Entrada destacada

Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

martes, 16 de agosto de 2022

Martes 20 septiembre 2022, Santos Andrés Kim Taegon, presbítero, Pablo Chong Hasang, y compañeros, mártires, memoria obligatoria.

SOBRE LITURGIA

SANTA MESSA PER L'AMMINISTRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE NELLA BASILICA VATICANA
OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Domenica, 29 maggio 1983

“O Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra” (Sal 8, 2).

1. Cari fratelli e sorelle, e voi, carissimi ragazzi e ragazze che state per ricevere il sacramento della Confermazione, queste parole del Salmo responsoriale dell’odierna Liturgia ci pongono trepidanti e adoranti davanti al grande mistero della Santissima Trinità, di cui oggi celebriamo solennemente la festa. “Quanto è grande il tuo nome su tutta la terra”! Eppure l’estensione del mondo e dell’universo, per quanto sconfinato, non eguaglia, l’incommensurabile realtà della vita di Dio. Di fronte a lui occorre più che mai accogliere con umiltà l’invito del Sapiente biblico, quando ammonisce: “Il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra” (Qo 5, 1).

Dio, in effetti, è l’unica realtà che sfugge alle nostre capacità di misura, di controllo; di dominio, di esauriente comprensione. Per questo è Dio: perché è lui a misurarci, a reggerci, a guidarci, e a comprenderci, anche quando non ne avessimo coscienza. Ma se questo è vero per la Divinità in genere, tanto più vale per il mistero trinitario, e cioè tipicamente cristiano, di Dio stesso. Egli è insieme Padre, Figlio e Spirito Santo. Ma non si tratta né di tre dèi separati - questo sarebbe una bestemmia - e neppure di semplici modi diversi e impersonali di presentarsi da parte di una sola persona divina: questo significherebbe impoverire radicalmente la sua ricchezza di comunione interpersonale.

Del Dio Uno e Trino noi siamo in grado di dire più quello che non è di quello che è. Del resto, se potessimo spiegarlo adeguatamente con la nostra ragione, vorrebbe dire che l’avremmo catturato e ridotto a misura della nostra mente, l’avremmo quasi imprigionato nelle maglie del nostro pensiero; ma allora, l’avremmo rimpicciolito nelle meschine dimensioni di un idolo!

2. E invece: “Quanto è grande il tuo nome su tutta la terra”! Cioè: quanto sei grande tu ai nostri occhi, quanto sei libero, quanto sei diverso!

Tuttavia, ecco la novità cristiana: il Padre ci ha tanto amati da donarci il suo Figlio unigenito; il Figlio per amore ha versato il suo sangue in nostro favore; e lo Spirito Santo addirittura, come si esprime la seconda lettura biblica odierna, “ci è stato dato” in modo tale da introdurre in noi l’amore stesso con cui Dio ci ama (cf. Rm 5, 5).

Il Dio Uno e Trino, dunque, non è solo qualcosa di diverso, di superiore, di irraggiungibile. Al contrario, il Figlio di Dio “non si vergogna di chiamarci fratelli” (Eb 2, 11), condividendo “il sangue e la carne” (Eb 2, 14) di ciascuno di noi; e, dopo la Risurrezione di Pasqua, si realizza per ogni cristiano la promessa del Signore stesso, quando disse durante l’Ultima Cena: “Verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14, 23). Allora è evidente che la Trinità non è tanto un mistero per la nostra mente, quasi si trattasse soltanto di un intricato teorema. Molto di più, è un mistero per il nostro cuore (cf. 1 Gv 3, 20), poiché è un mistero d’amore. E noi non capiremo mai, non dico tanto la natura ontologica di Dio, quanto piuttosto il perché egli ci abbia amati a tal punto da identificarsi agli occhi nostri con l’Amore stesso (cf. Gv 4, 16).

3. Cari cresimandi, il Sacramento che voi ora riceverete conferma e suggella ciò che già in voi si è misteriosamente operato con il Battesimo, quando siete diventati a pieno titolo figli adottivi di Dio, cioè beneficamente inseriti nel raggio d’azione del suo amore: non solo dell’amore che egli ha per ogni essere in quanto creatore, ma soprattutto dell’amore specialissimo che egli ha dimostrato per l’uomo in Gesù Cristo in quanto redentore.

