Entrada destacada

Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

miércoles, 14 de septiembre de 2022

Miércoles 19 octubre 2022, Miércoles de la XXIX semana del Tiempo Ordinario, feria o san Pedro de Alcántara, presbítero, memoria libre o santos Juan Brébeuf e Isaac Jogues, presbíteros y compañeros, mártires, memoria libre o san Pablo de la Cruz, presbítero, memoria libre.

SOBRE LITURGIA

VIAGGIO APOSTOLICO IN COREA, PAPUA NUOVA GUINEA, ISOLE SALOMONE E THAILANDIA
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CLERO E AI RELIGIOSI

Seoul (Corea). Sabato, 5 maggio 1984

Diletti fratelli e sorelle in Cristo.

1. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5, 10). La verità di queste parole del nostro Salvatore, la verità delle beatitudini, è resa manifesta nella testimonianza eroica dei martiri coreani. Questi santi uomini, donne e bambini che subirono una crudele persecuzione e la morte, sono veramente beati. Sono segno della potenza di Dio che trasforma i timidi e i deboli in testimoni coraggiosi di Cristo. Poiché furono pronti a morire per il Vangelo, hanno ricevuto una grande ricompensa in cielo e sono onorati dalla Chiesa in tutto il mondo. Alla presenza del Redentore, sono ora nella gioia, perché “ritenuti degni di soffrire per il nome di Gesù” (cf. At 5, 41).

La verità delle beatitudini si manifesta anche nel sacerdozio e nella vita religiosa, perché queste sono una particolare incarnazione delle beatitudini. Come sacerdoti e religiosi voi date testimonianza di ciò che significa essere benedetti da Dio. Nel vostro celibato o nella vostra castità consacrata, abbracciata per amore di Cristo, manifestate la vostra fiducia nelle sue parole: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5, 8). Con la vostra povertà evangelica vissuta nel servizio generoso agli altri, voi proclamate di nuovo la prima beatitudine: “Beati i poveri in spirito, perché di essi e il regno dei cieli” (Mt 5, 3). In tanti modi diversi, isolatamente e in unione con altri, voi cercate di incarnare le beatitudini, di vivere una vita che è prova convincente che le beatitudini sono realmente vere, che sono la via sicura alla santità.

2. Voglio rivolgere per un momento le mie parole ai miei fratelli sacerdoti. Una delle mie più grandi gioie nel venire in Corea è di poter canonizzare in questo Paese i vostri martiri. Vi sono dei sacerdoti tra di loro, e tra essi il vostro primo sacerdote coreano, padre Andrew Kim Taegon. L’evento storico della canonizzazione puntualizza il prestigioso retaggio cristiano che è il vostro. Nello stesso tempo stimola nei vostri cuori un maggior zelo per la santità, il desiderio di imitare i martiri nel vostro modo particolare.

Ricordate, fratelli carissimi, che santità sacerdotale significa somiglianza a Cristo: significa conformità alla volontà del Padre; significa esercizio fedele del vostro ministero pastorale. Siete chiamati a “vivere nella fede del Figlio di Dio” (Gal 2, 20), e amare la parola di Dio. Voi nutrite ogni giorno la vostra mente e il vostro cuore alla mensa della parola così riccamente imbandita dalla Chiesa nella celebrazione dell’Eucaristia e nella liturgia delle Ore. Questa parola di Dio vi esorta a lodare il nome di Dio con cuore gioioso e ad ubbidire ai suoi comandi e ai suoi consigli. Vi sprona a rendere un servizio ancora più generoso al vostro popolo, proclamando il Vangelo di salvezza e guidando i fedeli nella preghiera.

