Entrada destacada

Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

lunes, 12 de septiembre de 2022

Martes 18 octubre 2022, San Lucas, evangelista, fiesta.

SOBRE LITURGIA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI ORDINARI MILITARI PARTECIPANTI A ROMA AL LORO CONVEGNO INTERNAZIONALE

Lunedì, 9 aprile 1984

Carissimi fratelli.

1. È per me motivo di profonda letizia, nel commosso ricordo del Giubileo dei militari, accogliere voi, venerati confratelli nell’episcopato, che nei vostri Paesi portate la responsabilità della pastorale castrense, e accogliere pure alcuni dei sacerdoti che più da vicino collaborano con voi nell’esercizio di tale ministero.

Nell’esprimere a tutti il mio cordiale saluto, ringrazio il cardinale Sebastiano Baggio per le amabili espressioni che anche a nome vostro mi ha indirizzato, e mi compiaccio sentitamente per l’assistenza che la Sacra congregazione per i vescovi ha assicurato per l’attuazione di questa importante iniziativa.

2. Il vostro convegno, a quattro anni di distanza dal precedente assume un’importanza particolare per il fatto che si colloca in una nuova stagione legislativa della Chiesa e viene celebrato col fervore che si addice a questo Giubileo straordinario della Redenzione ormai prossimo al suo epilogo e quindi al momento culminante della sua soprannaturale fecondità.

Dal programma dei lavori, frutto di lunga e accurata preparazione, ho rilevato con soddisfazione che vi proponete di delineare le traiettorie di un comune cammino della pastorale a favore dei militari, approfondendo lo studio di problemi emergenti e della stessa natura dei vicariati, in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II e gli orientamenti del Codice di diritto canonico, recentemente entrato in vigore.

Esprimo volentieri il mio cordiale incoraggiamento per l’attuazione di questi vostri obiettivi. La Sede Apostolica non mancherà di valutare con la dovuta cura le riflessioni conclusive che scaturiranno dalle vostre analisi e che gioveranno ad adeguare per quanto possibile gli strumenti istituzionali alle incombenze della missione a voi affidata.

3. Come dicevo in occasione del primo convegno mondiale, la vostra ragion d’essere è l’assistenza spirituale ai militari. Un campo immenso! Un compito complesso! (cf. Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III/2 [1980] 818).

Volendo ora limitarmi soltanto a pochi punti, il mio pensiero si volge anzitutto alle persone e all’opera dei cappellani, collaboratori propri dell’ordine episcopale, tanto più necessari e apprezzati quanto più è vasto e complesso l’orizzonte di questo peculiare ministero. Questi, cari presbiteri, appartengano essi al clero diocesano o a quello religioso, sono e devono sempre essere l’oggetto primario delle vostre speciali sollecitudini.

L’indole personale della sacra potestà dei vicari castrensi e il fatto che essa si esercita insieme con quella degli ordinari diocesani, si accompagna spesso a problemi di vario genere. Ma ciò non può frapporre ostacoli a quell’amore, che è presupposto primordiale nei rapporti del vescovo con i suoi sacerdoti; tale amore anzi trova motivazioni ed accentuazioni nuove nella peculiarità della loro condizione. Da un tale amore intenso e profondo, innestato sulla comune radice del sacerdozio, traggono rigenerante alimento l’esercizio dei doveri del vescovo e ogni sua generosa attenzione affinché il cappellano sia messo in grado di svolgere adeguatamente il suo gravoso e nobile servizio.

Come ben sapete, ciò comporta da parte vostra la costante premura per la vita interiore dei presbiteri, la piena disponibilità all’ascolto e al dialogo, l’apertura del cuore alle loro difficoltà personali e ambientali, l’incessante incremento alla fraternità presbiteriale ad ogni livello. Il ministero della paternità sacerdotale non può conoscere limiti né di intensità né di estensione.

