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Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

sábado, 17 de septiembre de 2022

Sábado 22 octubre 2022, Sábado de la XXIX semana del Tiempo Ordinario o santa María en sábado, memoria libre o san Juan Pablo II, papa, memoria libre.

SOBRE LITURGIA

VIAGGIO APOSTOLICO IN COREA, PAPUA NUOVA GUINEA, ISOLE SALOMONE E THAILANDIA
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CLERO, AI RELIGIOSI E AI LAICI

Cattedrale di Bangkok (Tailandia). Venerdì, 11 maggio 1984

Fratelli e sorelle in Cristo.

La grazia, la carità e la pace siano con voi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, il Figlio del Padre, in verità e amore (cf. 2 Gv 1, 3).

Ho atteso con ansia questo incontro con voi, sacerdoti, religiosi e laici. Ero impaziente di salutare voi, che svolgete un ruolo così importante nell’evangelizzazione e nella vita ecclesiale in Thailandia. Molto spesso dalla Sede di Pietro, principe degli apostoli, la cui tomba è conservata sotto l’altare maggiore della basilica Vaticana, i miei pensieri si sono rivolti a voi: “Io non cesso di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere” (Ef 1, 16).

Nel contesto dei motivi pastorali della mia breve visita nel vostro Paese, do una particolare importanza a questo incontro. Infatti, a voi è stato affidato, a seconda dei vostri diversi ruoli, il compito di guidare il gregge di Cristo in unione con i vescovi, e di offrire una testimonianza chiara e non ambigua di vita cristiana, che nutrirà il popolo di Dio e parlerà al cuore e alla coscienza di tutti gli uomini di buona volontà.

1. “Io non cesso di rendere grazie per voi”: in primo luogo per le numerose vocazioni al sacerdozio che il Padre ha suscitato nella Chiesa in Thailandia. Rendo grazie anche per la vitalità delle molte congregazioni religiose che recano la testimonianza del fecondo carisma che lo Spirito di Cristo ha diffuso nella Chiesa in questo Paese. Ringrazio Dio per la forza e la perseveranza del laicato nella sua vita cristiana. E ringrazio voi tutti, e anche voi, fratelli e sorelle che non avete potuto essere presenti qui oggi, per la generosa risposta che avete dato come sacerdoti, religiosi o laici alla chiamata di Dio. Prego Dio di poter io stesso adempiere il compito di Pietro, che è quello di confermarvi nella fede: possiate vivere nella fede nel Figlio di Dio che vi amò e diede se stesso per voi (cf. Gal 2, 20); possiate essere fedeli alla vostra chiamata e mai perdere di vista il vostro grande privilegio: collaborare nell’annunciare Cristo al mondo e costruire il regno di santità, di giustizia e di amore.

Come tutti ben sapete, il privilegio di una vocazione cristiana richiede una risposta totale. Richiede ogni giorno la nuova conferma del vostro “sì” all’invito di Cristo. Richiede un rinnovamento del vostro impegno battesimale, un rinnovamento della vostra consacrazione religiosa e delle vostre promesse sacerdotali. La vostra gioia sia il seguire fino in fondo la strada che avete intrapreso alla sequela di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Salvatore del mondo.

2. Conosco i molti e vari modi in cui svolgete il vostro servizio al popolo di Dio. Tra le vostre attività, comunque, c’è una differenza che corrisponde alla vostra vocazione specifica.

Prima di tutto desidero dire una parola a voi sacerdoti. In modo particolare, voi dovete tenere in considerazione l’insegnamento degli Atti degli apostoli. I primi discepoli consideravano loro compito principale dedicarsi “alla preghiera e al ministero della parola” (At 6, 4). Voi siete privilegiati perché avete un contatto quotidiano con Cristo attraverso la preghiera personale e liturgica. In particolare, dalle celebrazioni di fede dei sacramenti, primo fra tutti il sacrificio eucaristico che è “fonte e apice di tutta la vita cristiana” (Lumen Gentium, 11) voi trarrete gioia e forza. Nella meditazione sulla parola di Dio rivelata, troverete “intima comunione e familiarità col Padre” (Optatam Totius, 8), attraverso suo Figlio Gesù Cristo. In questo modo diverrete strumenti migliori della potenza dello Spirito Santo per trasformare il popolo di Dio in dimora di Dio: “Siamo infatti collaboratori di Dio” (1 Cor 3, 9).