Pur riservando la sollecitudine del pastore alla parte del gregge di Dio che vi è stata affidata, dovete dedicare un amore speciale ai poveri e agli emarginati, a coloro che sono dimenticati, a coloro che sono infermi o oberati dai loro peccati. Siete chiamati a riservare una parte abbondante del vostro tempo alla celebrazione del sacramento della Penitenza e all’istruzione del vostro popolo sul suo valore e la sua importanza per la vita cristiana. Non abbiate mai dubbi sull’efficacia del ministero della Confessione. Attraverso di voi il signore Gesù stesso riconcilia i cuori a sé ed effonde la sua misericordia e il suo amore. E anche voi siete chiamati a sperimentare la misericordia e l’amore di Cristo e a dare testimonianza della vostra fede con la vostra partecipazione personale a questo grande sacramento.

È soprattutto all’Eucaristia che sono indirizzate tutte le vostre attività pastorali, e da essa si effondono i doni più ricchi di Dio. Il Concilio Vaticano II ci dà la magnifica certezza che “nel mistero del sacrificio eucaristico, in cui i sacerdoti svolgono la loro funzione principale, viene esercitata ininterrottamente l’opera della nostra redenzione” (Presbyterorum ordinis, 13).

3. Voglio rivolgermi ora ai religiosi e alle religiose della Corea, a voi nei cui riguardi Dio nutre un amore particolare e la Chiesa una stima speciale. Fratelli e sorelle carissimi, come religiosi voi partecipate in una maniera particolare alla missione di Cristo. Con la vostra preghiera personale e liturgica e con i carismi specifici dei vostri istituti, svolgete un ruolo importante e unico nella Chiesa. Ma soprattutto vi è stato affidato il compito di dare testimonianza di Gesù Cristo, che è stato sempre obbediente al Padre e che si fece povero affinché potessimo diventare ricchi.

Alcuni di voi sono stati chiamati alla forma contemplativa della vita religiosa nella quale, attraverso la preghiera e la penitenza come vostro ruolo specifico, cercate una comunione ancora più intima con Dio nella carità. Attraverso il vostro esempio la Chiesa appare come la sposa di Cristo senza macchia, e le vostre vite stesse, vissute in unione con Gesù, assumono il potere di un atto continuo d’intercessione per il popolo di Dio. Altri di voi sono chiamati a dedicarsi in maniera non meno zelante alle varie opere dell’apostolato. Negli ospedali e nelle scuole, nelle parrocchie e in campi specializzati di servizio, date testimonianza di Cristo e, insieme ai laici e al clero, collaborate all’unica missione della Chiesa. Quale che sia il tipo di vita religiosa al quale il Signore Gesù vi ha chiamati con la vostra consacrazione religiosa, partecipate alla sua passione, morte e risurrezione in un modo particolare.

Gesù ha detto: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24). La vita religiosa, come il martirio, è un invito speciale di Dio a diventare questo chicco di grano, a essere certi che morire in Cristo produce frutti abbondanti e porta alla vita eterna. Insieme a tutti i battezzati, ma in modo più pieno in virtù della vostra consacrazione religiosa, partecipate alla croce del nostro Salvatore. Mentre cercate di accettare gioiosamente le prove giornaliere della vita e le difficoltà che sorgono dal lavoro umano e dalle relazioni sociali, abbiate fiducia che la croce, quando viene abbracciata per amore di Cristo, è sempre un albero di nuova vita. Il grande carisma della vita religiosa è l’amore generoso, l’amore generoso di Cristo e dei membri del suo corpo. Questo amore si esprime attraverso il servizio e si consuma nel sacrificio. Siete disposti a dare nella misura in cui amate, e quando l’amore è perfetto, il sacrificio è completo.

4. Vi invito tutti a unirvi a me nell’esprimere gratitudine a Dio e nel lodarlo per le numerose vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa che hanno caratterizzato la Chiesa di Corea in questi ultimi anni. Questo e un segno della vitalità della vostra fede; ed è anche un segno della potenza del mistero pasquale di Cristo e dell’efficacia del suo prezioso sangue. Non si riuscirebbe neanche a immaginare la Chiesa in questo Paese senza la vostra presenza insostituibile nelle parrocchie, nelle scuole, negli ospedali e in altri campi di impegno apostolico. Il vostro servizio offre grandi speranze per il futuro, non soltanto per la Chiesa nel vostro Paese ma anche per altri Paesi i quali riceveranno missionari dalla Corea. La Chiesa universale conta sul vostro contributo missionario.