4. Un campo per molti aspetti privilegiato della vostra pastorale è quello giovanile.

Tutto l’insieme delle nuove generazioni di una nazione viene a contatto con le realtà spirituali grazie alla presenza della Chiesa nel mondo militare.

Nella comune matrice giovanile, occorre tuttavia riscontrare le diversità. Diverse sono le esperienze e i ceti da cui i giovani provengono; diversi i livelli culturale, spirituale, morale; diversi gli orientamenti del loro domani; diversi anche gli atteggiamenti di fronte agli obblighi del servizio in uniforme. Eppure molti giovani trovano proprio in questa parentesi della loro vita l’occasione per salutari riflessioni e lo stimolo per accostarsi o riaccostarsi alla religione e alla sua pratica.

Il mio predecessore Giovanni XXIII considerò il servizio militare, di cui aveva fatto personale esperienza, un’epoca di spirituale arricchimento, e dichiarò di averne tratto giovamento per la sua vocazione al sacerdozio.

Spetta alla lungimirante sapienza dei pastori scoprire le occasioni per svolgere un’assidua azione catechetica, evangelizzatrice, illuminatrice, mediante il contatto individuale con le anime e appropriate iniziative comunitarie convenientemente diversificate.

5. Un altro tema di grande interesse, cui desidero fare breve riferimento, è l’apostolato laicale.

La vita militare presenta proprie articolazioni, con esigenze e ritmi che spesso - almeno sul piano organizzativo - non facilitano l’esercizio dell’apostolato. Queste circostanze non devono però indurre allo scoraggiamento né tanto meno alla rinuncia.

Tra i grandi obiettivi additati dal Concilio a tutti i membri del popolo di Dio, sulla base della consacrazione battesimale, c’è quello che affida ai fedeli laici l’opera della “consecratio mundi”, la quale trova una singolare applicazione del concetto di “milizia”. I cristiani militanti nel servire la patria, possono e devono sentirsi militanti del regno di Dio.

Suscitare e poi tenere sempre desto in loro l’ardore apostolico e missionario vuol dire alimentare la vitalità della vocazione cristiana e la pienezza del loro senso ecclesiale.

La pastorale a favore dei militari, come ogni pastorale, non può essere l’impegno di soli presbiteri, come non potrebbe esserlo di soli laici. La partecipazione dei laici, intesa come collaborazione attiva e responsabile, impostata con chiarezza e senza sovrapposizione di ruoli, è destinata a rivelarsi un contributo prezioso e, nel suo genere, insostituibile, alla diffusione del fermento cristiano nella vita militare.

6. Carissimi fratelli!

Conformemente alla concezione evangelica dell’amor di patria e al genuino senso patriottico degli adempimenti militari, l’assistenza religiosa specialmente ai giovani di leva si caratterizza come strumento particolarmente valido per un’efficace educazione alla pace secondo i principi e i metodi che il magistero pontificio è andato indicando in questi ultimi anni.

Possa l’arduo e zelante ministero vostro e dei vostri collaboratori sacerdoti e laici, con la grazia dell’Anno Santo che sta per concludersi, essere fonte di un generale rinnovamento dei cuori, presupposto di quella pace universale, alla quale tutto il mondo aspira.

Con la mia affettuosa benedizione.

CALENDARIO

18 MARTES. SAN LUCAS, evangelista, fiesta


Fiesta de san Lucas, evangelista, que, según la tradición, nació en Antioquía de familia pagana y fue médico de profesión. Convertido a la fe de Cristo, fue compañero carísimo del apóstol san Pablo, y en su libro del Evangelio expuso por orden, cual escriba de la mansedumbre de Cristo, todo lo que hizo y enseñó Jesús. Asimismo, en el libro de los Hechos de los Apóstoles narró los comienzos de la vida de la Iglesia hasta la primera venida de Pablo a la ciudad de Roma (elog. del Martirologio Romano).

