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lunes, 5 de septiembre de 2022

Lunes 10 octubre 2022, Lunes de la XXVIII semana del Tiempo Ordinario, feria o Témporas, día de petición, o santo Tomás de Villanueva, obispo, memoria libre.

SOBRE LITURGIA

CONVEGNO NAZIONALE «EUCARISTIA E PROBLEMI DI VITA DEI SACERDOTI, OGGI»
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CLERO ITALIANO

Domus Mariae - Giovedì, 16 febbraio 1984

Carissimi sacerdoti!

1. Tra le soddisfazioni che mi è dato provare lungo il corso di questo Anno Giubilare, una delle più grandi è quella di potermi incontrare con i membri del clero, con i miei confratelli nel sacerdozio. Ben volentieri, perciò, accogliendo il desiderio degli organizzatori del vostro convegno, mi trovo qui per farvi sapere anche sensibilmente che il Papa vi è vicino, vi segue nel vostro lavoro, partecipa alle vostre gioie, alle vostre ansie, alle vostre trepidazioni in un momento così significativo per la vita della Chiesa.

Il vostro incontro a Roma si è svolto nel clima profondamente spirituale di questo anno di grazia che ormai volge alla fine, e io godo sinceramente nel sapere che siete stati impegnati in questi giorni nella riflessione di un tema di così alto e comune interesse, “L’Eucaristia e i problemi di vita dei sacerdoti oggi”: tema destinato a promuovere quella sempre maggiore comunione di sentimenti e di opere, quella circolazione di idee, quello scambio e confronto di esperienze, che oggi soprattutto sono indispensabili per adattare l’esercizio del ministero sacerdotale alle necessità, alle aspirazioni e allo sviluppo della comunità ecclesiale.

Dunque, eccovi il mio saluto, il mio incoraggiamento e la mia benedizione.

Ma voi certamente attendete anche una parola sull’argomento specifico delle vostre riflessioni per sapere, attraverso la voce del Papa, che cosa la Chiesa oggi attende da voi, affinché possiate vivere in maniera sempre più efficace e autentica la donazione di voi stessi al Signore e alle anime.

2. Lo faccio ben volentieri, esprimendovi innanzitutto il mio apprezzamento per l’oggetto del vostro convegno, il quale coincide molto opportunamente con le finalità dell’Anno Giubilare, il cui intento, essendo quello di mettere a profitto in forma più intensa i benefici della Redenzione, non è che un nuovo pressante invito alla conversione rivolto a tutti i fedeli, e in modo particolare ai sacerdoti.

Se la conversione, per un sacerdote, significa un ritorno alla grazia stessa della vocazione per riscoprire di continuo le dimensioni del sacerdozio e attingere nuovo slancio nel suo dinamismo evangelico, quale miglior tema di riflessione può essere offerto di quello che ci fa meglio comprendere il rapporto vitale e profondo che unisce il sacerdozio all’Eucaristia e l’Eucaristia al sacerdozio?

Non si può capire il sacerdote senza l’Eucaristia. L’Eucaristia è la ragione del nostro sacerdozio. Siamo nati sacerdoti nella celebrazione eucaristica. Il nostro principale ministero e potere è in ordine all’Eucaristia. Essa, senza noi, non potrebbe esistere; ma anche noi senza l’Eucaristia non esistiamo o ci riduciamo a larve prive di vita. Il sacerdote perciò non potrà mai realizzarsi pienamente se l’Eucaristia non diventerà il centro e la radice della sua vita, così che tutta la sua attività non sia che l’irradiazione dell’Eucaristia.

3. È importante richiamare queste verità in un tempo in cui si avvertono voci insidiose che tendono a misconoscere il primato di Dio e dei valori spirituali nella vita e nell’azione del sacerdote. E ciò si fa in nome di un adeguamento ai tempi che è invece conformità allo spirito del mondo, sollevando dubbi e incertezze sulla vera natura del sacerdozio, sulle sue primarie funzioni, sulla sua giusta collocazione nella società.

