Entrada destacada

Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

jueves, 22 de septiembre de 2022

Jueves 27 octubre 2022, Jueves de la XXX semana del Tiempo Ordinario, feria (o misa votiva de Jesucristo, sumo y eterno sacerdote).

SOBRE LITURGIA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI DOCENTI E AGLI ALUNNI DEL SEMINARIO REGIONALE DI CHIETI

Venerdì, 22 giugno 1984

Cari superiori, docenti e alunni del seminario regionale d’Abruzzo e Molise!

1. Ringrazio innanzitutto monsignor Vincenzo Fagiolo per le parole con le quali ha voluto presentarmi la comunità del seminario regionale di Chieti.

Questo incontro mi richiama alla memoria le visite pastorali da me compiute alle vostre regioni, abitate da un popolo - secondo un detto proverbiale - “forte e gentile”: ricordo la mia visita a L’Aquila, per commemorare il VI centenario della nascita di san Bernardino da Siena; e la mia visita compiuta a San Salvo e a Termoli, in occasione della festività di san Giuseppe lavoratore, nello scorso anno.

Saluto tutti con effusione d’affetto: monsignor rettore, docenti e alunni, sacerdoti, religiosi, religiose e collaboratori.

2. Voi sapete bene quanto mi stia a cuore la promozione di buone e sante vocazioni nel popolo di Dio, e in special modo le vocazioni sacerdotali. Uno degli scopi principali del Concilio è stato proprio quello di approfondire e di dar nuovo vigore alla missione del sacerdote nel mondo moderno. In tal senso, il Vaticano II non ha fatto che riprendere quello zelo per la formazione di retti e santi sacerdoti che, come è risaputo, fu una delle maggiori preoccupazioni del mio venerato predecessore san Pio X - fondatore del vostro seminario - e uno dei titoli più importanti della sua feconda ed efficace azione pastorale.

Da questo potete rendervi ben conto come il doloroso calo di vocazioni, avvenuto in questi anni, ha operato nel senso del tutto contrario ai veri scopi e alle vere attese del Concilio. Il vostro seminario ha risentito anch’esso della bufera, ma tuttavia, “fondato sulla roccia”, ha resistito bene, e oggi, nella fedeltà alle sorgenti perenni della parola di Dio, dona le prove della più consolante speranza, nell’attuazione dell’autentico rinnovamento conciliare. Non posso, per questo, che ringraziare il Signore e benedire con tutto il cuore l’opera che state portando avanti, nel fermo proposito di responsabile docilità alla guida della Chiesa.

3. Il lavoro che intendete proseguire e migliorare richiede un concorso unitario di forze e d’intenti. Il seminario dell’Abruzzo-Molise è l’espressione di tale sforzo collegiale e organico e, come tale, non può non avere tutto il mio caldo appoggio e la mia fervente raccomandazione. Questa istituzione di san Pio X, nella sua struttura regionale, è oggi più che mai attuale e riveste un’importanza fondamentale: l’intera compagine della Chiesa abruzzo-molisana deve sentirsi coinvolta e compartecipe nel sostenere e nell’aiutare con ogni mezzo il suo seminario, in uno spirito di fraterna e costruttiva collaborazione tra tutti gli operatori di tale venerabile e benemerito istituto, ciascuno secondo le proprie funzioni e responsabilità.

Occorrerà in modo particolare mantenere sempre presente la necessità che al seminario sia garantito un corpo insegnante culturalmente preparato e spiritualmente zelante, profondamente conscio delle proprie responsabilità, e capace quindi di promuovere negli alunni quell’educazione integrale della persona e quella preparazione al sacerdozio, che sappiano unire strettamente la sete per il sapere e la fedeltà al magistero della Chiesa con un’intensa vita di pietà e una generosa dedizione al prossimo. Tutte le virtù del futuro sacerdote e pastore di anime devono poter essere formate e sviluppate contemporaneamente nel loro vicendevole e armonioso collegamento, onde evitare lacune, squilibri, scompensi e ritardi.