Misa de la fiesta (rojo).
MISAL: ants. y oracs. props., Gl., Pf. II de los apóstoles. No se puede decir la PE IV.
LECC.: vol. IV.
- 2 Tim 4, 10-17b. 
Lucas es el único que está conmigo.
- Sal 144. R. Tus santos, Señor, proclaman la gloria de tu reinado.
- Lc 10, 1-9. La mies es abundante y los obreros pocos.

Hoy no se permiten las misas de difuntos, excepto la exequial.

Liturgia de las Horas: oficio de la fiesta. Te Deum.

Martirologio: elogs. del 19 de octubre, pág. 620.
CALENDARIOS: Asidonia-Jerez y Cádiz: Sanlúcar de Barrameda (S).
Jaca: Aniversario de la muerte de Mons. José María Conget Arizaleta, obispo (2001).

TEXTOS MISA

18 de octubre
SAN LUCAS, EVANGELISTA
Fiesta

Antífona de entrada Is 52, 7
Qué hermosos son sobre los montes los pies del mensajero que proclama la paz, que anuncia la buena nueva, que pregona la justicia.
Quam pulchri super montes pedes annuntiántis et praedicántis pacem, annuntiántis bonum, praedicántis salútem!

Monición de entrada
Se celebra hoy la fiesta de san Lucas, evangelista, que, según la tradición, nació en Antioquía de familia pagana y fue médico de profesión. Convertido a la fe de Cristo, fue compañero del apóstol san Pablo, y en su Evangelio expuso por orden todo lo que hizo y enseñó Jesús. Asimismo, en el libro de los Hechos de los Apóstoles narró los comienzos de la vida de la Iglesia hasta la primera venida de Pablo a la ciudad de Roma.

Se dice Gloria.

Oración colecta
Señor Dios, que elegiste a san Lucas para que nos revelara con la predicación y los escritos el misterio de tu amor a los pobres, concede, a cuantos se glorían en tu nombre, perseverar viviendo con un solo corazón y una sola alma y que todos los pueblos merezcan ver tu salvación. Por nuestro Señor Jesucristo.
Dómine Deus, qui beátum Lucam elegísti, ut praedicatióne et scriptis mystérium tuae in páuperes dilectiónis reveláret, concéde, ut, qui tuo iam nómine gloriántur, cor unum et ánima una esse persevérent, et omnes gentes tuam mereántur vidére salútem. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas propias de la Fiesta de San Lucas, evangelista (Lec. IV).

PRIMERA LECTURA 1 Tim 4, 9-17b
Lucas es el único que está conmigo
Lectura de la segunda carta del apóstol san Pablo a Timoteo.

Querido hermano:
Demas me ha abandonado, enamorado de este mundo presente, y se marchó a Tesalónica; Crescente, a Galacia; Tito, a Dalmacia; Lucas es el único que está conmigo. Toma a Marcos y tráelo contigo, pues me es útil para el ministerio. A Tíquico lo envié a Efeso.
El manto que dejé en Tróade, en casa de Carpo, tráelo cuando vengas, y también los libros, sobre todo los pergaminos.
Alejandro, el herrero, se ha portado muy mal conmigo; el Señor le dará el pago conforme a sus obras. Guárdate de él también tú, porque se opuso vehementemente a nuestras palabras.
En mi primera defensa, nadie estuvo a mi lado, sino que todos me abandonaron. ¡No les sea tenido en cuenta!
Mas el Señor estuvo a mi lado y me dio fuerzas para que, a través de mí, se proclamara plenamente el mensaje y lo oyeran todas las naciones.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 144, 10-11. 12-13ab. 17-18 (R.: cf. 12)
R. Tus santos, Señor, proclaman la gloria de tu reinado.
Sancti tui, Dómine, notam fáciant glóriam regni tui.

V. Que todas tus criaturas te den gracias, Señor,
que te bendigan tus fieles.
Que proclamen la gloria de tu reinado,
que hablen de tus hazañas.
R. Tus santos, Señor, proclaman la gloria de tu reinado.
Sancti tui, Dómine, notam fáciant glóriam regni tui.

