistero eucaristico, nella santa Eucaristia; lo abbiamo vissuto, questa sera, artisticamente. Il mistero della Redenzione, specialmente quello della passione di Cristo, è un grande tema cui si ritorna senza fine e viene affrontato continuamente per presentarlo e approfondirlo artisticamente. Siamo tutti molto grati agli artisti del Seminario romano come anche agli artisti ospiti per averci dato questa possibilità di vivere artisticamente il mistero della redenzione, la passione di Gesù: “Passio Domini nostri Iesu Christi, secundum Seminarium Romanum”.

Sono convinto che questo modo artistico di vivere il mistero della redenzione si avvicina al suo vivere ontologico e al suo vivere sacramentale: alla sacramentalità e all’ontologia della redenzione. Tutto questo ci spiega anche sempre più profondamente che cosa vuol dire la “Madonna della Fiducia”; che cosa vuol dire la “Mater mea, fiducia mea” che è amata e venerata da generazioni in questo Seminario. Questo titolo di Maria non si spiega fuori del mistero della redenzione. Ella è la nostra fiducia perché è stata chiamata dal Padre ad essere Madre del Redentore. Anzi, ad essere “alma socia Redemptoris”. Siamo convinti tutti - per me questa convinzione è un tesoro specifico - che non c’è un’altra persona umana che abbia potuto vivere e approfondire il mistero della redenzione meglio di lei, di Maria. Non c’è un’altra persona umana nella storia del mondo e nella storia della salvezza che conosca altrettanto bene la realtà profonda della redenzione e tutte le sue dimensioni, che sono tante.

Noi siamo tutti cristiani, alcuni di noi sono candidati al sacerdozio e tutto questo - essere cristiani e, ancor più, prepararci ad essere sacerdoti - si spiega con un’intenzione fondamentale, capitale: avere parte nel mistero della redenzione. Averne parte più matura e sempre più matura. Essere partecipi di questo mistero, con cui Dio ci ha riabilitati, ci ha ritrovati, ci ha salvati, ci ha restituito alla nostra dignità originaria, alla nostra dignità di figli di Dio, di eredi di Dio, coeredi di Cristo. Ecco, Madonna della Fiducia vuol dire che noi in questa strada - che è la strada di una vita cristiana autentica, di una maturazione cristiana - scopriamo lei: “Mater mea, fiducia mea”, chi meglio di te potrà introdurci in questo mistero, in questa realtà! Chi meglio di te potrà farci maturare in questa nostra vocazione sacerdotale - umana, sì, perché partecipare al mistero della redenzione vuol dire essere più uomo, uomo pienamente umano!

Ci affidiamo dunque a Maria per questo grande compito, questa grande vocazione, questa grande chiamata della nostra vita; ci affidiamo a Maria perché lei ci insegni e ci aiuti in questo grande compito, in questa strada spirituale, in questa identificazione sempre più profonda della nostra umanità, del nostro essere cristiani, del nostro essere sacerdoti, del nostro essere Vescovo, del nostro essere Papa.

In questo Seminario avete un bellissimo motto: “Mater mea, fiducia mea”. Questo motto è stato amato da tanti Vescovi di Roma e voglio ricordare almeno Papa Giovanni XXIII; ma tutti, senza eccezione, lo hanno amato. E voi fate bene a celebrare ogni anno, alla fine di febbraio e all’inizio di marzo, la Madonna della Fiducia, la vostra patrona; fate anche bene ad invitare a questa celebrazione noi tutti: il Vescovo di Roma, il cardinale vicario, altri vescovi, tanti sacerdoti, tutti questi ospiti, tanti giovani, tante donne, tanti uomini, i bambini; perché qui c’è un grande tesoro e io devo ringraziarvi per averci aperto questo tesoro questa sera e vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per aprirci questo tesoro in un modo così pieno, così bello, così artistico, così autentico.

Ecco, questo è quanto volevo dirvi: sono le riflessioni che ho compiuto durante l’esecuzione del vostro oratorio. Voglio ancora una volta ringraziarvi per questa vostra opera e augurarvi altre opere simili in futuro, perché così si deve augurare a degli artisti.