Con la Cresima voi acquisite un rapporto del tutto particolare proprio con il Signore Gesù. Di lui venite ufficialmente consacrati come testimoni davanti alla Chiesa e davanti al mondo. Egli ha bisogno di voi, e di voi vuole disporre come di ragazzi forti, lieti, generosi. In qualche modo voi gli prestate il vostro volto, il vostro cuore, la vostra persona intera, così che egli si comporterà davanti agli altri come vi comporterete voi: se sarete buoni, convinti, dediti al bene altrui, fedeli servitori del Vangelo, allora sarà Gesù stesso a fare bella figura; ma se foste fiacchi e vili, allora offuschereste la sua vera identità, e non gli fareste onore.

Vedete, dunque, che siete chiamati ad un compito altissimo, che fa di voi dei cristiani veri, completi. La Confermazione, infatti, vi introduce nell’età adulta del cristiano; cioè, vi affida e vi riconosce un tale senso di responsabilità che non è dei bambini. Il bambino non è ancora padrone di sé, dei suoi atti, della sua vita. L’adulto, invece, ha il coraggio delle proprie scelte, sa portarne le conseguenze, è capace di pagare di persona, poiché ha acquisito una tale pienezza interiore che può decidere da solo, impegnare come meglio crede la propria esistenza, e soprattutto dare amore invece di riceverlo soltanto.

4. Cari ragazzi e ragazze, tutto questo potrete farlo non da soli. Guai, se voi confidaste solo sulle vostre forze. Nessuno riesce ad essere un autentico discepolo di Cristo, se vuole esserlo da solo, di propria iniziativa e con le proprie energie. È impossibile. Si metterebbe in atto soltanto una caricatura del vero cristiano. Come non si può diventare umanamente adulti, se non c’è un nuovo e decisivo apporto della natura, così è per il cristiano ad un altro livello. Ma con la Cresima voi riceverete un’effusione e una dotazione particolare dello Spirito Santo, il quale, proprio come il vento, da cui la parola deriva, vivifica, spinge, rinfranca.

Egli è la nostra forza segreta, direi quasi la riserva inesauribile e l’energia propulsiva di tutto il nostro pensare e operare da cristiani. Egli vi dà coraggio, come agli Apostoli nel cenacolo della Pentecoste. Egli vi fa capire la verità e la bellezza delle parole di Gesù, come abbiamo letto nel Vangelo odierno tratto da san Giovanni.

Egli vi dà la vita, come ben si esprime l’apostolo Paolo (cf. 2 Cor 3, 6). Egli, infatti, è lo Spirito di Dio e lo Spirito di Cristo. E ciò significa che, venendo a voi, non viene da solo, ma porta con sé il sigillo del Padre e del Figlio Gesù. Nello stesso tempo, egli vi introduce in quel mistero trinitario, il quale, se è difficile parlarne, non per questo cessa di essere il fondamento e il timbro inconfondibile della nostra identità cristiana.

Se queste sono cose grandi, pensate che d’ora in poi, proprio in quanto adulti nella fede, voi non potete e non dovete più farne a meno.

5. Carissimi, vi auguro di tutto cuore che i vostri polmoni siano sempre pieni di questo vento dello Spirito, che oggi riceverete in abbondanza, e che permette a voi e alla Chiesa intera di respirare secondo il ritmo di Cristo stesso.

Io pregherò in special modo per tutti voi e sono lieto di impartire a voi e ai nostri cari, al termine della Messa, la mia benedizione apostolica. Il Signore sia con voi sempre e vi aiuti ad essere dei testimoni coraggiosi nella fede.

CALENDARIO

20 MARTES. SANTOS ANDRÉS KIM TAEGON, presbítero, PABLO CHONG HASANG, y compañeros, mártires, memoria obligatoria

Misa
de la memoria (rojo).
MISAL: ants. y oracs. props., Pf. común o de la memoria.
LECC.: vol. III-par.
- Prov 21, 1-6. 10-13.
Sentencias diversas.
- Sal 118. R. Guíame, Señor, por la senda de tus mandatos.
- Lc 8, 19-21. Mi madre y mis hermanos son estos: los que escuchan la palabra de Dios y la cumplen.
o bien:
cf. vol. IV.

Liturgia de las Horas: oficio de la memoria.

Martirologio: elogs. del 21 de septiembre, pág. 566.
CALENDARIOS: Córdoba y Dominicos: Beato Francisco de Posadas, presbítero (ML).
OFM Cap.: San Francisco-María de Camporroso, religioso (ML).
Zamora: Aniversario de la muerte de Mons. Gregorio Martínez Sacristán, obispo (2019).