4. La ripresa vocazionale alla quale stiamo assistendo dà molto bene a sperare, ma occorre mantenersi forti e vigilanti, contro i ricorrenti pericoli e le tentazioni di un certo falso rinnovamento secolaristico, che in realtà non rinnova ma distrugge. L’arma più importante contro i rischi di questo genere, resta sempre una sola: la preghiera fervorosa e perseverante, che nasce da un cuore puro e da una coscienza retta. Ricordiamoci sempre di questo principio, fratelli carissimi: nessun valore soprannaturale si sostiene, si protegge e si promuove, se non con mezzi soprannaturali. E il sacerdozio si trova in modo eminente a far parte di queste realtà soprannaturali. Ecco perché, al di là di tutti i mezzi e gli espedienti umani, pur sempre utili e necessari, un seminario, per reggersi e sostenersi, ha bisogno più di altre istituzioni di preghiere e sacrifici offerti da anime rettamente intenzionate e sinceramente attaccate alla volontà del Signore.

Nell’augurare a tutti voi un fecondo cammino sulle vie del Signore in un servizio sempre più generoso ai suoi sapientissimi disegni, secondo i compiti ad ognuno affidati, desidero assicurarvi della mia costante preghiera al Signore e alla Vergine santissima, perché, sostenuti dai doni celesti, sappiate sempre guardare ai fratelli con lo stesso sguardo misericordioso di Cristo.

Con questi voti nel cuore imparto a ciascuno di voi una speciale benedizione apostolica, che desidero estendere a tutte le brave popolazioni d’Abruzzo e del Molise.

CALENDARIO

27 JUEVES DE LA XXX SEMANA DEL T. ORDINARIO, feria

Misa
de feria (verde).
MISAL: cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5), Pf. común.
LECC.: vol. III-par.
- Ef 6, 10-20.
Tomad las armas de Dios para poder manteneros firmes después de haber superado todas las pruebas.
- Sal 143. R. ¡Bendito el Señor, mi alcázar!
- Lc 13, 31-35. No cabe que un profeta muera fuera de Jerusalén.

Liturgia de las Horas: oficio de feria.

Martirologio: elogs. del 28 de octubre, pág. 636.
CALENDARIOS: Ávila-ciudad: Santos Vicente, Sabina y Cristeta, mártires (S). Ávila-diócesis y Toledo: (MO). Burgos: (ML).
Clérigos Regulares de Somasca: Santa Teresa Eustochio Verzeri (ML).
Dominicos: Beato Bartolomé de Vicenza, obispo (ML).
HH. de Belén: Conmemoración de los difuntos de la Orden.

TEXTOS MISA

Misa de la feria: del XXX domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Misa votiva:
De nuestro Señor Jesucristo, sumo y eterno Sacerdote
Esta misa se dice con vestiduras de color blanco.

Antífona de entrada Sal 109, 4
El Señor lo ha jurado y no se arrepiente: «Tú eres sacerdote eterno según el rito de Melquisedec».
Iurávit Dóminus et non paenitébit eum: Tu es sacérdos in aetérnum secúndum órdinem Melchísedech.

Monición de entrada
El sacerdote, en su entrega y servicio a Dios y a la Iglesia, es mediador entre Dios y los hombres. Jesucristo, verdadero Dios y verdadero hombre, ha ejercido esta mediación sacerdotal de forma plena y perfecta, a través de su vida y, sobre todo, en su muerte y resurrección. A través de los tiempos, la Iglesia actualiza en el sacramento del orden, este único e irrepetible sacerdocio de Cristo.

Oración colecta
Oh, Dios, que para gloria de tu nombre y salvación del género humano quisiste constituir a Cristo sumo y eterno sacerdote, te suplicamos que el pueblo, adquirido para ti con su sangre, consiga, por la participación en este memorial, la fuerza de su cruz y Resurrección. Por nuestro Señor Jesucristo.
Deus, qui ad glóriam tuam et géneris humáni salútem Christum voluísti summum aeternúmque constitúere sacerdótem, praesta, ut pópulus, quem sánguine suo tibi acquisívit, ex eius memoriális participatióne, virtútem crucis ipsíus cápiat et resurrectiónis. Qui tecum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Jueves de la XXX semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par).

PRIMERA LECTURA Ef 6, 10-20
Tomad las armas de Dios para poder manteneros firmes después de haber superado todas las pruebas

Lectura de la carta del apóstol san Pablo a los Efesios.