Vi incoraggio a pregare affinché vi siano più vocazioni, e a cercare instancabilmente di suscitarle tra coloro che servite. Chiedete ai martiri coreani d’intercedere per questa speciale intenzione, che è di tanta importanza per il futuro della Chiesa. Possano le vostre vite, che sono incarnazione delle beatitudini, essere segni eloquenti della presenza di Gesù Cristo nel mondo.

5. In una parola, carissimi sacerdoti e religiosi, milioni di vostri fratelli in Corea, tra i quali innumerevoli non cristiani, vi parlano con le parole rivolte allora all’apostolo Filippo a Gerusalemme: “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12, 21). Sì, fratelli e sorelle, voi dovete far vedere Gesù al vostro popolo; dovete condividere Gesù con il vostro popolo; il Gesù che prega, il Gesù delle beatitudini, il Gesù che, in voi, vuol essere obbediente e povero, mite, umile e misericordioso, puro, pacifico, paziente e giusto. È questo il Gesù che voi rappresentate: l’eterno Figlio del Padre che si è incarnato nel seno della vergine Maria e che vuole essere visibile in voi. Il Gesù del mistero pasquale, che nel potere dello Spirito e con la cooperazione della sua Chiesa, desidera ardentemente condurre tutti gli uomini al Padre.

Questa è la sfida solenne delle vostre vite: mostrare Gesù al mondo; condividere Gesù con il mondo.

CALENDARIO

19 MIÉRCOLES DE LA XXIX SEMANA DEL T. ORDINARIO, feria o SAN PEDRO DE ALCÁNTARA, presbítero, memoria libre o SANTOS JUAN DE BRÉBEUF e ISAAC JOGUES, presbíteros, y compañeros, mártires, memoria libre o SAN PABLO DE LA CRUZ, presbítero, memoria libre

Misa
de feria (verde) o de la memoria de san Pedro de A. o de la memoria de san Pablo de la Cruz (blanco) o de la memoria de los santos Juan de B. e Isaac J. y compañeros (rojo).
MISAL: para la feria cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5) / para la memoria de san Pedro 1.ª orac. prop. y el resto del común de pastores (para un pastor) o de santos (para religiosos), o de un domingo del T.O. / para la memoria de los santos Juan e Isaac y comp. 1.ª orac. prop. y el resto del común de mártires (para mártires misioneros), o de un domingo del T.O. / para la memoria de san Pablo de la Cruz ants. y oracs. props.; Pf. común o de la memoria.
LECC.: vol. III-par.
- Ef 3, 2-12.
El misterio de Cristo ha sido revelado ahora: también los gentiles son coherederos de la misma promesa.
- Salmo: Is 12, 2-6. R. Sacaréis aguas con gozo de las fuentes del Salvador.
- Lc 12, 39-48. Al que mucho se le dio, mucho se le reclamará.
o bien:
cf. vol. IV.

Liturgia de las Horas: oficio de feria o de una de las memorias.

Martirologio: elogs. del 20 de octubre, pág. 622.
CALENDARIOS: Coria-Cáceres: San Pedro de Alcántara, presbítero (S). Mérida-Badajoz y Plasencia: (F). Ávila y Familia Franciscana: (MO).
Terrassa: Nuestra Señora de la Salud (S).
Oblatas del Santísimo Redentor: Santísimo Redentor (S).
Pasionistas: San Pablo de la Cruz, presbítero (S).
Mondoñedo-Ferrol: Dedicación de la iglesia-catedral (F).
Jesuitas: Santos Juan de Brébeuf, Isaac Jogues, presbíteros, y compañeros, mártires (MO).
Astorga: Santos Lucas del Espíritu Santo, presbítero, y compañeros, mártires (ML).
Dominicos: Beata Inés de Jesús Galand, virgen (ML).
Familia Paulina: Beato Timoteo Giaccardo, presbítero (ML).