3. Il vostro servizio al mondo comprende il compito di catechizzare adeguatamente le vostre comunità cristiane, in modo che esse possano vivere la loro fede in maniera matura e responsabile. Ciò richiede che troviate il tempo per studiare e vi impegniate costantemente a seguire l’esortazione della prima lettera di Pietro: “Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi, con dolcezza e rispetto” (1 Pt 3, 15). Né potete tralasciare il compito di presentare correttamente il primo annuncio del messaggio cristiano a coloro che non sono stati ancora confortati dal Vangelo di Cristo.

L’annuncio della buona novella di Dio deve essere accompagnato dall’esempio di vita che trova la sua ispirazione in Gesù stesso. Permettetemi, cari sacerdoti, di dirvi ciò che san Paolo ha scritto ai Filippesi: “Soltanto però comportatevi da cittadini degni del Vangelo, perché nel caso che io venga e vi veda, o che di lontano senta parlare di voi, sappia che state saldi in un solo spirito, e che combattete unanimi per la fede del Vangelo” (Fil 1, 27). Vi assicuro che questa è la mia preghiera quotidiana per voi!

4. Il dovere di essere esempio vivente di vita cristiana appartiene anche, e in modo specifico, ai religiosi della Chiesa. Cari religiosi: in voi che siete stati consacrati al Signore, i credenti e i non-credenti di questo mondo attendono di riconoscere quell’amore speciale che Cristo ha insegnato come suo “nuovo” comandamento: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35). La carità di Cristo, pilastro e sostegno della vostra vita in comunità è forza animatrice della vostra attività pastorale, sarà la più efficace proclamazione della verità del Vangelo, conferendo forza interiore e vitalità alla Chiesa in Thailandia. Desidero assicurarvi del mio affetto, e dirvi con quanta fiducia io riponga in voi le mie speranze!

5. Nella comunione che è la Chiesa, il laicato ha il suo particolare e indispensabile ruolo da svolgere. E a voi, cari laici, dico: in virtù della vostra unione battesimale in Cristo, voi condividete attivamente e in maniera a voi propria la responsabilità della trasformazione del mondo secondo la verità e i valori del Vangelo. È vostro compito vivere in modo tale da far sì che la vostra fede cristiana permei anche le attività sociali, culturali, professionali e le attività umane quotidiane nelle quali siete impegnati.

La Chiesa in Thailandia ha molto bisogno della vostra attiva collaborazione! La sfida di assicurare numerosi ed efficienti servizi scolastici, sociali e assistenziali grava sulle vostre spalle. Raccogliendo questa sfida, costruite il regno visibile di Dio e allo stesso tempo date un contributo molto valido allo sviluppo e al benessere del vostro Paese. Siate certi della benedizione e del sostegno del Papa! Portate i miei saluti alle vostre famiglie e comunità, specialmente ai giovani e agli anziani, e a coloro che si trovano in qualunque situazione di necessità!

6. Cari sacerdoti, religiosi, laici e laiche; le vostre vocazioni sono diverse. Ciascuna, a suo modo, manifesta la propria ricchezza della missione redentrice di Cristo all’opera nella Chiesa. Ciascuna vocazione e ciascun compito ecclesiale trova la sua fonte di vita e di energia nella celebrazione dell’Eucaristia. Cristo vi chiama a incontrarvi tra voi e a trarre la forza per il vostro apostolato dalla mensa della parola e del suo corpo e sangue.

Sono lieto di apprendere che particolari sforzi si stanno facendo per rendere i tesori della liturgia più accessibili ai fedeli. Questo sarà di grande nutrimento per la vita spirituale della Chiesa in Thailandia. Spero che un sempre maggior numero di laici sia in grado di partecipare alla liturgia delle Ore, che è l’inno di lode a Dio da Cristo e dall’intera Chiesa. Questa preghiera della Chiesa appartiene all’intero popolo di Dio.

7. Il vostro incontro con Cristo nella liturgia e nella preghiera personale diventa il punto di partenza per l’adempimento della vostra vocazione missionaria. Infatti, l’intera Chiesa è chiamata ad essere missionaria. Tutti i membri della Chiesa condividono questo compito, e non solamente i fratelli e le sorelle che le Chiese locali di altre parti del mondo vi hanno mandato come segno vivente di comunione ecclesiale e di cattolicità.