TEXTOS MISA

20 de septiembre
Santos Andrés Kim Taegon, presbítero, Pablo Chong Hasang, y compañeros, mártires
Memoria
Mártires en Corea

Antífona de entrada
La sangre de los mártires se derramó en la tierra por Cristo, por eso han alcanzado los premios eternos.
Sanguis sanctórum mártyrum pro Christo effúsus est in terris; ídeo adépti sunt praemia sempitérna.

Monición de entrada
Hoy es la memoria de los santos Andrés Kim Taegon, presbítero, Pablo Chong Hasang, apóstol laico, y de sus compañeros, mártires en Corea entre los años 1839 y 1867. Este día se venera conjuntamente a los ciento tres mártires que en aquel país testificaron la fe cristiana, introducida por algunos laicos, y después alimentada y reafirmada por la acción de los misioneros. Entre ellos había tres obispos, ocho presbiteros y laicos de todas las edades.

Oración colecta
Oh, Dios, que te has dignado multiplicar los hijos de adopción en todo el orbe de la tierra, e hiciste que la sangre de los santos mártires Andrés y compañeros fuera semilla fecunda de cristianos, concédenos que, fortalecidos por su ayuda, avancemos continuamente siguiendo su ejemplo. Por nuestro Señor Jesucristo.
Deus, qui fílios adoptiónis in toto orbe terrárum multiplicáre dignátus es, et sánguinem beatórum mártyrum Andréæ et sociórum ubérrimum semen christianórum effecísti, concéde, ut eórum muniámur auxílio et iúgiter proficiámus exémplo. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Martes de la XXV semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par).

PRIMERA LECTURA Prov 21, 1-6. 10-13
Sentencias diversas

Lectura del libro de los Proverbios.

El corazón del rey es una acequia
que el Señor canaliza adonde quiere.
El hombre juzga recto su camino,
pero el Señor pesa los corazones.
Practicar el derecho y la justicia
el Señor lo prefiere a los sacrificios.
Ojos altivos, corazón ambicioso;
faro de los malvados es el pecado.
Los planes del diligente traen ganancia;
los del hombre atolondrado, indigencia.
Tesoros ganados con boca embustera,
humo que se disipa y trampa mortal.
El malvado se afana en el mal,
nunca se apiada del prójimo.
Castigas al cínico y aprende el inexperto,
pero el sabio aprende oyendo la lección.
El honrado observa la casa del malvado
y ve cómo se hunde en la desgracia.
Quien cierra los oídos al clamor del pobre
no será escuchado cuando grite.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 118, 1. 27. 30. 34. 35. 44 (R.: 35a)
R. 
Guíame, Señor, por la senda de tus mandatos.
Deduc me, Dómine, in sémitam præceptórum tuorum.

V. Dichoso el que, con vida intachable,
camina en la ley del Señor.
Instrúyeme en el camino de tus decretos,
y meditaré tus maravillas.
R. Guíame, Señor, por la senda de tus mandatos.
Deduc me, Dómine, in sémitam præceptórum tuorum.

V. Escogí el camino verdadero,
deseé tus mandamientos.
Enséñame a cumplir tu ley
y a guardarla de todo corazón.
R. Guíame, Señor, por la senda de tus mandatos.
Deduc me, Dómine, in sémitam præceptórum tuorum.

V. Guíame por la senda de tus mandatos,
porque ella es mi gozo.
R. Guíame, Señor, por la senda de tus mandatos.
Deduc me, Dómine, in sémitam præceptórum tuorum.

V. Cumpliré sin cesar tu ley,
por siempre jamás.
R. Guíame, Señor, por la senda de tus mandatos.
Deduc me, Dómine, in sémitam præceptórum tuorum.

Aleluya Lc 11, 28
R. 
Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Bienaventurados los que escuchan la palabra de Dios y la cumplen. R.
Beáti qui áudiunt verbum Dei, et custódiunt illud.