TEXTOS MISA

Misa de la feria: del XXIX Domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Memoria de san Pedro de Alcántara:
19 de octubre
San Pedro de Alcántara, presbítero.

La oración colecta es propia. El resto está tomado del común de Pastores: III. Pastores; B. Para un Pastor 2.

Antífona de entrada Cf. Lc 4, 18
El Espíritu del Señor está sobre mí, porque él me ha ungido. Me ha enviado a evangelizar a los pobres y curar a los contritos de corazón.
Spíritus Dómini super me: propter quod unxit me, evangelizáre paupéríbus misit me, sanáre contrítos corde.
O bien: Cf. Eclo 45, 16
El Señor lo eligió como su sacerdote, para ofrecer el sacrificio de alabanza
Elégit eum Dóminus sacerdótem sibi, ad sacrificándum ei hóstiam laudis.

Monición de entrada
Conmemoramos en esta celebración a san Pedro de Alcántara, presbítero de la Orden de Hermanos Menores. Nació en Alcántara (Cáceres) el año 1499. Apreciado en su tiempo por el don de consejo y de vida penitente y austera, reformó la vida en los conventos de la Orden en España, y fue consejero de santa Teresa de Jesús en su obra reformadora de la Orden Carmelitana. Falleció en la villa de Arenas (Avila), el año 1562.

Oración colecta
Señor y Dios nuestro, que hiciste resplandecer a san Pedro de Alcántara por su admirable penitencia y su altísima contemplación, concédenos, por sus méritos, que, caminando en austeridad de vida, alcancemos más fácilmente los bienes del cielo. Por nuestro Señor Jesucristo.

Memoria de san Juan Brébeuf y compañeros:
19 de octubre
San Juan de Brébeuf y san Isaac Jogues, presbíteros, y compañeros, mártires

La oración colecta es propia. El resto está tomado del común de mártires: I. Fuera del tiempo pascual; A. Para varios mártires 1.

Antífona de entrada
Las almas de los santos, que siguieron las huellas de Cristo, viven gozosas en el cielo. Derramaron la sangre por su amor, por eso se alegran con Cristo para siempre.
Gaudent in caelis ánimae Sanctórum, qui Christi vestígia sunt secúti; et quia pro eius amóre sánguinem suum fudérunt, ídeo cum Christo exsúltant sine fine.
O bien:
Los santos derramaron su gloriosa sangre por el Señor, amaron a Cristo en su vida, lo imitaron en su muerte: por eso merecieron la corona triunfal.
Viri sancti gloriósum sánguinem fudérunt pro Dómino, amavérunt Christum in vita sua, imitáti sunt eum in morte sua: et ídeo corónas triumpháles meruérunt.

Monición de entrada
Hacemos memoria de los santos mártires Juan de Brébeuf, Isaac Jogues y otros seis misioneros más de la Compañía de Jesús, que estuvieron en el norte de los Estados Unidos y en Canadá, en el siglo XVII. Entregaron su vida hasta el derramamiento de su sangre por la evangelización de los pueblos de aquellas latitudes.

Oración colecta
Oh, Dios, que has querido manifestar la feliz esperanza del reino eterno en la vida y el martirio de los santos Juan, Isaac y compañeros, concédenos, por su intercesión, en tu bondad, que se fortalezca, de día en día, la fe de los cristianos. Por nuestro Señor Jesucristo.
Deus, qui spem beátam regni aetérni sanctórum Ioánnis et Isaac eorúmque sociórum ópere et sánguinis effusióne manifestáre voluísti, concéde propítius, ut, eórum intercessióne, fides christianórum in dies firmétur. Per Dóminum.