E a voi, missionari di altri Paesi, rivolgo un saluto particolarmente cordiale! Accettate il ringraziamento della Chiesa e del Papa per il dono che avete fatto di voi stessi alla Chiesa in Thailandia! Il Signore Gesù accoglie egli stesso la vostra offerta e la presenta a suo Padre in unione con la propria.

L’intera Chiesa in Thailandia deve essere missionaria: non per spirito di competizione o per il desiderio di imporre punti di vista diversi dai tradizionali valori della ragguardevole tradizione culturale di questo popolo: ma solo per il desiderio di partecipare agli altri sia la vita divina che lo Spirito Santo alimenta in voi, sia la vostra gioia in Cristo.

Possa il nostro Padre che è nei cieli essere conosciuto, tramite voi, nei veri valori che caratterizzano la vostra cultura tailandese! Lo Spirito Santo formi in voi Gesù Cristo, e tramite la vostra vita e il vostro insegnamento lo annunci al mondo. Maria, madre del nostro divin Salvatore, sia per sempre la causa della nostra gioia!

CALENDARIO

22 SÁBADO. Hasta la Hora Nona: 
SÁBADO DE LA XXIX SEMANA DEL T. ORDINARIO o SANTA MARÍA EN SÁBADO, memoria libre o SAN JUAN PABLO II, papa, memoria libre

Misa
de sábado (verde) o de una las memorias (blanco).
MISAL: para el sábado cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5) / para la memoria de santa María en sábado del común de la bienaventurada Virgen María o de las «Misas de la Virgen María», o de un domingo del T.O. / para la memoria de san Juan Pablo 1.ª orac. prop. y el resto del común de pastores (para un papa), o de un domingo del T.O.; Pf. común o de la memoria.
LECC.: vol. III-par.
- Ef 4, 7-16.
Cristo es la cabeza, del cual todo el cuerpo se procura el crecimiento.
- Sal 121. R. Vamos alegres a la casa del Señor.
- Lc 13, 1-9. Si no os convertís, todos pereceréis lo mismo.
o bien:
cf. vol. IV, o bien cf. Leccionario de las «Misas de la Virgen María».

Liturgia de las Horas: oficio de sábado o de una las memorias.

Martirologio: elogs. del 23 de octubre, pág. 627.
CALENDARIOS: Zaragoza y Dominicos: Dedicación de las iglesias en que se ignora su día (S).
Valladolid: Dedicación de la iglesia-catedral (F).
Huesca: Santas Nunilo y Alodia, vírgenes mártires (MO).
Santiago de Compostela: Santa María Salomé, madre de Santiago el Mayor (MO).
II Franciscanos: Beata Josefina Leroux, virgen y mártir (ML).
Huesca: Aniversario de la muerte de Mons. Javier Osés Flamarique, obispo, emérito (2001).

22 SÁBADO. Después de la Hora Nona:
TRIGÉSIMA SEMANA DEL TIEMPO ORDINARIO
Segunda semana del Salterio
Misa
vespertina del XXX Domingo del tiempo ordinario (verde).
Liturgia de las Horas: I Vísp. del oficio dominical. Comp. Dom. I.

TEXTOS MISA

Misa del sábado: del XXIX Domingo del T. Ordinario (o de otro domingo del T. Ordinario).

Memoria de santa María:
Común B. V. María. I. Tiempo ordinario 4.

Antífona de entrada Cf. Sal 44, 13. 15. 16
Los pueblos más ricos buscan tu favor: la llevan ante el rey con séquito de vírgenes, las traen entre alegría y algazara.
Vultum tuum deprecabúntur omnes dívites plebis: adducéntur Regi vírgines post eam: próximae eius adducéntur tibi in laetítia et exsultatióne.

Monición de entrada
Celebramos hoy la memoria de la Virgen María, Madre en la gracia, intercesora nuestra ante Dios, modelo de orante y Virgen de la acogida profunda, la Madre de Dios presenta los rasgos que nos hacen venerarla en la Iglesia, de la que es miembro excelente modelo y Madre.

Oración colecta
Perdona, Señor, los pecados de tus siervos y, ya que no podemos complacerte con nuestras obras, concédenos la salvación por intercesión de la Madre de tu Hijo, nuestro Señor. Él, que vive y reina contigo.
Famulórum tuórum, quaesumus, Dómine, delícta ignósce, ut, qui tibi placére de áctibus nostris non valémus, Genetrícis Fílii tui Dómini nostri intercessióne salvémur. Qui tecum.