CALENDARIO

15 SÁBADO. Hasta la Hora Nona:
SANTA TERESA DE JESÚS, virgen y doctora de la Iglesia, fiesta


Fiesta de santa Teresa de Jesús, virgen y doctora de la Iglesia, la cual, nacida en Ávila, ciudad de España, y agregada a la Orden Carmelitana, llegó a ser madre y maestra de una observancia más estrecha; en su corazón concibió un plan de crecimiento espiritual bajo la forma de una ascensión por grados del alma hacia Dios, pero a causa de la reforma de su Orden hubo de sufrir dificultades, que superó con ánimo esforzado. Compuso libros, en los que muestra una sólida doctrina y el fruto de su experiencia (elog. del Martirologio Romano).

Misa de la fiesta (blanco).
MISAL: ants. y oracs. props., Gl., Pf. de santas vírgenes y religiosos. No se puede decir la PE IV.
LECC.: vol. IV.
- Eclo 15, 1-6.
Lo llenará del espíritu de sabiduría y de inteligencia.
- Sal 88. R. Cantaré eternamente las misericordias del Señor.
- Mt 11, 25-30. Soy manso y humilde de corazón.

* Hoy no se permiten las misas de difuntos, excepto la exequial.

Liturgia de las Horas: oficio de la fiesta. Te Deum.

Martirologio: elogs. del 16 de octubre, pág. 614.
CALENDARIOS: Arzobispado Castrense-Cuerpo de Intendencia del Ejército de Tierra, Ávila, Salamanca, Valladolid y Carmelitas Descalzos: Santa Teresa de Jesús, virgen y doctora de la Iglesia (S). OCSO: (MO).
Ciudad Real: Aniversario de la muerte de Mons. Antonio Algora Hernando, obispo, emérito (2020).

15 SÁBADO. Después de la Hora Nona:
VIGESIMONOVENA SEMANA DEL TIEMPO ORDINARIO
Primera semana del Salterio
Misa
vespertina del XXIX Domingo del tiempo ordinario (verde).
Liturgia de las Horas: I Vísp. del oficio dominical. Comp. Dom. I.

TEXTOS MISA

15 de octubre
SANTA TERESA DE JESÚS, VIRGEN Y DOCTORA DE LA IGLESIA
Fiesta

Antífona de entrada Sal 41, 2-3
Como busca la cierva corrientes de agua, así mi alma te busca a ti, Dios mío;mi alma tiene sed de Dios, del Dios vivo.
Quemádmodum desíderat cervus ad fontes aquárum, ita desíderat ánima mea ad te, Deus. Sitívit ánima mea ad Deum fortem vivum.

Monición de entrada
Se celebra hoy la fiesta de santa Teresa de Jesús, virgen y doctora de la Iglesia, nacida en Avila el año 1515. Agregada a la Orden Carmelitana, llegó a ser madre y maestra de una observancia más estrecha; en su corazón concibió un plan de crecimiento espiritual bajo la forma de una ascensión por grados del alma hacia Dios. A causa de la reforma de su Orden hubo de sufrir dificultades, que superó con ánimo esforzado. Compuso libros, en los que muestra una sólida doctrina y el fruto de su experiencia mística. Murió en Alba de Tormes, Salamanca, el año 1582

Se dice Gloria.

Oración colecta
Oh, Dios, que por tu Espíritu has suscitado a santa Teresa de Jesús, para mostrar a la Iglesia el camino de la perfección, concédenos alimentarnos siempre de su celestial doctrina y enciende en nosotros el deseo de la verdadera santidad. Por nuestro Señor Jesucristo.
Deus, qui per Spíritum tuum beátam Terésiam suscitásti, ut requiréndae perfectiónis sémitam Ecclésiae manifestáret, da nobis et caeléstis eius doctrínae pábulo semper nutríri, et verae sanctitátis desidério accéndi. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas de la Fiesta de Santa Teresa de Jesús (Lec. ant. IV)

PRIMERA LECTURA Ecl 15, 1-6
Lo llenará el espíritu de sabiduría y de inteligencia
Lectura del libro del Eclesiástico.

Así obra el que teme al Señor, el que observa la ley alcanza la sabiduría.
Ella le sale al encuentro como una madre y lo acoge como una joven esposa.
Lo alimenta con pan de inteligencia y le da a beber agua de sabiduría.
Si se apoya en ella, no vacilará, si se aferra a ella, no quedará defraudado.
Ella lo ensalzará sobre sus compañeros y en medio de la asamblea le abrirá la boca.
Lo llenará del espíritu de sabiduría y de inteligencia y lo revestirá con un vestido de gloria.
Encontrará gozo y corona de júbilo, y un nombre eterno recibirá en herencia.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 88, 2-3. 6-7. 8-9. 16-17. 18-19 (R.: Sal 21, 23)
R. Cantaré eternamente las misericordias del Señor.