EVANGELIO Lc 8, 19-21
Mi madre y mis hermanos son éstos: los que escuchan la palabra de Dios y la cumplen
╬ 
Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, vinieron a Jesús su madre y sus hermanos, pero con el gentío no lograban llegar hasta él. Entonces le avisaron:
«Tu madre y tus hermanos están fuera y quieren verte».
Él respondió diciéndoles:
«Mi madre y mis hermanos son estos: los que escuchan la palabra de Dios y la cumplen».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Papa Francisco, Homilía en santa Marta 26-septiembre-2017
Los que escuchan la Palabra de Dios y la ponen por obra: este es el concepto de familia para Jesús, una familia más amplia que aquella en la que se viene al mundo. Es la enseñanza del Evangelio que acabamos de escuchar (cfr. Lc 8, 19-21), donde es el mismo Señor quien llama madre, hermanos y familia a los que le rodean y le escuchan en su predicación. Y esto nos lleva a pensar en el concepto de familiaridad con Dios y con Jesús, que es algo más que ser discípulos o amigos; no es una actitud formal, ni educada, ni mucho menos diplomática. Entonces, ¿qué significa esta palabra que los padres espirituales de la Iglesia han usado tanto y nos han enseñado?
Significa, ante todo, entrar en la casa de Jesús: entrar en esa atmósfera, respirar la atmósfera que hay en la casa de Jesús. Vivir ahí, contemplar, ser libres, allí. Porque los hijos son libres: los que viven en la casa del Señor son los libres, los que tienen familiaridad con Él son los libres. Los otros, usando palabras de la Biblia, son los hijos de la esclava (cfr. Ga 4, 31), digamos así, son cristianos, pero no osan acercarse, no se atreven a tener esa familiaridad con el Señor, y siempre hay una distancia que los separa del Señor. 

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XLV

Oremos, hermanos, por todo el pueblo santo de Dios.
- Para que introduzca en la plenitud de su santa Iglesia a los no cristianos y a los no creyentes. Roguemos al Señor.
- Para que inspire a los gobernantes pensamientos de servicio y entrega al bien común. Roguemos al Señor.
- Para que libre al mundo del hambre, del paro y de la guerra. Roguemos al Señor.
- Para que conceda a nuestra ciudad (nuestro pueblo) la paz, la justicia, la libertad y el bienestar. Roguemos al Señor.
- Para que acoja siempre nuestra oración. Roguemos al Señor.
Oh, Dios, que sabes que la vida del hombre está sujeta a tanta necesidad:escucha las preces de los que te suplican y cumple los anhelos de los que ponen en ti toda su esperanza. Por Jesucristo, nuestro Señor.

Oración sobre las ofrendas
Dios todopoderoso, mira con bondad la ofrenda de tu pueblo y, por la intercesión de los santos mártires, transfórmanos en sacrificio agradable a ti, para la salvación de todo el mundo. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Obláta pópuli tui réspice propítius, omnípotens Deus, et beatórum mártyrum intercessióne concéde, nos ipsos sacrifícium tibi acceptábile in totíus éffici mundi salútem. Per Christum.

PREFACIO II DE LOS SANTOS MÁRTIRES
LAS MARAVILLAS DE DIOS EN LA VICTORIA DE LOS MÁRTIRES
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno.
Porque tú eres ensalzado en la alabanza de tus santos y, cuanto pertenece a su pasión, es obra admirable de tu poder: tú, bondadosamente, otorgas el ardor de su fe, das firmeza en la perseverancia y concedes la victoria en el combate, por Cristo, Señor nuestro.
Por eso, Señor, tus criaturas del cielo y de la tierra te adoran, cantando un cántico nuevo, y también nosotros, con todo el ejército de los ángeles, te aclamamos por siempre diciendo:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
Quóniam tu magnificáris in tuórum laude Sanctórum, et quidquid ad eórum pértinet passiónem, tuae sunt ópera miránda poténtiae: qui huius fídei tríbuis cleménter ardórem, qui súggeris perseverántiae firmitátem, qui largíris in agóne victóriam, per Christum Dóminum nostrum.
Propter quod caeléstia tibi atque terréstria cánticum novum cóncinunt adorándo, et nos cum omni exércitu Angelórum proclamámus, sine fine dicéntes:

Santo, Santo, Santo....

PLEGARIA EUCARÍSTICA III

Antífona de la Comunión Cf. Mt 10, 32
A quien se declare por mí ante los hombres, yo también me declararé por él ante mi Padre que está en los cielos, dice el Señor.
Omnis qui confitébitur me coram homínibus, confitébor et ego eum coram Patre meo, qui est in caelis, dicit Dóminus.