Memoria de san Juan Pablo II:
22 de octubre
San Juan Pablo II, papa

Oración colecta propia. El resto del Común de pastores: I. Para un papa o para un obispo 2.

Ant. de entrada Cf. Eclo 45, 30
El Señor hizo con él una alianza de paz, y lo nombró príncipe para que tuviera eternamente la dignidad del sacerdocio.
Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum, ut sit illi sacerdótii dígnitas in ætérnum.

Monición de entrada
Hoy celebramos la memoria de san Juan Pablo II, que nació en Polonia, el año 1920. Ordenado presbítero y realizados sus estudios de Teología en Roma, regresó a su patria, donde desempeñó diversas tareas pastorales y universitarias. Como arzobispo de Cracovia participó en el Concilio Vaticano II. Elegido papa, se distinguió por su extraordinaria actividad apostólica, especialmente hacia las familias, los jóvenes y los enfermos, y realizó innumerables visitas pastorales por todo el mundo. Su riquísimo magisterio incluye la promulgación del Catecismo de la Iglesia Católica y los Códigos de Derecho Canónico para la Iglesia Latina y para las Iglesias Orientales. Murió piadosamente en Roma, el 2 de abril de 2005, vigilia del domingo II de Pascua, o de la Divina Misericordia, que él mismo instituyó.

Oración colecta
Oh, Dios, rico en misericordia, que has querido que san Juan Pablo, papa, guiara toda tu Iglesia, te pedimos que, instruidos por sus enseñanzas, nos concedas abrir confiadamente nuestros corazones a la gracia salvadora de Cristo, único redentor del hombre. Él, que vive y reina.
Deus, dives in misericórdia, qui sanctum Ioánnem Paulum, papam, univérsæ Ecclésiæ tuæ præésse voluísti, præsta, quæsumus, ut, eius institútis edócti, corda nostra salutíferæ grátiæ Christi, uníus redemptóris hóminis, fidénter aperiámus. Qui tecum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Sábado de la XXIX semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par).

PRIMERA LECTURA Ef 4, 7-16
Cristo es la cabeza; del cual todo el cuerpo se procura el crecimiento

Lectura de la carta del apóstol san Pablo a los Efesios.

Hermanos:
A cada uno de nosotros se le ha dado la gracia según la medida del don de Cristo. Por eso dice la Escritura:
«Subió a lo alto llevando cautivos
y dio dones a los hombres».
Decir «subió» supone que había bajado a lo profundo de la tierra; y el que bajó es el mismo que subió por encima de los cielos para llenar el universo.
Y él ha constituido a unos, apóstoles, a otros, profetas, a otros, evangelistas, a otros, pastores y doctores, para el perfeccionamiento de los santos, en función de su ministerio, y para la edificación del cuerpo de Cristo; hasta que lleguemos todos a la unidad en la fe y en el conocimiento del Hijo de Dios, al Hombre perfecto, a la medida de Cristo en su plenitud. Para que ya no seamos niños sacudidos por las olas y llevados a la deriva por todo viento de doctrina, en la falacia de los hombres, que con astucia conduce al error; sino que, realizando la verdad en el amor, hagamos crecer todas las cosas hacia él, que es la cabeza: Cristo, del cual todo el cuerpo, bien ajustado y unido a través de todo el complejo de junturas que lo nutren, actuando a la medida de cada parte, se procura el crecimiento del cuerpo, para construcción de sí mismo en el amor.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 121, 1bc-2. 3-4ab. 4cd-5 (R.: cf. 1bc)
R.
 Vamos alegres a la casa del Señor.
In domum Dómini lætántes íbimus.

V. ¡Qué alegría cuando me dijeron:
«Vamos a la casa del Señor»!
Ya están pisando nuestros pies
tus umbrales, Jerusalén.
R. Vamos alegres a la casa del Señor.
In domum Dómini lætántes íbimus.

V. Jerusalén está fundada
como ciudad bien compacta.
Allá suben las tribus,
las tribus del Señor.
R. Vamos alegres a la casa del Señor.
In domum Dómini lætántes íbimus.