V. Cantaré eternamente las misericordias del Señor,
anunciaré tu fidelidad por todas las edades.
Porque dijiste: «La misericordia es un edificio eterno»,
más que el cielo has afianzado tu fidelidad.
R. Cantaré eternamente las misericordias del Señor.

V. El cielo proclama tus maravillas, Señor,
y tu fidelidad, en la asamblea de los santos.
¿Quién sobre las nubes se compara a Dios?
¿Quién como el Señor entre los seres divinos?
R. Cantaré eternamente las misericordias del Señor.

V. Dios es temible en el consejo de los santos,
es grande y terrible para toda su corte.
Señor del universo, ¿quién como tú?
El poder y la fidelidad te rodean.
R. Cantaré eternamente las misericordias del Señor.

V. Dichoso el pueblo que sabe aclamarte:
caminará, oh, Señor, a la luz de tu rostro;
tu nombre es su gozo cada día,
tu justicia es su orgullo.
R. Cantaré eternamente las misericordias del Señor.

V. Porque tú eres su honor y su fuerza,
y con tu favor realzas nuestro poder.
Porque el Señor es nuestro escudo,
y el Santo de Israel nuestro rey.
R. Cantaré eternamente las misericordias del Señor.

Aleluya Si 39, 14
R. Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Las naciones hablarán de su sabiduría, y la asamblea proclamará su alabanza. R.

EVANGELIO Mt 11, 25-30
Soy manso y humilde de corazón
╬ Lectura del santo Evangelio según san Mateo.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, tomó la palabra Jesús y dijo:
«Te doy gracias, Padre, Señor del cielo y de la tierra, porque has escondido estas cosas a los sabios y entendidos, y se las has revelado a los pequeños. Sí, Padre, así te ha parecido bien. Todo me ha sido entregado por mi Padre, y nadie conoce al Hijo más que el Padre, y nadie conoce al Padre sino el Hijo y aquel a quien el Hijo se lo quiera revelar.
Venid a mí todos los que estáis cansados y agobiados, y yo os aliviaré. Tomad mi yugo sobre vosotros y aprended de mí, que soy manso y humilde de corazón, y encontraréis descanso para vuestras almas. Porque mi yugo es llevadero y mi carga ligera».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Del Catecismo de la Iglesia Católica
2700 Por medio de su Palabra, Dios habla al hombre. Por medio de palabras, mentales o vocales, nuestra oración toma cuerpo. Pero lo más importante es la presencia del corazón ante Aquél a quien hablamos en la oración. "Que nuestra oración se oiga no depende de la cantidad de palabras, sino del fervor de nuestras almas" (San Juan Crisóstomo, ecl. 2).
2704 La más interior de las oraciones no podría prescindir de la oración vocal. La oración se hace interior en la medida en que tomamos conciencia de Aquél "a quien hablamos" (Santa Teresa de Jesús, cam. 26). Entonces la oración vocal se convierte en una primera forma de oración contemplativa.

Oración de los fieles
Con el ejemplo de santa Teresa, maestra y modelo de oración, presentemos a Dios nuestras súplicas.
- Pidamos al Señor el bien de su Iglesia: «No ande siempre en tempestades esta nave de la Iglesia». Roguemos al Señor.
- Roguemos por los sacerdotes: «Más obligados a ser buenos que otros». Roguemos al Señor.
- Pidamos al Señor por los predicadores y teólogos: «Y pues los más están en religión, que vayan muy adelante en su perfección». Roguemos al Señor.
- Acordémonos de los enfermos: «Cuántos pobres enfermos habrá que no tengan a quien quejarse». Roguemos al Señor.
- Pidamos por los pecadores: «Supla la piedad y misericordia que Dios siempre tuvo con los pecadores». Roguemos al Señor.
- Roguemos por nosotros: «Para que veamos clara la misericordia que el Señor hizo con nosotros y tengamos ánimo para tener oración». Roguemos al Señor.
Padre bueno, fuente de la vida, el amor y la verdad, que nos llamas a vivir continuamente en comunión contigo; concédenos aquello que te hemos pedido llenos de confianza. Por Jesucristo nuestro Señor.