Carissimi fratelli, non lasciatevi mai suggestionare da queste teorie. Non abbiate mai a credere che l’anelito all’intimo colloquio con Gesù eucaristico, le ore trascorse in ginocchio davanti al tabernacolo arrestino o rallentino il dinamismo del vostro ministero. È vero esattamente il contrario. Ciò che si dà a Dio non è mai perduto per l’uomo. Le profonde esigenze della spiritualità e del ministero sacerdotale restano, nella loro sostanza, immutate nei secoli, e domani, come oggi, avranno il loro fulcro e il loro punto di riferimento nel mistero eucaristico.

È la grazia dell’ordinazione che dà al sacerdote il senso della paternità spirituale, per cui come padre si presenta alle anime e le conduce sulla via del cielo; ma è la carità eucaristica che quotidianamente rinnova e feconda la sua paternità, che lo trasforma sempre più in Cristo, e, come Cristo, lo fa diventare pane delle anime, loro sacerdote, sì, ma anche loro vittima, perché per esse volontariamente si consuma, imitatore di colui che ha dato la vita per la salvezza del mondo.

In altre parole, un sacerdote vale quanto vale la sua vita eucaristica, la sua messa soprattutto. Messa senza amore, sacerdote sterile; messa fervorosa, sacerdote conquistatore di anime. Devozione eucaristica trascurata e disamata, sacerdozio in pericolo ed evanescente.

4. Ma la centralità dell’Eucaristia nella vita del sacerdote va ben oltre la sfera della devozione personale; essa costituisce il criterio orientativo, la dimensione permanente di tutta la sua azione pastorale, il mezzo indispensabile al rinnovamento autentico del popolo cristiano. Non è possibile - ci ricorda sapientemente il Concilio Vaticano II - che si formi una comunità cristiana se non avendo come radice e come cardine la celebrazione della sacra Eucaristia, dalla quale deve quindi prendere le mosse qualsiasi educazione tendente a formare lo spirito comunitario” (Presbyterorum ordinis, 6).

Se si vuole perciò che l’amore cristiano si faccia realtà nella vita; se si vuole che i cristiani siano una comunità compatta nell’apostolato e nell’atteggiamento comune di resistenza alle forze del male; se si vuole che la comunione ecclesiale diventi un autentico luogo d’incontro, di ascolto della Parola di Dio, di revisione di vita, di presa di coscienza dei problemi della Chiesa, occorre con ogni sforzo adoperarsi per dare alla celebrazione eucaristica l’intera forza espressiva di evento di salvezza della comunità. Il che comporta una programmazione pastorale che inserisca l’Eucaristia nei dinamismi propri della vita umana, dell’esistenza personale e comunitaria. Una buona catechesi renderebbe certamente un grande servizio alla comunità ecclesiale illuminando e realizzando la circolarità vivente tra la messa celebrata nella Chiesa e la messa vissuta negli impegni quotidiani.

5. È così che la celebrazione eucaristica sarà l’espressione della fede viva di una comunità, la quale scopre e rivive l’esperienza dei discepoli di Emmaus che riconoscono il loro Maestro e Signore nello spezzare il pane (Lc 24, 31). È questa la testimonianza che la Chiesa oggi richiede da voi, carissimi sacerdoti. Offritela pronta e generosa, in serenità e letizia. Ed è bello che questo impegno sia riaffermato da voi qui davanti al Papa, in risposta alle comuni attese di questo Anno Giubilare, così fecondo di grazie.

Io vi incoraggio a riprendere il vostro lavoro nel ministero sacro con spirito di fede e di sacrificio. Pregherò per voi Maria Santissima, Regina degli Apostoli, affinché vi aiuti a perseverare nei vostri santi propositi, e come Ella magnificò il Signore per il dono del Salvatore, ogni sua parola conservò nel cuore e lo servì con amore e piena dedizione, così anche voi possiate esprimere la vostra gioia nel ringraziamento per l’Eucaristia celebrata, radicando in essa sempre più profondamente la vostra vita e il vostro apostolato. Con la mia Benedizione Apostolica.