V. Según la costumbre de Israel,
a celebrar el nombre del Señor;
en ella están los tribunales de justicia,
en el palacio de David.
R. Vamos alegres a la casa del Señor.
In domum Dómini lætántes íbimus.

Aleluya Ez 33, 11
R. 
Aleluya, aleluya, aleluya.
V. No me complazco en la muerte del malvado -dice el Señor-, sino en que se convierta y viva. R.
Nolo mortem ímpii, dicit Dóminus, sed ut convertátur et vivat.

EVANGELIO Lc 13, 1-9
Si no os convertís, todos pereceréis lo mismo
╬ 
Lectura del santo Evangelio según San Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel momento se presentaron algunos a contar a Jesús lo de los galileos, cuya sangre había mezclado Pilato con la de los sacrificios que ofrecían.
Jesús respondió:
«¿Pensáis que esos galileos eran más pecadores que los demás galileos porque han padecido todo esto? Os digo que no; y, si no os convertís, todos pereceréis lo mismo. O aquellos dieciocho sobre los que cayó la torre en Siloé y los mató, ¿pensáis que eran más culpables que los demás habitantes de Jerusalén? Os digo que no; y, si no os convertís, todos pereceréis de la misma manera».
Y les dijo esta parábola:
«Uno tenía una higuera plantada en su viña, y fue a buscar fruto en ella, y no lo encontró.
Dijo entonces al viñador:
“Ya ves, tres años llevo viniendo a buscar fruto en esta higuera, y no lo encuentro. Córtala. ¿Para qué va a perjudicar el terreno?”.
Pero el viñador respondió:
“Señor, déjala todavía este año y mientras tanto yo cavaré alrededor y le echaré estiércol, a ver si da fruto en adelante. Si no, la puedes cortar”».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Papa Francisco, Ángelus 24-marzo-2019.
Esta similitud del viñador manifiesta la misericordia de Dios, que nos deja un tiempo para la conversión. Todos necesitamos convertirnos, dar un paso adelante, y la paciencia de Dios, la misericordia, nos acompaña en esto. A pesar de la esterilidad, que a veces marca nuestra existencia, Dios tiene paciencia y nos ofrece la posibilidad de cambiar y avanzar por el camino del bien. Pero la prórroga implorada y concedida mientras se espera que el árbol finalmente fructifique, también indica la urgencia de la conversión. El viñador le dice al dueño: «Déjala por este año todavía» (Lc 13, 8). La posibilidad de conversión no es ilimitada; por eso hay que tomarla de inmediato. De lo contrario se perdería para siempre.

Oración de los fieles.
Ferias del Tiempo Ordinario XXIII.

Oremos a Dios Padre.
- Para que proteja y guíe a su Iglesia. Roguemos al Señor.
- Para que conceda al mundo la justicia y la paz. Roguemos al Señor.
- Para que socorra a los necesitados. Roguemos al Señor.
- Para que nos conforte y conserve en su servicio. Roguemos al Señor.
Te pedimos, Señor que te muestres favorable a la oración de los que te suplican. Por Jesucristo nuestro Señor.

Memoria de santa María:
Oración de los fieles
Dios, Padre de los pobres y de los humildes, ha elegido a María para templo de su gloria. A él dirigimos nuestra confiada oración.
- Por la santa Iglesia: para que acogiendo con humildad y fe el don de la salvación, sea, cada vez más, canal de gracia y de perdón para la humanidad. Roguemos al Señor.
- Por todos los pueblos de la tierra: para que al compartir los bienes materiales, culturales y espirituales descubran el camino seguro de fraternidad que Dios quiere de nosotros. Roguemos al Señor.
- Por los más necesitados de nuestra sociedad: para que reciban la ayuda y el calor por parte de quienes, como María, consagran su vida al servicio de los demás. Roguemos al Señor.
- Por todos nosotros, para que el espíritu de gratitud y de alabanza que brilló en la Virgen María nos haga fieles y agradecidos tanto en los momentos de prueba como en los de alegría. Roguemos al Señor.
Padre misericordioso, tú que conoces nuestro corazón, ven en ayuda de nuestra debilidad y, por intercesión de María, Virgen orante, escucha nuestras súplicas. Por Jesucristo nuestro Señor.

