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lunes, 8 de agosto de 2022

Lunes 12 septiembre 2022, Lunes de la XXIV semana del Tiempo Ordinario, feria o Dulce Nombre de María, memoria libre.

SOBRE LITURGIA

PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO A LOURDES
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II 
AI SACERDOTI NELLA BASILICA DI NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO
Lourdes (Francia), 15 agosto 1983

Cari fratelli nel sacerdozio.

1. Insieme, nel ricordo personale e sempre vivo del Vescovo che ci ha conferito il potere di perdonare i peccati, raggiungiamo il Signore Gesù stesso, la sera di Pasqua. Secondo il racconto di san Giovanni, i discepoli erano ancora chiusi nel Cenacolo per la paura dei Giudei. Ed ecco che il loro Maestro si manifesta davanti a loro, mostra le piaghe della crocifissione, augura la pace due volte. Sono sconvolti dall’emozione e dalla gioia. Gesù allora lancia loro un messaggio che è, al tempo stesso, semplice e solenne: “Come il Padre ha mandato me, così io mando voi”. E aggiungendo un gesto simbolico, che richiama alla mente il soffio creatore della Genesi, egli infonde su di loro un soffio rigeneratore al quale si preoccupa di dare un significato preciso: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20, 22).

2. O Cristo, ravviva in noi, ravviva in tutti i sacerdoti del mondo, questo dono veramente pasquale! Questo dono, destinato a far passare l’umanità, sempre spinta nel peccato, dalla morte alla vita! In quella sera di Pasqua, tu vedevi già, Signore, l’uso che noi avremmo fatto di questo dono sgorgato dal tuo cuore, come gli altri sacramenti. Tu già sapevi le ore di gioia e di fatica che noi avremmo consacrato a questo ministero così sublime e così umano. Attualmente esistono delle correnti di pensiero che relativizzano la nozione di peccato, e da questo fatto svalutano il potere, conferito attraverso l’ordinazione, di perdonarlo. Qui, Maria ha fatto trasmettere da Bernardetta l’invito a fare penitenza; e un meraviglioso movimento di conversioni non ha più cessato di svilupparsi. Quanti uomini e quante donne, nella cappella delle confessioni o altrove in questi santuari, hanno ritrovato, grazie al nostro ministero, la pace di un cuore purificato e il coraggio di una fedeltà al Vangelo!

O Gesù, tu, “il grande sacerdote che ci occorreva, santo, innocente, immacolato . . . elevato sopra i cieli” (Eb 7, 26), abbi pietà di coloro che si lasciano andare a concessioni sconsiderate, a idee seducenti, prive di realismo e pericolose, che minimizzano il peccato e il perdono! Tu sei venuto in questo mondo per “guarire e salvare tutti gli uomini”. Ti rendiamo grazie di averci scelti e conformati a te, attraverso i sacramenti, al fine di continuare la tua missione di riconciliazione tra Dio e gli uomini e degli uomini tra loro.

3. Questa missione è assolutamente necessaria, oggi come ieri! Essa deriva dalla missione primaria, riportata nel Vangelo di san Matteo: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni” (Mt 28, 19). Ora, essere tuo discepolo, Signore, significa “rivestirsi di te”: il tuo apostolo Paolo l’ha ricordato spesso. Al contrario lasciarsi trascinare dal peccato significa spogliarsi di te. Secondo il tuo insegnamento, e con tutta la tradizione della Chiesa, crediamo che il peccato sia personale, nel senso che compromette la tua crescita in noi. Ugualmente crediamo che esso sia sociale, nel senso che infiltrandosi tra le diverse responsabilità che hai affidato al tuo popolo, nelle comunità ecclesiali, nella società, il peccato blocca l’espansione della tua vita tra i nostri fratelli umani e ferisce il tuo Corpo mistico che è la Chiesa.

4. O Gesù, di cui i primi apostoli hanno confessato la divinità fino all’effusione del loro stesso sangue, noi vogliamo ammirare il modo col quale hanno perfettamente compreso la tua missione di Liberatore del peccato, che distrugge lo spirito e il cuore degli uomini, anche dopo la grazia del Battesimo. Noi vogliamo ammirare la loro preoccupazione d’esercitare il ministero della penitenza e della riconciliazione, che tu hai loro conferito senza possibilità di equivoco. Le testimonianze della Chiesa primitiva sono numerose. O Redentore di ogni uomo e di tutti gli uomini, persuadici profondamente che tu ci hai chiamato e consacrato per questo ministero di riconciliazione! Tu che hai semplicemente e divinamente spiegato che la penitenza, la riconciliazione, sono essenzialmente una conversione, un ritorno al Padre celeste da cui ci si è allontanati, e un ritorno ai fratelli da cui ci si è staccati, rinnova specialmente nella preghiera, le nostre disposizioni e il nostro zelo per questo servizio ecclesiale, generatore di una pace e di una felicità che non possono misurarsi.

Al termine di questa meditazione, svolta sotto il tuo sguardo, avvertiamo fortemente quanto tu abbia bisogno della nostra voce, del nostro cuore, dei nostri gesti, di tutto il nostro essere sacerdotale, per accogliere in nome della Chiesa ciascuno dei nostri fratelli e sorelle desiderosi e assetati di riconciliazione e per comunicare loro la risposta del tuo Amore misericordioso e rigeneratore; a ciascuno, a ciascuna, con la propria storia irripetibile, con i propri problemi particolari e anche con il suo proprio ruolo originale nella comunità degli uomini sempre da ristabilire, nell’unità sempre da ricostruire secondo il tuo piano di Salvezza.