Oración después de la comunión
Alimentados con el Pan de los fuertes, en la celebración de los santos mártires, te pedimos humildemente, Señor, que, unidos con fidelidad a Cristo, trabajemos en la Iglesia por la salvación de todos. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Fórtium esca enutríti, in celebratióne beatórum mártyrum, te, Dómine, supplíciter exorámus, ut, Christo fidéliter inhaeréntes, in Ecclésia ad salútem ómnium operémur. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del día 21 de septiembre
F
iesta de san Mateo, apóstol y evangelista, llamado antes Leví, que, al ser invitado por Jesús para seguirle, dejó su oficio de publicano o recaudador de impuestos y, elegido entre los apóstoles, escribió un evangelio en que se proclama principalmente que Jesucristo es hijo de David, hijo de Abrahán, con lo que, de este modo, se da plenitud al Antiguo Testamento
2. Conmemoración de san Jonás, profeta, hijo de Amitay (2Re 14, 25), cuyo nombre lleva un libro del Antiguo Testamento, y cuya conocida expulsión del vientre del cetáceo es presentada en el propio Evangelio como signo de la Resurrección del Señor (Mt 12, 40).
3. En Grecia, conmemoración de san Cuadrado, discípulo de los apóstoles, que, según tradición, en la persecución desencadenada bajo el emperador Adriano, congregó con su fidelidad y laboriosidad a la Iglesia dispersa por el terror, escribiendo un libro —que dio al mismo emperador— en defensa de la religión cristiana, digno de la doctrina apostólica. (s. II)
4. En Roma, en la vía Salaria Antigua, san Pánfilo, mártir(s. inc.)
5. También en Roma, en la vigésima milla de la vía Claudia, en el lugar de Baccanas, san Alejandro, mártir. (s. inc.)
6. En Gaza, en Palestina, santos Eusebio, Nestabi y Zenón, mártires y hermanos, que en tiempo del emperador Juliano el Apóstata fueron despedazados y muertos por el populacho gentil. Con ellos sufrió el martirio san Néstor, a consecuencia de las heridas recibidas. (362)
7*. En Apt, lugar de Provenza, en la actual Francia, san Cástor, obispo, que, deseando dar a conocer a los hermanos de un nuevo monasterio la vida de los monjes, pidió a san Juan Casiano que redactase las célebres Colaciones sobre los ascetas de Egipto. (c. 420)
8*. En el monasterio de Llandcarfan, en Cambria meridional, en el  actual Reino Unido, san Cadoc, abad, bajo cuya autoría también fueron fundados muchos monasterios en la región de Cornualles, en Inglaterra, y en Bretaña Menor. (s. VI)
9*. En el monasterio de Ettenheim, en la región de Baden, en Germania, hoy Alemania, san Landelino, monje, oriundo de Irlanda. (s. VII)
10*. En Tronchiennes, en Flandes, región de Austrasia, actual Bélgica, san Gerulfo, mártir adolescente. (c. 750)
11*. En Troyes, a orillas del Sena, en la Galia Lugdunense, hoy Francia, santa Maura, virgen, dedicada a obras de piedad y caridad. (c. 850)
12*. En Pesaro, en el Piceno,actual región de Las Marcas, en Italia, beato Marcos de Módena Scalabrini, presbítero de la Orden de Predicadores, que atrajo a muchos errantes al camino de la santidad. (1498)
13. En la ciudadela de Quáng-Tri, en Annam, actual Vietnam, pasión de los santos Francisco Jaccard, presbítero de la Sociedad de Misiones Extranjeras de París, y Tomás Tramm Van Thiên, mártires, que sufrieron cárcel y azotes por Cristo, finalmente ahorcados en tiempo del emperador Minh Mang. (1838)
14. En Sai-Nam-Hte, en Corea, pasión de los santos mártires Lorenzo Imbert, obispo, Pedro Maubant y Jacobo Chastan, presbíteros de la Sociedad de Misiones Extranjeras de París, los cuales, por salvar la vida de sus cristianos, se ofrecieron a los soldados de guardia hasta ser asesinados a espada. (1839)
15*. En Benisoda, en la provincia de Valencia, en España, beatos mártires Vicente Galvis Gironés, padre de familia, y Manuel Torró García, que configurados a la pasión de Cristo, a quien adoraron, le imitaron con el triunfo del martirio. (1936)

No hay comentarios:

Publicar un comentario

No publico comentarios anónimos.