Oración sobre las ofrendas
Acepta, Señor, los dones que te ofrecemos y concédenos que nuestros corazones, estimulados por la luz del Espíritu Santo, a ejemplo de la bienaventurada Virgen María, puedan escrutar y guardar siempre tu palabra. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Súscipe, Dómine, múnera quae tibi offérimus, et praesta, ut corda nostra, Sancti Spíritus luce irradiáta, exémplo beátae Vírginis Maríae, tua semper váleant perquírere et conserváre. Per Christum.

PLEGARIA EUCARÍSTICA IV

Antífona de la comunión
Alabad al Señor, nuestro Dios, porque en María, esclava suya, manifestó su misericordia, como lo había prometido a la casa de Israel.
Laudáte Dóminum Deum nostrum, quia in María ancílla sua adimplévit misericórdiam suam, quam promísit dómui Israel.

Oración después de la comunión

Después de recibir, Señor, los sacramentos de la fe y de la salvación, te pedimos humildemente que, al celebrar con devoción la memoria de santa María Virgen, merezcamos participar con ella del amor del cielo. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Sumptis, Dómine, salútis et fídei sacraméntis, súpplices te deprecámur, ut, beátam Vírginem Maríam devóte recoléntes, supérnae caritátis cum ipsa partícipes fíeri mereámur. Per Chrístum.

Memoria de san Juan Pablo II:
Oración sobre las ofrendas
Señor, en la fiesta de san N. te pedimos que nos sirva de provecho esta ofrenda con cuya inmolación concediste que se perdonasen los pecados del mundo entero. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Annue nobis, quæsumus, Dómine, ut, in hac festivitáte sancti Ioánnis Pauli papæ, hæc nobis prosit oblátio, quam immolándo totíus mundi tribuísti relaxári delícta. Per Christum.

PLEGARIA EUCARÍSTICA IV

Ant. de comunión Cf. Jn 21, 17

Señor, tú conoces todo, tú sabes que te quiero.
Dómine, tu ómnia nosti; tu scis quia amo te.