Memoria de san Pablo de la Cruz:
19 de octubre
San Pablo de la Cruz, presbítero

Antífona de entrada 1 Cor 2, 2
Nunca entre vosotros me precié de saber cosa alguna, sino a Jesucristo, y este crucificado.
Non iudicávi me scire áliquid inter vos, nisi Iesum Christum, et hunc crucifíxum.

Monición de entrada
Conmemoramos en esta celebración a san Pablo de la Cruz, presbítero, que había nacido en el norte de Italia. Desde su juventud destacó por su vida penitente, su celo ardiente y su singular caridad hacia Cristo crucificado, al que veía en los pobres y enfermos. Fundó la Congregación de Clérigos Regulares de la Cruz y de la Pasión de Jesucristo, y pasó a la gloria el día 18 de octubre del año 1775.

Oración colecta
Concédenos, Señor, que el presbítero san Pablo, cuyo único amor fue la cruz, nos alcance tu gracia, para que, vivamente estimulados por su ejemplo, abracemos con fortaleza nuestra propia cruz. Por nuestro Señor Jesucristo.
Impetret nobis, Dómine, grátiam tuam beátus présbyter Paulus, qui único crucem amóre diléxit, ut, eius exémplo vivídius incitáti, crucem nostram fórtiter amplectámur. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Miércoles de la XXIX semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par).

PRIMERA LECTURA Ef 3, 2-12
El misterio de Cristo ha sido revelado ahora: también los gentiles son coherederos de la promesa

Lectura de la carta del apóstol san Pablo a los Efesios.

Hermanos:
Habéis oído hablar de la distribución de la gracia de Dios que se me ha dado en favor de vosotros, los gentiles. Ya que se me dio a conocer por revelación el misterio, sobre el cual acabo de escribiros brevemente.
Leedlo y veréis cómo comprendo yo el misterio de Cristo, que no había sido manifestado a los hombres en otros tiempos, como ha sido revelado ahora por el Espíritu a sus santos apóstoles y profetas: que también los gentiles son coherederos, miembros del mismo cuerpo, y partícipes de la misma promesa en Jesucristo, por el Evangelio, del cual soy yo servidor por la gracia que Dios me dio con su fuerza y su poder.
A mí, el más insignificante de los santos, se me ha dado la gracia de anunciar a los gentiles la riqueza insondable de Cristo; e iluminar la realización del misterio, escondido desde el principio de los siglos en Dios, creador de todo.
Así, mediante la Iglesia, los principados y potestades celestes conocen ahora la multiforme sabiduría de Dios, según el designio eterno, realizado en Cristo, Señor nuestro, por quien tenemos libre y confiado acceso a Dios por la fe en él.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Is 12, 2-3. 4bcde. 5-6 (R.: cf. 3)
R.
 Sacaréis aguas con gozo de las fuentes del Salvador.
Hauriétis aquas in gáudio de fóntibus salútis.

V. «Él es mi Dios y Salvador:
confiaré y no temeré,
porque mi fuerza y mi poder es el Señor,
él fue mi salvación».
Y sacaréis aguas con gozo
de las fuentes de la salvación.
R. Sacaréis aguas con gozo de las fuentes del Salvador.
Hauriétis aquas in gáudio de fóntibus salútis.

V. «Dad gracias al Señor,
invocad su nombre,
contad a los pueblos sus hazañas,
proclamad que su nombre es excelso».
R. Sacaréis aguas con gozo de las fuentes del Salvador.
Hauriétis aquas in gáudio de fóntibus salútis.

V. Tañed para el Señor, que hizo proezas,
anunciadlas a toda la tierra;
gritad jubilosos, habitantes de Sión:
porque es grande es en medio de ti el Santo de Israel.
R. Sacaréis aguas con gozo de las fuentes del Salvador.
Hauriétis aquas in gáudio de fóntibus salútis.

Aleluya Mt 24, 42a. 44
R.
 Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Estad en vela y preparados, porque a la hora que menos penséis viene el Hijo del hombre. R.
Vigiláte et estóte paráti, quia qua nescítis hora Fílius hóminis ventúrus est.