Hermanos:
Buscad vuestra fuerza en el Señor y en su invencible poder. Poneos las armas de Dios, para poder afrontar las asechanzas del diablo, porque nuestra lucha no es contra hombres de carne y hueso sino contra los principados, contra las potestades, contra los dominadores de este mundo de tinieblas, contra los espíritus malignos del aire.
Por eso, tomad las armas de Dios para poder resistir en el día malo y manteneros firmes después de haber superado todas las pruebas. Estad firmes; ceñid la cintura con la verdad, y revestid la coraza de la justicia; calzad los pies con la prontitud para el evangelio de la paz. Embrazad el escudo de la fe, donde se apagarán las flechas incendiarias del maligno. Poneos el casco de la salvación y empuñad la espada del
Espíritu que es la palabra de Dios.
Siempre en oración y súplica, orad en toda ocasión en el Espíritu, velando juntos con constancia, y suplicando por todos los santos. Pedid también por mí, para que cuando abra mi boca, se me conceda el don de la palabra, y anuncie con valentía el misterio del Evangelio, del que soy embajador en cadenas, y tenga valor para hablar de él como debo.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 143, 1bcd. 2. 9-10 (R.: cf. 1a)
R. 
¡Bendito el Señor, mi alcázar!
Benedíctus Dóminus, præsídium meum!

V. Bendito el Señor, mi Roca,
que adiestra mis manos para el combate,
mis dedos para la pelea.
R. ¡Bendito el Señor, mi alcázar!
Benedíctus Dóminus, præsídium meum!

V. Mi bienhechor, mi alcázar,
baluarte donde me pongo a salvo,
mi escudo y refugio,
que me somete los pueblos.
R. ¡Bendito el Señor, mi alcázar!
Benedíctus Dóminus, præsídium meum!

V. Dios mío, te cantaré un cántico nuevo,
tocaré para ti el arpa de diez cuerdas:
para ti que das la victoria a los reyes,
y salvas a David, tu siervo, de la espada maligna.
R. ¡Bendito el Señor, mi alcázar!
Benedíctus Dóminus, præsídium meum!

Aleluya Lc 19, 38
R. 
Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Bendito el rey que viene en nombre del Señor; paz en el cielo y gloria en las alturas. R.
Benedíctus qui venit rex in nómine Dómini, pax in cælo et glória in excélsis.

EVANGELIO Lc 13, 31-35
No cabe que un profeta muera fuera de Jerusalén
 Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel día, se acercaron unos fariseos a decir a Jesús:
«Sal y marcha de aquí, porque Herodes quiere matarte». Jesús les dijo:
«Id y decid a ese zorro: “Mira, yo arrojo demonios y realizo curaciones hoy y mañana, y al tercer día mi obra quedará consumada.
Pero es necesario que camine hoy y mañana y pasado, porque no cabe que un profeta muera fuera de Jerusalén”.
¡Jerusalén, Jerusalén, que matas a los profetas y apedreas a los que se te envían!
Cuántas veces he querido reunir a tus hijos, como la gallina reúne a sus polluelos bajo las alas, y no habéis querido.
Mirad, vuestra casa va a ser abandonada.
Os digo que no me veréis hasta el día en que digáis: “¡Bendito el que viene en nombre del Señor!”».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Papa Francisco, Homilía en santa Marta 31-octubre-2019.
El amor de Cristo lo lleva al llanto, al llanto por cada uno de nosotros. ¡La ternura que hay en esa expresión! Jesús podía condenar a Jerusalén, decir cosas feas… Y se lamenta porque no se deja amar como los polluelos de la gallina. La ternura del amor de Dios en Jesús. Y eso lo entendió Pablo. Si no llegamos a sentir, a entender la ternura del amor de Dios en Jesús por cada uno, nunca jamás podremos comprender qué es el amor de Cristo. Es un amor así, espera siempre, paciente, el amor que juega esa última carta con Judas: "Amigo", le da una vía de escape, hasta el final. También con los grandes pecadores, hasta el final los ama con esa ternura. No sé si pensamos en Jesús tan tierno, en Jesús que llora, como lloró ante la tumba de Lázaro, como lloró aquí, viendo Jerusalén.
Preguntémonos si Jesús llora por nosotros, Él que nos ha dado tantas cosas mientras nosotros a menudo elegimos ir por otro camino. El amor de Dios se hace lágrima, se hace llanto, llanto de ternura en Jesús. Por eso, San Pablo se había enamorado de Cristo y nada podía separarlo de Él.