CALENDARIO

10 LUNES DE LA XXVIII SEMANA DEL T. ORDINARIO, feria o SANTO TOMÁS DE VILLANUEVA, obispo, m. libre

Misa
de feria (verde) o de la memoria (blanco).
MISAL: para la feria cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5) / para la memoria oracs. props. y el resto del común de pastores (para un obispo), o de un domingo del T.O.; Pf. común o de la memoria.
LECC.: vol. III-par.
- Gál 4, 22-24. 26-27. 31 — 5, 1.
No somos hijos de la esclava, sino de la libre.
- Sal 112. R. Bendito sea el nombre del Señor por siempre.
- Lc 11, 29-32. A esta generación no se le dará más signo que el signo de Jonás.
o bien:
cf. vol. IV.

Liturgia de las Horas: oficio de feria o de la memoria.

Martirologio: elogs. del 11 de octubre, pág. 605.
CALENDARIOS: Ceuta-ciudad: Santos Daniel, presbítero, y compañeros, mártires (S). Ceuta-diócesis: (F). Franciscanos: (ML).
Ciudad Real: Santo Tomás de Villanueva, obispo (S). Valencia y Agustinos: (F). Salamanca y Alcalá de Henares: (MO).
Misioneros Combonianos: San Daniel Comboni, obispo (S). Familia Mínima: (MO).
Calahorra y La Calzada-Logroño y Zaragoza: Dedicación de la iglesia-catedral (F).
Siervas de María, Ministras de los Enfermos: Beata María Catalina Irigoyen, virgen (MO). Pamplona-Tudela: (ML).
Canónigos Regulares de Letrán: San Juan de Bridlington, presbítero (ML).
Orden Premonstratense: Santos Gereón y compañeros, mártires (ML).

TEXTOS MISA

Misa de la feria: del XXVIII Domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Misa de Témporas: Misa del día de petición

Misa de la memoria:
10 de octubre
Santo Tomás de Villanueva, obispo

Las oraciones son propias, las antífonas están tomadas del común de pastores: II. Para un Obispo 1.

Antífona de entrada Cf. Ez 34, 11. 23-24
Buscaré a mis ovejas, dice el Señor, y suscitaré un pastor que las apaciente: yo, el Señor, seré su Dios.
Visitábo oves meas, dicit Dóminus, et suscitábo pastórem qui pascat eas: ego autem Dóminus ero eis in Deum.
O bien: Cf. Lc 12, 42
Este es el administrador fiel y prudente a quien el Señor pondrá al frente de su servidumbre para que reparta la ración de alimento a sus horas.
Iste est fidélis et prudens dispensátor, quem constítuit Dóminus super famíliam suam, ut det illis in témpore trítici mensúram.

Monición de entrada
Recordamos en esta celebración a santo Tomás de Villanueva, obispo. Nació en Ciudad Real el año 1486. Siendo religioso de la Orden de Ermitaños de San Agustín, aceptó por obediencia el episcopado. Nombrado arzobispo de Valencia, sobresalió, entre otras virtudes pastorales, por un encendido amor hacia los pobres hasta el punto de que les entregó todos sus bienes. Falleció en Valencia el año 1555.

Oración colecta
Oh, Dios, que quisiste asociar a santo Tomás de Villanueva, insigne por su doctrina y caridad, al número de los santos pastores de tu Iglesia, concédenos, por su intercesión, la gracia de permanecer continuamente entre los miembros de tu familia santa. Por nuestro Señor Jesucristo.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Lunes de la XXVIII semana del Tiempo Ordinario, año par (Lecc. III-par).

PRIMERA LECTURA Gál 4, 22-24. 26-27. 31-5, 1
No somos hijos de la esclava, sino de la libre

Lectura de la carta del apóstol san Pablo a los Gálatas.