EVANGELIO Lc 12, 39-48
Al que mucho se le dio, mucho se le reclamará
 Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, dijo Jesús a sus discípulos:
«Comprended que si supiera el dueño de casa a qué hora viene el ladrón, velaría y no le dejaría abrir un boquete en casa.
Lo mismo vosotros, estad preparados, porque a la hora que menos penséis viene el Hijo del hombre».
Pedro le dijo:
«Señor, ¿dices esta parábola por nosotros o por todos?». Y el Señor dijo:
«¿Quién es el administrador fiel y prudente a quien el señor pondrá al frente de su servidumbre para que reparta la ración de alimento a sus horas?
Bienaventurado aquel criado a quien su señor, al llegar, lo encuentre portándose así. En verdad os digo que lo pondrá al frente de todos sus bienes.
Pero si aquel criado dijere para sus adentros: “Mi señor tarda en llegar”, y empieza a pegarles a los criados y criadas, a comer y beber y emborracharse, vendrá el señor de ese criado el día que no espera y a la hora que no sabe y lo castigará con rigor, y le hará compartir la suerte de los que no son fieles.
El criado que, conociendo la voluntad de su señor, no se prepara ni obra de acuerdo con su voluntad, recibirá muchos azotes; pero el que, sin conocerla, ha hecho algo digno de azotes, recibirá menos.
Al que mucho se le dio, mucho se le reclamará; al que mucho se le confió, más aún se le pedirá».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Papa Francisco, Ángelus 7-agosto-2016
En la primera escena, el administrador sigue fielmente sus deberes y recibe su recompensa. En la segunda escena, el administrador abusa de su autoridad y golpea a los siervos, por lo que, al regreso imprevisto del señor, será castigado. Esta escena describe una situación frecuente también en nuestros días: tantas injusticias, violencias y maldades cotidianas nacen de la idea de comportarnos como dueños de la vida de los demás. Tenemos un solo dueño al cual no le gusta hacerse llamar «dueño» sino «Padre». Todos nosotros somos siervos, pecadores e hijos: Él es el único Padre.

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XX

Oremos a Dios Padre.
- Por los pastores de la Iglesia. Roguemos al Señor.
- Por los gobernantes de las naciones. Roguemos al Señor.
- Por los que no tienen trabajo. Roguemos al Señor.
- Por nosotros, aquí reunidos. Roguemos al Señor.
Socórrenos, Señor, para que podamos alegrarnos con tus beneficios. Por Jesucristo nuestro Señor.

Memoria de san Pedro de Alcántara:
Oración sobre las ofrendas
Dios todopoderoso, humildemente imploramos de tu divina Majestad que, así como estos dones ofrecidos en honor de san N. manifiestan la gloria de tu poder divino, del mismo modo nos alcancen el fruto de tu salvación. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Maiestátem tuam supplíciter implorámus, omnípotens Deus, ut, sicut glóriam divínae poténtiae múnera pro beáto N. obláta testántur, sic nobis efféctum tuae salvatiónis impéndant. Per Christum.

PREFACIO COMÚN II
LA SALVACIÓN POR CRISTO
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno, que por amor creaste al hombre, y, aunque condenado justamente, con tu misericordia lo redimiste, por Cristo, Señor nuestro.
Por él, los ángeles alaban tu gloria, te adoran las dominaciones y tiemblan las potestades, los cielos, sus virtudes y los santos serafines te celebran unidos en común alegría. Permítenos asociarnos a sus voces cantando humildemente tu alabanza:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
Qui bonitáte hóminem condidísti, ac iustítia damnátum misericórdia redemísti: per Christum Dóminum nostrum.
Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Caeli caelorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim, sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA II

Antífona de comunión Mt 28, 20
Sabed que yo estoy con vosotros todos los días, hasta el final de los tiempos, dice el Señor.
Ecce ego vobíscum sum ómnibus diébus, usque ad consumationem saeculi, dicit Dóminus.