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XXVII

Presentemos nuestras plegarias a Dios, nuestro Padre.
- Por la Iglesia católica, y por las demás Iglesias cristianas, para que sepamos hallar en la luz del Evangelio la fuente profunda de la renovación. Roguemos al Señor.
- Por los hombres y mujeres que se han alejado de la fe: para que el testimonio de los cristianos los lleve a encontrar de nuevo la vida y la salvación que Tú les ofreces. Roguemos al Señor.
- Por los niños, para que crezcan sanos de alma у cuerpo, y que los mayores sepamos amarlos de verdad. Roguemos al Señor.
- Por los matrimonios y familias que viven en el desencanto de la rutina o en los conflictos y tensiones, para que encuentren en ti la fuerza y el impulso para ir hacia adelante y puedan recomponer la convivencia y el amor. Roguemos al Señor.
- Por nosotros, y por nuestros familiares y amigos, para que sepamos seguir sin miedo el camino que conduce a descubrir la inmensa alegría de tu presencia entre nosotros. Roguemos al Señor.
Padre nuestro que has revelado tu amor enviándonos a tu Hijo para que los hombres se sientan llamados a la comunión de vida contigo, acoge la oración de tus hijos y llena el mundo con la luz de tu amor. Por Jesucristo, nuestro Señor.

Misa votiva:
Oración de los fieles
Por medio de Jesucristo, nuestro sumo Sacerdote y mediador entre Dios y los hombres, elevemos nuestras peticiones al Padre, que dirige todas las cosas según su voluntad.
- Para que la Iglesia celebre siempre el memorial de la pasión de Cristo, enriquecida por la fe y la devoción de todos sus miembros. Roguemos al Señor.
- Para que la acción sacerdotal de Jesucristo continúe dando la salud espiritual y la vida eterna a los hombres. Roguemos al Señor.
- Para que la vida de los sacerdotes sea fiel reflejo de la ofrenda que realizan sacramentalmente en el altar. Roguemos al Señor.
- Para que todos los hombres, especialmente los alejados y los no creyentes, encuentren en Cristo el camino que conduce hacia la salvación. Roguemos al Señor.
- Para que el Espíritu Santo mueva los corazones de quienes tomamos parte en el sacrificio eucarístico para ofrecernos juntamente con Cristo oferente y Hostia inmaculada. Roguemos al Señor.
- Para que los frutos de esta eucaristía lleguen también a nuestros hermanos difuntos para que puedan gozar de la gloria eterna. Roguemos al Señor.
Movidos por el Espíritu eterno, en el que tu Hijo Jesucristo consumó su oblación sacerdotal en la cruz, te pedimos, Padre de bondad, que santifiques a tu pueblo y escuches nuestra oración. Por Jesucristo, nuestro Señor.

Oración sobre las ofrendas
Concédenos, Señor, participar dignamente en estos sacramentos, pues cada vez que se celebra el memorial del sacrificio de Cristo, se realiza la obra de nuestra redención. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Concéde nobis, quaesumus, Dómine, haec digne frequentáre mystéria, quia, quóties huius hóstiae commemorátio celebrátur, opus nostrae redemptiónis exercétur. Per Christum.

PREFACIO I DE LA SANTÍSIMA EUCARISTÍA
EL SACRIFICIO Y EL SACRAMENTO DE CRISTO
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno, por Cristo, Señor nuestro.
El cual, verdadero y único sacerdote, al instituir el sacrificio de la eterna alianza se ofreció el primero a ti como víctima de salvación, y nos mandó perpetuar esta ofrenda en memoria suya. Su carne, inmolada por nosotros, es alimento que nos fortalece; su sangre, derramada por nosotros, es bebida que nos purifica.
Por eso, con los ángeles y arcángeles, con los tronos y dominaciones, y con todos los coros celestiales, cantamos sin cesar el himno de tu gloria:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus: per Christum Dóminum nostrum.
Qui, verus aeternúsque Sacérdos, formam sacrifícii perénnis instítuens, hóstiam tibi se primus óbtulit salutárem, et nos, in sui memóriam, praecépit offérre. Cuius carnem pro nobis immolátam dum súmimus, roborámur, et fusum pro nobis sánguinem dum potámus, ablúimur.
Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus, cumque omni milítia caeléstis exércitus, hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicéntes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA II

Antífona de la comunión Cf. 1 Cor 11, 24-25
Esto es mi Cuerpo, que se entrega por vosotros; este cáliz es la nueva alianza en mi, dice el Señor; haced esto, cada vez que lo bebáis, en memoria mía.
Hoc Corpus, quod pro vobis tradétur; hic calix novi testaménti est in meo Sánguine, dicit Dóminus. Hoc fácite quotiescúmque súmitis, in meam commemoratiónem.