V. Explicando tus hazañas a los hombres,
la gloria y majestad de tu reinado.
Tu reinado es un reinado perpetuo,
tu gobierno va de edad en edad.
R. Tus santos, Señor, proclaman la gloria de tu reinado.
Sancti tui, Dómine, notam fáciant glóriam regni tui.

V. El Señor es justo en todos sus caminos,
es bondadoso en todas sus acciones;
cerca está el Señor de los que lo invocan,
de los que lo invocan sinceramente.
R. Tus santos, Señor, proclaman la gloria de tu reinado.
Sancti tui, Dómine, notam fáciant glóriam regni tui.

Aleluya Cf Jn 15, 16
R. Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Yo os he elegido del mundo —dice el Señor— para que vayáis y deis fruto, y vuestro fruto permanezca. R.
Ego vos elégi de mundo ut eátis et fructum afferátis, et fructus vester máneat, dícit Dóminus.

EVANGELIO Lc 10, 1-9
La mies es abundante y los obreros pocos
 Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, designó el Señor otros setenta y dos, y los mandó delante de él, de dos en dos, a todos los pueblos y lugares adonde pensaba ir él.
Y les decía:
«La mies es abundante y los obreros pocos; rogad, pues, al dueño de la mies que envíe obreros a su mies.
¡Poneos en camino! Mirad que os envío como corderos en medio de lobos. No llevéis bolsa, ni alforja, ni sandalias; y no saludéis a nadie por el camino.
Cuando entréis en una casa, decid primero: “Paz a esta casa”. Y si allí hay gente de paz, descansará sobre ellos vuestra paz; si no, volverá a vosotros.
Quedaos en la misma casa, comiendo y bebiendo de lo que tengan: porque el obrero merece su salario. No andéis cambiando de casa en casa.
Si entráis en una ciudad y os reciben, comed lo que os pongan, curad a los enfermos que haya en ella, y decidles: “El reino de Dios ha llegado a vosotros”».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Del Papa Francisco, Ángelus, 3 de julio de 2016.
La misión del cristiano en el mundo es una misión estupenda, es una misión destinada a todos, una misión de servicio sin excluir a nadie; requiere mucha generosidad y sobre todo elevar la mirada y el corazón, para invocar la ayuda del Señor. Hay tanta necesidad de cristianos que testimonien con alegría el Evangelio en la vida de cada día. Los discípulos enviados por Jesús «volvieron llenos de alegría» (Lc 10, 17). Cuando hacemos esto, el corazón se llena de alegría. Y esta expresión me hace pensar en cómo se alegra la Iglesia, se alegra cuando sus hijos reciben la Buena Noticia gracias a la dedicación de tantos hombres y mujeres que cotidianamente anuncian el Evangelio.

Oración de los fieles
En esta festividad del discípulo y evangelista san Lucas, oremos al Señor nuestro Dios.
- Para que la Iglesia sepa anunciar el Evangelio de Cristo a los hombres de todos los tiempos, adaptándose a las diversas culturas y situaciones. Roguemos al Señor.
- Para que, por la intercesión de san Lucas, que destaca en sus escritos el amor de Jesús hacia los pobres, los marginados y los pecadores, todos los que sufren puedan reconocer el rostro compasivo de Cristo. Roguemos al Señor.
- Para que, por la intercesión de san Lucas, los médicos y cuantos cuidan a los enfermos presten siempre su servicio con amor y acierto. Roguemos al Señor.
- Para que los que ejercen algún poder o autoridad sepan imitar la bondad y la misericordia del Señor Jesús. Roguemos al Señor.
- Para que todos nosotros permanezcamos abiertos, como María, a la escucha de la Palabra de Dios y la cumplamos en nuestra vida. Roguemos al Señor.
Escucha, Padre, las súplicas que te dirigimos con confianza en la festividad del evangelista san Lucas. Por Jesucristo nuestro Señor.