Hermanos:
Está escrito que Abrahán tuvo dos hijos, uno de la esclava
y otro de la libre; pero el hijo de la esclava nació según la carne
y el de la libre en virtud de una promesa.
Estas cosas son una alegoría: aquellas representan dos alianzas.
Una, la del monte Sinaí, engendra para la esclavitud, y es Agar.
En cambio, la Jerusalén de arriba es libre; y esa es nuestra madre. Pues está escrito:
«Alégrate, estéril, la que no dabas a luz,
rompe a gritar de júbilo, la que no tenías dolores de parto, 
porque serán muchos los hijos de la abandonada;
más que los de la que tiene marido».
Así, pues, hermanos, no somos hijos de la esclava, sino de la libre.
Para la libertad nos ha liberado Cristo.
Manteneos, pues, firmes, y no dejéis que vuelvan a someteros a yugos de esclavitud.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 112, 1b-2. 3-4. 5a y 6-7 (R.: cf. 2)
R. 
Bendito sea el nombre del Señor por siempre.
Sit nomen Dómini benedíctum in sæcula.
O bien: Aleluya.

V. Alabad, siervos del Señor,
alabad el nombre del Señor.
Bendito sea el nombre del Señor,
ahora y por siempre.
R. Bendito sea el nombre del Señor por siempre.
Sit nomen Dómini benedíctum in sæcula.

V. De la salida del sol hasta su ocaso,
alabado sea el nombre del Señor.
El Señor se eleva sobre todos los pueblos,
su gloria sobre los cielos.
R. Bendito sea el nombre del Señor por siempre.
Sit nomen Dómini benedíctum in sæcula.

V. ¿Quién como el Señor, Dios nuestro,
que se abaja para mirar
al cielo y a la tierra?
Levanta del polvo al desvalido,
alza de la basura al pobre.
R. Bendito sea el nombre del Señor por siempre.
Sit nomen Dómini benedíctum in sæcula.

Aleluya Cf. Sal 94, 8a. 7d
R. Aleluya, aleluya, aleluya.
V. No endurezcáis hoy vuestro corazón; escuchad la voz del Señor. R.
Hódie, nolíte obduráre corda vestra, sed vocem Dómini audíte.

EVANGELIO Lc 11, 29-32
A esta generación no se le dará más signo que el signo de Jonás
 Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, la gente se apiñaba alrededor de Jesús, y él se puso a decirles:
«Esta generación es una generación perversa. Pide un signo, pero no se le dará más signo que el signo de Jonás. Pues como Jonás fue un signo para los habitantes de Nínive, lo mismo será el Hijo del hombre para esta generación.
La reina del Sur se levantará en el juicio contra los hombres de esta generación y hará que los condenen, porque ella vino desde los confines de la tierra para escuchar la sabiduría de Salomón, y aquí hay uno que es más que Salomón.
Los hombres de Nínive se alzarán en el juicio contra esta generación y harán que la condenen; porque ellos se convirtieron con la proclamación de Jonás, y aquí hay uno que es más que Jonás».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Del Papa Francisco, Homilía en santa Marta 13-octubre-2014
Jesús les define "generación perversa", en cuanto que "no entendieron que la ley que custodiaban y amaban era una pedagogía hacia Jesucristo". En efecto, "si la ley no lleva a Jesucristo, no nos acerca a Jesucristo, está muerta". Es por esto que Jesús reprende a los miembros de esa generación "por estar cerrados cerrados, por no ser capaces de conocer los signos de los tiempos, por no estar abiertos al Dios de las sorpresas, que no están en camino hacia ese triunfo final del Señor", hasta el punto que "cuando Él lo explicita, ellos creen que es una blasfemia".
De aquí la recomendación final de reflexionar sobre este tema, de interrogarse sobre los dos aspectos, preguntándose: "¿Estoy apegado a mis cosas, a mis ideas, cerrado? O ¿estoy abierto al Dios de las sorpresas?". Y también: "¿Soy una persona inactiva, o una persona que camina?". Y, en definitiva, concluyó, "¿creo en Jesucristo y en lo que hizo", es decir "que murió, resucitó... creo que el camino siga adelante hacia la madurez, hacia la manifestación de la gloria del Señor? ¿Soy capaz de entender los signos de los tiempos y ser fiel a la voz del Señor que se manifiesta en ellos?".