Oración después de la comunión
Señor, que los sacramentos que hemos recibido nos preparen a los gozos eternos que mereció san N., tu servidor fiel. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Sumpta mystéria, quaesumus, Dómine, aetérnis nos praeparent gáudiis, quae beátus N. fidéli dispensatióne proméruit. Per Christum.
O bien:
Fortalecidos con el alimento santo, te rogamos, Dios todopoderoso, que, siguiendo siempre el ejemplo de san N., nos concedas servirte con entrega constante y progresar en el amor incansable hacia todos. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Refectióne sacra enutrítos, fac nos, omnípotens Deus, exémpla beáti N. iúgiter sequéntes, te pérpeti devotióne cólere, et indeféssa ómnibus caritáte profícere. Per Christum.

Memoria de san Juan Brébeuf y compañeros:
Oración sobre las ofrendas
Recibe, Padre santo, las ofrendas que te presentamos en la fiesta de tus santos mártires y concédenos a nosotros, siervos tuyos, permanecer siempre firmes en la confesión de tu nombre. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Súscipe, sancte Pater, múnera quae in sanctórum mártyrum commemoratióne deférimus, et nobis fámulis tuis concéde, ut in confessióne tui nóminis inveníri stábiles mereámur. Per Christum.

PREFACIO COMÚN II
LA SALVACIÓN POR CRISTO
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno, que por amor creaste al hombre, y, aunque condenado justamente, con tu misericordia lo redimiste, por Cristo, Señor nuestro.
Por él, los ángeles alaban tu gloria, te adoran las dominaciones y tiemblan las potestades, los cielos, sus virtudes y los santos serafines te celebran unidos en común alegría. Permítenos asociarnos a sus voces cantando humildemente tu alabanza:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
Qui bonitáte hóminem condidísti, ac iustítia damnátum misericórdia redemísti: per Christum Dóminum nostrum.
Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Caeli caelorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim, sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:

Santo, Santo, Santo...


Antífona de comunión Cf. Lc 22, 28-30
Vosotros sois los que habéis perseverado conmigo en mis pruebas, y yo preparo para vosotros el reino, dice el Señor, para que comáis y bebáis a mi mesa en mi reino.
Vos estis qui permansístis mecum in tentatiónibus meis, et ego dispóno vobis regnum, dicit Dóminus, ut edátis et bibátis super mensam meam in regno meo.
O bien:
Esta es la gran recompensa de los santos junto a Dios: en verdad murieron por Cristo y viven eternamente.
Ecce merces Sanctórum copiósa est apud Deum: ipsi vero mórtui sunt pro Christo, et vivent in aetérnum.

Oración después de la comunión
Oh, Dios, que iluminaste de modo admirable el misterio de la cruz en tus santos mártires, concédenos, por tu bondad, que, fortalecidos por este sacrificio, permanezcamos siempre fieles a Cristo y trabajemos en la Iglesia por la salvación de todos. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Deus, qui crucis mystérium in sanctis martyribus tuis mirabíliter illustrásti, concéde propítius, ut, ex hoc sacrifício roboráti, Christo fidéliter haereámus, et in Ecclésia ad salútem ómnium operémur. Per Christum.

Memoria de san Pablo de la Cruz:
Oración sobre las ofrendas
Dios todopoderoso, mira el sacrificio que te ofrecemos en la memoria de san Pablo de la Cruz, y concede a cuantos celebramos el misterio de la pasión del Señor imitar lo que realizamos. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Réspice quas offérimus hóstias, omnípotens Deus, in commemoratióne beáti Pauli, et praesta, ut, qui domínicae passiónis mystéria celebrámus, imitémur quod ágimus. Per Christum.