Oración sobre las ofrendas
Sean aceptables a tu majestad nuestros dones, Señor, a quien tanto agradó santa Teresa de Jesús con la ofrenda de sí misma. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Múnera nostra, Dómine, tuae sint accépta maiestáti, cui beátae Terésiae tantópere plácuit devotiónis obséquium. Per Christum.

PREFACIO DE SANTAS VÍRGENES Y RELIGIOSOS
SIGNIFICADO DE LA VIDA DE CONSAGRACIÓN EXCLUSIVA A DIOS
En verdad es justo y necesario que te alaben, es nuestro deber y salvación darte gracia siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno.
Porque celebramos tu providencia admirable en los santos que se entregaron a Cristo por el reino de los cielos. Por ella llamas de nuevo a la humanidad a la santidad primera que de ti había recibido, y la conduces a gustar los dones que espera recibir en el cielo.
Por eso, con los santos y todos ángeles, te alabamos proclamando sin cesar:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
In Sanctis enim, qui Christo se dedicavérunt propter regnum caelórum, tuam decet providéntiam celebráre mirábilem, qua humánam substántiam et ad primae oríginis révocas sanctitátem, et perdúcis ad experiénda dona, quae in novo saeculo sunt habénda.
Et ídeo, cum Sanctis et Angelis univérsis, te collaudámus, sine fine dicéntes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA I o CANON ROMANO

Antífona de la comunión Sal 88, 2
Cantaré eternamente las misericordias del Señor, anunciaré tu fidelidad por todas las edades.
Misericórdias Dómini in aetérnum cantábo; in generatiónem et generatiónem annuntiábo veritátem tuam in ore meo.

Oración después de la comunión
Señor, Dios nuestro, haz que tu familia consagrada a ti, a la que has alimentado con el pan del cielo, se alegre cantando eternamente tus misericordias a ejemplo de santa Teresa de Jesús. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Súbdita tibi família, Dómine Deus noster, quam caelésti pane satiásti, fac ut, exémplo beátae Terésiae, misericórdias tuas in aetérnum cantáre laetétur. Per Christum.

Se puede usar la fórmula de bendición solemne
25. Fiesta de un Santo
Dios, nuestro Padre, que nos ha congregado para celebrar hoy la fiesta de santa Teresa, (patrona de nuestra comunidad N. o bien: parroquial, o bien: diocesana, o bien: nacional), os bendiga, os proteja y os confirme en su paz.
R. Amén.
Cristo, el Señor, que ha manifestado en santa Teresa la fuerza renovadora del Misterio pascual, os haga auténticos testigos de su Evangelio.
R. Amén.
El Espíritu Santo, que en santa Teresa nos ha ofrecido un ejemplo de caridad evangélica, os conceda la gracia de acrecentar en la Iglesia la verdadera comunión de fe y amor.
R. Amén.
Y la bendición de Dios todopoderoso, Padre, Hijo + y Espíritu Santo, descienda sobre vosotros y os acompañe siempre.
R. Amén.