Oración sobre las ofrendas
Por estos dones del cielo, concédenos, Señor, servirte con libertad de espíritu, para que la ofrenda que te presentamos en la fiesta de san Lucas ponga remedio a nuestros males y nos alcance la gloria. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Donis caeléstibus, da nobis, quaesumus, Dómine, líbera tibi mente servíre, ut múnera, quae in festivitáte beáti Lucae deférimus, et medélam nobis operéntur et glóriam. Per Christum.

PREFACIO II DE LOS APÓSTOLES
LOS APÓSTOLES, FUNDAMENTO DE LA IGLESIA Y TESTIMONIO PARA EL MUNDO
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno, por Cristo, Señor nuestro.
Porque has querido que tu Iglesia tenga por fundamento a los apóstoles, para que permanezca en la tierra como signo perpetuo de tu santidad y ofrezca a todos los hombres las enseñanzas del cielo.
Por eso, Señor, con toda la multitud de los ángeles, te aclamamos ahora y por siempre diciendo con humilde fe:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus: per Christum Dóminum nostrum.
Quóniam Ecclésiam tuam in apostólicis tribuísti consístere fundaméntis, ut signum sanctitátis tuae in terris manéret ipsa perpétuum, et caeléstia praebéret cunctis homínibus documénta.
Quaprópter nunc et usque in saeculum cum omni milítia Angelórum devóta tibi mente concínimus, clamántes atque dicéntes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA III

Antífona de la Comunión Cf. Lc 10, 1. 9
El Señor mandó a los discípulos que anunciaran a todos los pueblos: El reino de Dios ha llegado a vosotros.
Misit Dóminus discípulos, qui nuntiárent civitátibus: Appropinquávit in vos regnum Dei.

Oración después de la Comunión
Te pedimos, Dios todopoderoso, que nos santifique el don recibido de tu santo altar y nos fortalezca en la fe del Evangelio que san Lucas predicó. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Praesta, quaesumus, omnípotens Deus, ut, quod de sancto altári tuo accépimus, nos sanctíficet, et in fide Evangélii, quod beátus Lucas praedicávit, fortes effíciat. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 19 de octubre