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XII

Invoquemos, hermanos, con corazón unánime, a Dios Padre todopoderoso, fuente y origen de todo bien.
- Por la santa Iglesia católica, extendida por todo el universo. Roguemos al Señor.
- Por nuestro santo Padre el papa N., por nuestro obispo N., por los sacerdotes y demás ministros de Dios. Roguemos al Señor.
- Por esta ciudad (este pueblode N., por su prosperidad y por todos los que en ella (él) habitan. Roguemos al Señor.
- Por los que sufren, por nuestros hermanos enfermos o encarcelados. Roguemos al Señor.
- Por los que cuidan de los ancianos, pobres y atribulados. Roguemos al Señor.
- Por todos nuestros difuntos: para que Dios los reciba en su reino de luz y de paz. Roguemos al Señor.
Dios todopoderoso y eterno, que gobiernas cuanto existe en el cielo y en la tierra: escucha las oraciones de tu pueblo y concede a nuestro tiempo la paz. Por Jesucristo nuestro Señor.

Misa de la memoria:
Oración sobre las ofrendas
Las ofrendas que te presentamos, Señor, en la fiesta de santo Tomás de Villanueva, nos merezcan una vida iluminada por la ciencia y una ciencia enriquecida por la vida. Por Jesucristo nuestro Señor.

PREFACIO COMÚN II
LA SALVACIÓN POR CRISTO
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno, que por amor creaste al hombre, y, aunque condenado justamente, con tu misericordia lo redimiste, por Cristo, Señor nuestro.
Por él, los ángeles alaban tu gloria, te adoran las dominaciones y tiemblan las potestades, los cielos, sus virtudes y los santos serafines te celebran unidos en común alegría. Permítenos asociarnos a sus voces cantando humildemente tu alabanza:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
Qui bonitáte hóminem condidísti, ac iustítia damnátum misericórdia redemísti: per Christum Dóminum nostrum.
Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Caeli caelorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim, sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA II

Antífona de la comunión Cf. Jn 15, 16
No sois vosotros los que me habéis elegido, dice el Señor, soy yo quien os he elegido y os he destinado para que vayáis y deis fruto, y vuestro fruto permanezca.
Non vos me elegístis, dicit Dóminus; sed ego elégi vos, et pósui vos ut eátis et fructum afferátis, et fructus vester máneat.
O bien: Cf. Lc 12, 36-37
Bienaventurado aquel criado, a quien el Señor, cuando venga y llame a la puerta, lo encuentre en vela.
Beátus ille servus, quem, cum vénerit dóminus eius, et pulsáverit iánuam, invénerit vigilántem.

Oración después de la comunión
Señor, Dios nuestro, que los sacramentos recibidos acrecienten en nosotros aquel ardor de la caridad que abrasó a santo Tomás de Villanueva y le impulsaba a entregarse constantemente al servicio de tu Iglesia. Por Jesucristo, nuestro Señor.