Oración después de la comunión
La participación en este sacrificio que tu Hijo nos ha mandado ofrecer en conmemoración suya, nos convierta, Señor, en ofrenda perpetua para ti juntamente con él. Él, que vive y reina por los siglos de los siglos.
Quaesumus, Dómine, ut, huius participatióne sacrifícii, quod in sui commemoratiónem Fílius tuus praecépit offérri, nosmetípsos cum illo oblatiónem fácias tibi sempitérnam. Qui vivit et regnat in saecula saeculórum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 28 de octubre
F
iesta de san Simón y san Judas, apóstoles, el primero apellidado Cananeo o Zelotas, y el segundo, hijo de Santiago, llamado también Tadeo, y que en la última cena preguntó al Señor acerca de su manifestación, recibiendo esta respuesta: «El que me ame, observará mi palabra, y el Padre mío le amará, y vendremos a él y haremos nuestra mansión en él».
2. En Maguncia, en la Galia Bélgica, hoy en Alemania, san Ferrucio, mártir, de quien se cuenta que, habiendo abandonado el servicio militar para servir a Cristo mejor y más libremente, terminó su vida en el martirio. (c. 300)
3. Cerca de Como, en la Galia Cisalpina, actual Italia, san Fidel, mártir. (c. s. IV)
4. En Ávila, ciudad de Hispania, pasión de los santos Vicente, Sabina y Cristeta, mártires, que, huyendo de Talavera, fueron asesinados cruelmente. (c. 305)
5*. En Thiers, en Aquitania, actual Francia, san Ginés, que pasó de este mundo al cielo por el martirio, llevando aún la veste blanca del bautismo. (c. s. IV)
6. En Amiens, lugar de Neustria, en la Galia, también Francia en la actualidad, san Salvio, obispo, dedicado a las ciencias divinas desde su juventud y adornado por la integridad de costumbres. (c. 625)
7. En Meaux, de nuevo en Neustria, san Farón, obispo, a quien, siendo familiar del rey, invitó su hermana santa Fara a dedicarse al servicio de Dios. Convenció a su esposa para que recibiese el velo de religiosa, a fin de poder formar él parte del clero, dentro del cual, llamado a asumir la función pastoral, hizo grandes donaciones de sus propios bienes a la Iglesia, erigiendo parroquias y monasterios. (c. 670)
8*. En Annecy, en la región de Saboya, igualmente en Francia, conmemoración de san Germán, abad, el cual, insigne por su amor a la soledad, fundó y dirigió el cenobio de Talloires. (s. XI)
9. En la provincia de Fujian, en China, santos Francisco Serrano, obispo, y Joaquín Royo, Juan Alcober Figuera y Francisco Díaz del Rincón, presbíteros de la Orden de Predicadores y mártires, que confirmaron su fe en el martirio. (1748)
10. En el territorio de Cho-Ra, en Tonkín, hoy Vietnam, san Juan Dat, presbítero y mártir, decapitado por su fe en Cristo. (1798)
11. En la localidad de Ejutla, en México, san Rodrigo Aguilar, presbítero y mártir, que durante la persecución fue colgado de un árbol por los soldados, y alcanzó así gloriosamente el martirio que deseaba. (1927)
12*. En Alcira, en la región de Valencia, en España, beato Salvador Damián Enguix Garés, mártir, padre de familia, que durante la persecución consumó el combate por la fe. (1936)
13*. En la aldea de Gilet, en la citada región de España, beato José Ruiz Bruixola, presbítero y mártir, que durante la misma persecución obtuvo ante Dios omnipotente la palma de la victoria. (1936)

No hay comentarios:

Publicar un comentario

No publico comentarios anónimos.