Santos mártires Juan de Brébeuf e Isaac Jogues, presbíteros y compañeros de la Orden de la Compañía de Jesús, en el día en que san Juan de la Lande, religioso, fue asesinado por los paganos en el lugar llamado Ossernenon, entonces en territorio del Canadá (hoy Auriesville, estado de Nueva York), el mismo lugar donde algunos años antes había conseguido la corona del martirio san Renato Goupil. Son venerados conjuntamente sus santos compañeros Gabriel Lalemant, Antonio Daniel, Carlos Garnier y Natal Chabanel, que, en la región canadiense, en días distintos, después de fatigar en la misión del pueblo de los hurones para anunciar el evangelio de Cristo a aquellos pueblos, terminaron muriendo mártires. (1642-1649)
San Pablo de la Cruz, presbítero, que desde su juventud destacó por su vida penitente, su celo ardiente y su singular caridad hacia Cristo crucificado, al que veía en los pobres y enfermos. Fundó la Congregación de los Clérigos Regulares de la Cruz y de la Pasión de Jesucristo, y pasó a la gloria el día dieciocho de octubre. (1775)
San Pedro de Alcántara, presbítero de la Orden de Hermanos Menores, que, adornado con el don de consejo y de vida penitente y austera, reformó la disciplina regular en los conventos de la Orden en España, y fue consejero de santa Teresa de Jesús en su obra reformadora de la Orden Carmelitana. Falleció en la villa de Arenas, en la región española de Castilla. (1562)
4. Conmemoración de san Joel, profeta, que anunció el día grande del Señor y el misterio de la efusión del Espíritu sobre toda criatura, lo que Dios tuvo a bien hacer llegar a su pleno cumplimiento en la persona de Cristo el día de Pentecostés. (s. IV a. C.)
5. En Roma, conmemoración de los santos Ptolomeo, Lucio y otro compañero, que, tal como relata san Justino, siendo cristianos honestos, por haber reprendido las costumbres licenciosas y la injusticia en las sentencias, fueron condenados a muerte en tiempo del emperador Antonino Pío y el prefecto Lolo Urbico. (c. 160)
6. En Ostia Tiberina,en la actual región del Lacio, en Italia, san Asterio, mártir(c. s. III)
7. Cerca de Sens, en la Galia Lugdunense, hoy Francia, conmemoración de los santos Sabiniano y Potenciano, considerados como los dos primeros pastores de esta ciudad que completaron su confesión de fe con el martirio. (c. s. IV)
8. En tierras de Egipto, san Varo, soldado, que bajo el emperador Maximiano, al visitar y ayudar a seis santos eremitas encarcelados, sabiendo que un séptimo había muerto en el desierto, se ofreció a ocupar su lugar, y junto a ellos, después de varios y crueles tormentos, adquirió la palma del martirio. (307)
9*. En Oléron, junto a los Pirineos, en Aquitania, actual Francia, conmemoración de san Grato, obispo, que en tiempo de Alarico, rey arriano de los godos, participó en el Concilio de Agde, para restaurar la Iglesia en esa región de la Galia. (c. 506)
10. En el territorio de Bretaña Menor, también en Francia, san Etbino, monje, que llevó vida solitaria. (s. VI)
11. En Caivallon, en Provenza, de nuevo en la actual Francia, san Verano, obispo, que gozaba de gran autoridad, sobre todo por las curaciones de enfermos. (s. VI)
12. En Evreux, en la Galia, también Francia actualmente, san Aquilino, obispo, quien, según la tradición,  era soldado y que practicaba buenas obras; con el consentimiento de su esposa, hizo voto de continencia y fue elegido obispo. (c. 690)
13. En Oxford, en Inglaterra, santa Frideswida, virgen, que, siendo de estirpe regia, fue elegida abadesa de un monasterio doble de monjes y de monjas. (1257)
14*. En Biville, cerca de Cherbourg, en la región francesa de Normandía, beato Tomás Hélye, presbítero, que pasaba los días en el ejercicio de su ministerio y dedicaba las noches a la oración y a la penitencia. (1595)
15. En Londres, en Inglaterra, san Felipe Howard, mártir, que, siendo conde de Arundel y padre de familia, perdió gracia ante la reina Isabel I por haber abrazado la religión católica, a causa de lo cual fue encarcelado, y llevó una vida de oración y penitencia, en la pobreza y en las pruebas, hasta alcanzar la corona del martirio. (1633)
16. En Nagasaki, de Japón, santos mártires Lucas Alfonso Gordo, presbítero, y Mateo Kohioye, religioso, los dos de la Orden de Predicadores. El primero trabajó antes en las Islas Filipinas y pasó después al Japón, donde fue ardiente ministro del Evangelio durante diez años, y el segundo, de dieciocho años de edad, fue su compañero en propagar y testimoniar la fe cristiana. (1634)
17*. En Langeac, junto al río Allier, en Francia, beata Inés de Jesús Galand, virgen de la Orden de Predicadores, que, siendo priora de su monasterio, se distinguió por su ardiente amor hacia Jesucristo y su preocupación por el bien de la Iglesia, ofreciendo continuas oraciones y penitencias por sus pastores. (1634)
- Beato Jerzy Popiełuszko (1947- Varsovia 1984). Sacerdote diocesano, mártir, fue torturado y asesinado por funcionarios del ministerio del Interior de la República Popular de Polonia, y su cuerpo, quizá todavía vivo, fue arrojado al Río Vistula.

No hay comentarios:

Publicar un comentario

No publico comentarios anónimos.