Oración después de la comunión
Señor Dios, que la eficacia de los dones recibidos produzca su fruto en nosotros en esta fiesta de san N., nos proporcione, al mismo tiempo, ayuda para la vida mortal y nos obtenga el gozo de la felicidad eterna. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Acceptórum múnerum virtus, Dómine Deus, in hac festivitáte sancti Ioánnis Pauli papæ nobis efféctus ímpleat, ut simul et mortális vitæ subsídium cónferat, et gáudium perpétuæ felicitátis obtíneat. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 23 de octubre
S
an Juan de Capistrano
, presbítero de la Orden de Hermanos Menores, que luchó en favor de la disciplina regular, estuvo al servicio de la fe y costumbres católicas en casi toda Europa, y con sus exhortaciones y plegarias mantuvo el fervor del pueblo fiel, defendiendo también la libertad de los cristianos. En la localidad de Ujlak, junto al Danubio, en el reino de Hungría, descansó en el Señor. (1456)
2. Cerca de Cádiz, en la provincia hispánica de Bética, santos Servando y Germán, mártires en la persecución bajo el emperador Diocleciano. (s. IV)
3. En Persia, actual Irak, los santos mártires Juan, obispo, y Jacobo, presbítero, que fueron encarcelados durante el reinado de Sapor II y al cabo de un año consumaron su lucha muertos a espada. (344)
4. En Antioquía de Siria, san Teodoreto, presbítero y mártir, que, según narra la tradición, fue apresado por Julián el Apóstata, regente de Oriente y, por persistir en la confesión de la fe cristiana, fue martirizado. (c. 362)
5. En la ciudad de Colonia, en Germania, Alemania actualmente, conmemoración de san Severino, obispo, digno de alabanza por sus virtudes. (c. 400)
6*. En Pavía, en la actual región italiana de Liguria, conmemoración de san Severino Boecio, mártir, insigne por su ciencia y sus escritos, que estando encarcelado compuso un tratado sobre la consolación de la filosofía, y sirvió a Dios con fidelidad hasta la muerte que le infligió el rey Teodorico. (524)
7*. En Siracusa, en la región de Sicilia, también en Italia, san Juan, obispo, de quien el papa san Gregorio Magno alabó las costumbres, la justicia, la sabiduría, el modo de aconsejar y el cuidado de los bienes de la Iglesia. (c. 609)
8. En Rouen, en Neustria, actual Francia, san Román, obispo, que abatió los símbolos de los paganos que eran aún venerados en su ciudad, convenció a los buenos a mejorar y a los malos a abandonar su conducta. (c. 644)
9. En la región de Herbauge, cerca de Poitiers, en Aquitania, también Francia actualmente, san Benito, presbítero(a. s. IX)
10. En Constantinopla, hoy Estambul, en Turquía, san Ignacio, obispo, que, por haber reprendido al césar Bardas por el repudio de su legítima esposa, fue objeto de injurias y desterrado. Restituido a su sede por intervención del papa san Nicolás I, descansó en la paz del Señor. (877)
11*. En Ramsey, en Inglaterra, santa Etelfleda, que, aún adolescente, se consagró al Señor en el monasterio fundado por su padre Etelwodo y, elegida abadesa, lo gobernó durante largos años hasta su muerte. (s. X)
12*. En Campugliano, lugar de Toscana, en Italia, san Alucio, pacífico hacedor de bien hacia los pobres y peregrinos y liberador de cautivos. (1134)
13*. En Mantua, en la región de Lombardía, también en la Italia actual, beato Juan Bono, eremita, que, siendo joven abandonó a su madre y vagó por diversas partes de Italia, haciendo de malabarista y comediante. A los cuarenta años, con motivo de una enfermedad, prometió a Dios abandonar el mundo para darse a Cristo y a la Iglesia en el amor y la penitencia, para lo cual fundó una congregación a la que dio la Regla de san Agustín. (1249)
14*. En Milán, de nuevo en Lombardía, beato Juan Ángel Porro, presbítero de la Orden de los Siervos de María, que, siendo prior del convento, todos los días festivos estaba en la puerta de la iglesia, o recorría las calles, para reunir a los niños y enseñarles la doctrina cristiana. (1505)
15*. En York, en Inglaterra, beato Tomás Thwing, presbítero y mártir, que, acusado falsamente de conspiración, alcanzó la palma del martirio al ser ahorcado y descuartizado, por orden del rey Carlos II. (1680)
16*. En Valenciennes, en Francia, beatas María Clotilde Ángela de San Francisco de Borgia (Clotilde Josefa) Paillot y sus cinco compañeras*, vírgenes y mártires, que durante la Revolución Francesa, por estar consagradas a Dios fueron condenadas a muerte y, en presencia del pueblo subieron al patíbulo serenamente. (1794)
*Sus nombres son: Beatas María Escolástica Josefa de San Jacobo (María Margarita Josefa) Leroux y María Córdula Josefa de Santo Domingo (Juana Ludovica) Barré, de la Orden de las Ursulinas; Josefina (Ana Josefa) Leroux, de la Orden de las Clarisas; María Francisca (María Lievina) Lacroix y Ana María (María Augustina) Erraux, de la Orden de Santa Brígida.
17. En la localidad de Tho-Duc, en Annam, hoy Vietnam, san Pablo Tong Viet Buong, mártir, que, siendo soldado, sufrió la muerte por Cristo en tiempo del emperador Minh Mang. (1833)
18*. En Reims, en Francia, beato Arnoldo (Julián Nicolás) Rèche, hermano del Instituto de los Hermanos de las Escuelas Cristianas, que, dócil a la acción del Espíritu Santo, se entregó por completo a la formación de los jóvenes en su condición de maestro, mostrándose igualmente asiduo a la oración. (1890)
19*. En Ciudad Real, en España, beatos mártires Ildefonso García Nozal y Justiniano Cuesta Redondo, presbíteros, y Eufrasio de Celis Santos, Honorino Carracedo Ramos, Tomás Cuartero Gascón y José María Cuartero Gascón, religiosos de la Congregación de la Pasión, que por Cristo y por la Iglesia fueron fusilados durante la persecución religiosa. (1936)
20*. En la localidad de El Saler, de la provincia de Valencia también en España, beato Leonardo Olivera Buera, presbítero y mártir, que en la misma persecución religiosa alcanzó el premio eterno al imitar la pasión de Cristo. (1936)
21*. En la aldea de Benimaclet, de nuevo en la región valenciana, en España, beatos Ambrosio León (Pedro) Lorente Vicente, Florencio Martín (Álvaro) Ibáñez Lázaro y Honorato (Andrés) Zorraquino Herrero, religiosos del Instituto de los Hermanos de las Escuelas Cristianas y mártires, que durante la citada persecución derramaron su sangre por Cristo. (1936)

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