MARTIROLOGIO

Elogios del 11 de octubre
San Juan XXIII, papa, cuya vida y actividad estuvieron llenas de una singular humanidad y se esforzó en manifestar la caridad cristiana hacia todos, trabajando por la unión fraterna de los pueblos. Solícito por la eficacia pastoral de la Iglesia de Cristo en toda la tierra, convocó el Concilio Ecuménico Vaticano II. (1963) Canonizado el 27 de abril de 2014.
Santa Soledad (Manuela) Torres Acosta, virgen, que, en Madrid, ciudad de España, desde su juventud demostró gran solicitud hacia los enfermos pobres, a los que atendió con total abnegación, especialmente al fundar la Congregación de Siervas de María Ministras de los Enfermos. (1887)
2. Conmemoración de san Felipe, uno de los siete diáconos elegidos por los apóstoles, que convirtió a los samaritanos a la fe en Cristo, bautizó al eunuco de Candace, que era la reina de los etíopes, y evangelizó todas las ciudades por las que pasaba hasta llegar a Cesarea de Palestina, actual Israel, donde, según la tradición, descansó en el Señor. (s. I)
3. En Ainvarza, lugar de Cilicia, hoy Turquía, santos Táraco, Probo y Andrónico, mártires, que, en la persecución bajo el emperador Diocleciano, perdieron la vida por confesar a Cristo. (c. 304)
4. En la región de Vexin, en la Galia Lugdunense, actual Francia, conmemoración de los santos Nicasio, Quirino, Scubícolo y Piencia, mártires. (s. inc.)
5. En Verdún, también en la Galia, san Santino, obispo, que, según se cree, fue el primero en predicar el Evangelio en esta ciudad. (s. IV)
6. Conmemoración de san Sármata, abad en la región de la Tebaida, en Egipto, que, siendo discípulo de san Antonio, recibió la muerte a manos de los sarracenos. (357)
7. En Uzés, lugar de la Galia Narbonense, actual Francia, san Fermín, obispo, discípulo de san Cesáreo de Arlés, que enseñó a su pueblo el camino de la verdad. (c. 552)
8. En la región de Ossory, en Hibernia, hoy Irlanda, san Cánico, abad del monasterio de Achad-bó, hoy Aghaboe, uno de los muchos que fundó. (599)
9. Cerca de la fortaleza de Schemaris, hoy Tzager, en las montañas georgianas del Cáucaso, muerte de san Anastasio, presbítero, subdelegado de la Iglesia Romana y compañero en la confesión de la fe católica y en el destierro de san Máximo el Confesor, que entregó su espíritu a Dios mientras pronunciaba en la celebración de la santa Sinaxis: «Lo santo para los santos». (666)
10. En Lier, lugar de Brabante, actual Francia, san Gumaro, que siendo militar, pero devoto de Dios, con sus bienes construyó un oratorio, donde a su muerte fue enterrado. (c. 775)
11*. En Colonia, en la región de Lotaringia, en Germania, hoy Alemania, san Bruno, obispo, que, siendo hermano del emperador Otón I, recibió conjuntamente el gobierno de Lotaringia y la función episcopal, y llevó a cabo su misión sacerdotal con gran fidelidad, mostrando a la vez su gran magnanimidad como príncipe. (965)
12*. En Gniezno, ciudad de Polonia, san Gaudencio o Radzim, obispo, hermano según la carne y según el espíritu, de san Adalberto, obispo de Praga, compañero fiel suyo en los trabajos, testigo de su martirio y concautivo también en los encarcelamientos padecidos. (c. 1011)
13*. En Riga, en Letonia, junto al mar Báltico, conmemoración de san Meinardo, obispo, que, siendo monje en Germania, ya anciano decidió dirigirse a Livonia para evangelizar a ese pueblo. Allí construyó la iglesia de Üxkül, de la que fue ordenado obispo, y puso así los cimientos de la fe cristiana en aquella región. (1196)
14*. En Bolonia, población de Emilia-Romaña, en Italia, beato Jacobo de Ulma Griesinger, religioso de la Orden de Predicadores, el cual, aunque analfabeto, era muy buen pintor de vidrieras, y dio ejemplo de constante trabajo y oración. (1491)
15. En Canosso d’Asti, en la región también italiana del Piamonte, muerte de san Alejandro Sauli, que fue primero obispo de Aleria, en la isla de Córcega, y después de Pavía, y formó parte de la Congregación de Clérigos Regulares de San Pablo, donde trabajó con gran caridad en favor de los pobres. (1592)
16. En Hanoi, población de Tonkín, hoy Vietnam, san Pedro Le Tuy, presbítero y mártir, que por su fe en Cristo, fue decapitado en tiempo del emperador Minh Mang. (1833)
17. En Barcelona, en España, beato Ángel Ramos Velázquez, religioso de la Sociedad de San Francisco de Sales y mártir, que libró el buen combate de la fe en tiempo de persecución. (1936)

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