PREFACIO COMÚN II
LA SALVACIÓN POR CRISTO
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno, que por amor creaste al hombre, y, aunque condenado justamente, con tu misericordia lo redimiste, por Cristo, Señor nuestro.
Por él, los ángeles alaban tu gloria, te adoran las dominaciones y tiemblan las potestades, los cielos, sus virtudes y los santos serafines te celebran unidos en común alegría. Permítenos asociarnos a sus voces cantando humildemente tu alabanza:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
Qui bonitáte hóminem condidísti, ac iustítia damnátum misericórdia redemísti: per Christum Dóminum nostrum.
Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Caeli caelorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim, sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:

Santo, Santo, Santo...


Antífona de comunión 1 Cor 1, 23-24
Nosotros predicamos a Cristo crucificado: fuerza de Dios y sabiduría de Dios.
Nos praedicámus Christum crucifíxum, Christum, Dei virtútem et Dei sapiéntiam.

Oración después de la comunión
Oh, Dios, que iluminaste de modo admirable el misterio de la cruz en san Pablo, concédenos, por tu bondad, que, fortalecidos por este sacrificio, permanezcamos siempre fieles a Cristo y trabajemos en la Iglesia por la salvación de todos. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Deus, qui crucis mystérium in beáto Paulo mirabíliter illustrásti, concéde propítius, ut, ex hoc sacrifício roboráti, Christo fidéles haereámus, et in Ecclésia ad salútem ómnium operémur. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del día 20 de octubre

1. Conmemoración de san Cornelio, centurión, que en la ciudad de Cesarea de Palestina, actualmente en Israel, fue bautizado por el apóstol san Pedro, como primicia de la Iglesia de los gentiles. (s. I)
2. En Agen, en Aquitania, hoy Francia, san Caprasio, mártir. (c. 303)
3. En Aussonce, en la región de Reims, en Neustria, también la Francia actual, san Sindulfo, eremita, que escogió la vida solitaria, solamente conocido por Dios. (c. 600)
4*. En Salzburg, en Baviera, en Austria actualmente, san Vital, obispo, el cual, originario de Hibernia, fue discípulo de san Ruperto, compañero en sus viajes e imitador de sus trabajos y vigilias, y, elegido sucesor suyo, convirtió a la fe de Cristo a la población de Pinsgau. (c. 730)
5. En Constantinopla, hoy Estambul, en Turquía, san Andrés, llamado “in Crisi” o “Calibita”, monje y mártir, el cual, nacido en la isla de Creta, por defender el culto de las santas imágenes, en tiempo del emperador Constantino Coprónomo fue flagelado, torturado hasta la muerte y arrojado desde lo alto de la muralla. (767)
6*. Cerca de Troyes, junto al Sena, en la Galia, actual Francia, san Aderaldo, arcediano, que con sus palabras y sus ejemplos ilustró la regla canonical, incluso durante su encarcelamiento entre los sarracenos en Tierra Santa. (c. 1002)
7*. En Savigny, en Normandía, también Francia actualmente, santa Adelina, primera abadesa del monasterio de Mortain, que fundó con la ayuda de san Vital, su hermano. (c. 1125)
8*. En Lviv, población de Rutenia, en la actual Ucrania, beato Jacobo Strepa, obispo de Halyc, de la Orden de los Hermanos Menores, ilustre por su solicitud pastoral y por sus virtudes apostólicas. (1409)
9. En Treviso, en Italia, santa María Bertila (Ana Francisca) Boscardin, virgen de la Congregación de Hermanas de Santa Dorotea de los Sagrados Corazones, que en su trabajo en un hospital se mostró solícita por la salud corporal y espiritual de los enfermos. (1922)
10*. En Viena, en Austria, beato Jacobo (Francisco Alejandro) Kern, presbítero de la Orden Premonstratense, que, movilizado durante la guerra, fue herido en combate y, más tarde se entregó al ministerio pastoral. Afectado por una larga y penosa enfermedad, la sobrellevó con admirable fortaleza de ánimo. (1924)

No hay comentarios:

Publicar un comentario

No publico comentarios anónimos.