MARTIROLOGIO

Elogios del 16 de octubre
S
anta Eduvigis, religiosa
, la cual, nacida en Baviera y duquesa de Silesia, demostró un gran interés en ayudar a los pobres, para los cuales fundó hospicios. Fallecido su marido, se retiró en el monasterio de monjas cistercienses que ella mismo había fundado y del que era abadesa su hija Gertudis, lugar donde terminó su vida, en Trebnitz, en la actual Alemania, el día quince de octubre. (1243)
Santa Margarita María Alacoque, virgen, monja de la Orden de la Visitación de la Virgen María, que progresó de modo admirable en la vía de la perfección y, enriquecida con gracias místicas, trabajó mucho para propagar el culto al Sagrado Corazón de Jesús, del que era muy devota. Murió en el monasterio de Paray-le-Monial, en la región de Autun, en Francia, el día diecisiete de octubre. (1690)
3. En Jerusalén, conmemoración de san Longinos, venerado como el soldado que abrió con la lanza el costado del Señor crucificado. (s. I)
4. En la región de Toul, en la Galia, hoy Francia, san Elifio, que es venerado como mártir. (s. IV)
5. Conmemoración de los santos Martiniano y Saturiano, mártires en África, junto con dos hermanos suyos, todos los cuales, durante la persecución bajo el rey arriano Genserico, eran esclavos de un vándalo y fueron convertidos a la fe de Cristo por otra esclava, santa Máxima, virgen. Por su constancia en la fe católica fueron apaleados con varas nudosas hasta descubrir sus huesos y, desterrados a la región de los mauritanos, por convertir a algunos de ellos a la fe de Cristo fueron condenados a muerte. Santa Máxima, después de superar muchos combates, terminó como madre de muchas vírgenes en un monasterio. (s. V)
6. En el territorio de Limoges, en Aquitania, hoy Francia, san Amando y su discípulo san Juniano, eremitas. (s. VI)
7. Cerca de Arbona, en Germania, actual Alemania, san Galo, presbítero y monje, que, aún adolescente fue recibido por san Columbano en el monasterio de Bangor, en Hibernia, para dedicarse después a propagar el Evangelio en estas regiones y enseñar a los hermanos la disciplina monástica. Descansó en el Señor ya casi centenario. (645)
8*. En Noyon, lugar de Neustria, francia en la actualidad, san Mumolno, obispo, que, siendo monje, ayudó a san Audomaro en la tarea de evangelizar, hasta que fue elegido obispo para suceder a san Eloy. (c. 680)
9. En el monasterio de Heresfeld, en la región de Franconia, en Germania, hoy Alemania, san Lulo, obispo de Maguncia, que, siendo compañero y colaborador de san Bonifacio en la misión de evangelizar, fue ordenado obispo por él, para que fuese maestro de los presbíteros, doctor de la Regla para los monjes, predicador fiel y pastor para el pueblo cristiano. (786)
10*. En la región de Retz, cerca de Nantes, en Bretaña Menor, actual Francia, san Vidal, eremita(s. VIII)
11*. En la región de Mirepoix, cerca de los Pirineos, en la Galia, también Francia actualmente, san Gauderico, agricultor, célebre por su devoción a la Madre de Dios. (c. 900)
12*. En Brioude, en la región de Clermont-Ferrand, en Aquitania, de nuevo en Francia, santa Bonita, virgen. (s. IX/XI)
13*. En de Pamiers, junto a los Pirineos, en la Galia, igualmente Francia, san Anastasio, monje, el cual, nacido en Venecia, abrazó la vida eremítica en la isla de Tombolenia, cerca de Mont-Saint-Michel, y pasó después al monasterio de Cluny, donde terminó viviendo en soledad los últimos años de su vida. (c. 1085)
14. En Comminges, de nuevo junto a los Pirineos, en la Galia, san Bertrán o Bertrando, obispo, que, siguiendo los consejos del papa san Gregorio VII, trabajó incansable para la reforma de la Iglesia, reconstruyó su ciudad abandonada y derruida, edificó la iglesia catedral, e instituyó en ella una comunidad de canónigos regulares según la Regla de san Agustín. (c. 1123)
15*. En el monasterio de Igny, en la región de Reims, asimismo en la Galia, muerte del beato Gererdo, abad de Clairvaux, que durante la visita que hacía en este monasterio fue asesinado por un monje al que había reprendido. (1177)
16. En el lugar de Materdomini, en la región italiana de Campania, san Gerardo Majella, religioso de la Congregación del Santísimo Redentor, que, lleno de amor por Dios, abrazó un género de vida austera, y consumido por el celo por Dios y las almas, aún joven descansó en el Señor. (1755)
17*. Cerca de Cracovia, ciudad de Polonia, en el campo de concentración de Auschwitz, beatos Aniceto Koplinski, de la Orden de los Hermanos Menores Capuchinos, y José Jankowski, de la Sociedad del Apostolado Católico, presbíteros y mártires, que durante la ocupación militar de su patria por un régimen contrario a Dios y a la religión, proclamaron su fe en Cristo hasta la muerte, el primero en la cámara de gas y el segundo asesinado por los guardias del campo. (1941)
Beato Agustín Thevarparampil "Kunjachan" (Palai, Kerala, India 1891-1973). Sacerdote de rito siro-malabar, llamado "Kunjachan" (pequeño sacerdote).

No hay comentarios:

Publicar un comentario

No publico comentarios anónimos.