5. E se, purtroppo, malgrado i nostri sforzi per essere disponibili e cordiali, i fedeli sono troppo lenti a comprendere chi li attende, attraverso i gesti misericordiosi della Chiesa, noi possiamo comprendere il senso di questa prova. Noi rimaniamo evidentemente perplessi davanti all’abbandono del sacramento da parte dei fedeli, mentre un piccolo numero vi ricorre o vi ritorna, al contrario, fruttuosamente. Noi faremo di tutto per istruire e persuadere i fedeli del bisogno di ricevere il perdono in modo personale, fervente, frequente. E ci impegneremo a fondo nell’esercitare questo ministero, come lo domanda la Chiesa, affinché nessuno se ne discosti col pretesto di trovare formale o superficiale la celebrazione del sacramento.

Ma in realtà, la negligenza nel domandare il perdono, vale a dire il rifiuto di convertirsi, è propria del peccatore, oggi come ieri. Non è forse l’azione di Dio che riconcilia e il perdono che cambia il cuore del peccatore? Il sacerdote che assiste dolorosamente all’allontanamento dei suoi fratelli dalle sorgenti del perdono, partecipa alla passione di Cristo, alla sua sofferenza davanti all’indurimento dei cuori, alla sua angoscia per la salvezza del mondo. Entra lui stesso nella battaglia spirituale e sa che gli sarà necessario, come il Curato d’Ars, preparare o prolungare il suo ministero di perdono attraverso il proprio sacrificio. Egli sa che i demoni non si possono scacciare se non attraverso la preghiera e il digiuno (cf. Mc 9, 29). L’abbiamo saputo nel giorno della nostra ordinazione, quando il Vescovo ci ha detto: “Prendete coscienza di ciò che farete, vivete ciò che compirete, e conformatevi al ministero della Croce del Signore”.

6. O Maria, Madre del Redentore, silenziosamente e attivamente presente in questo santuario di Lourdes come in tutta la Chiesa, noi ci volgiamo verso di te. Accorda a tutti i sacerdoti di Gesù Cristo la grazia di dare un’importanza maggiore, un tempo generoso, una competenza teologica e spirituale e una fedeltà quotidiana allo Spirito Santo per il sacramento della Riconciliazione di cui i cristiani hanno tanto bisogno; perché questo è il sacramento attraverso il quale i fratelli sono riconciliati da Dio, è il sacramento che prepara a celebrare l’Eucaristia, a vivere nella verità la comunione della Chiesa Corpo di Cristo!

Fratelli prediletti nel sacerdozio, benedico in nome del Signore il ministero che voi siete in procinto di svolgere qui a Lourdes e quello che voi svolgerete fino alla fine della vostra esistenza sacerdotale.

CALENDARIO

12 LUNES DE LA XXIV SEMANA DEL T. ORDINARIO, feria o DULCE NOMBRE DE MARÍA, memoria libre

Misa de feria (verde) o de la memoria (blanco). 
MISAL: para la feria cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5) / para la memoria ants. y oracs. props.; Pf. común o de la memoria. 
LECC.: vol. III-par. 
- 1 Cor 11, 17-26. 33. Si hay divisiones entre vosotros, eso no es comer la Cena del Señor. 
- Sal 39. R. Proclamad la muerte del Señor, hasta que vuelva. 
- Lc 7, 1-10. Ni en Israel he encontrado tanta fe. 
o bien: cf. vol. IV. 

Liturgia de las Horas: oficio de feria o de la memoria. 

Martirologio: elogs. del 13 de septiembre, pág. 550. 
CALENDARIOS: Calahorra y La Calzada-Logroño: Bienaventurada Virgen María de Valvanera (S).
Cartujos de Barcelona y Valencia: Santa María de Montealegre (S). 
Marianistas y PP. Maristas: Dulce Nombre de María (S). Escolapios: (F). Cuenca, Trinitarios y HH. Maristas: (MO). 
Misioneros de los Sagrados Corazones: Nuestra Señora de Lluc (S). Mallorca: (F). 
Vitoria: Dulce Nombre de María bajo el título de «Estíbaliz» (F). 
Huesca: Santo Cristo de los Milagros (MO). 
Carmelitas Descalzos: Beata María de Jesús López de Rivas, virgen (MO). Toledo: (ML). 
Barbastro-Monzón: San Poncio, obispo (ML). 
Segovia: Nuestra Señora del Henar (ML). 
Valladolid y Familia Franciscana: Beato Apolinar Franco, presbítero y mártir (ML). 
Canónigos Regulares de Letrán: San Alberto, obispo (ML). 
O. Cist. y OCSO: San Pedro de Tarantasia, obispo cisterciense (ML).
 
TEXTOS MISA

Misa de la feria: del XXIV Domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Misa de la memoria:
12 de septiembre
Dulce Nombre de María

Antífona de entrada Cf. Jdt 13, 18. 19
El Señor Dios altísimo te ha bendecido, Virgen María, entre todas las mujeres de la tierra, porque ha sido glorificado tu nombre de tal modo, que tu alabanza está siempre en la boca de todos.
Benedícta es tu, Virgo María, a Dómino Deo excélso prae ómnibus muliéribus super terram; quia nomen tuum ita magnificávit, ut non recédat laus tua de ore hóminum.

Monición de entrada
Celebramos el Dulce Nombre de María. Recordamos el tierno amor de la Madre de Dios hacia su Hijo y se propone para nuestra veneración su lugar en la Historia de la Salvación como Madre del Redentor.

Oración colecta
Concédenos, Dios todopoderoso, que santa María Virgen nos obtenga los beneficios de tu misericordia a cuantos celebramos su nombre glorioso. Por nuestro Señor Jesucristo.
Concéde, quaesumus, omnípotens Deus, ut cunctis gloriósum beátae Maríae Vírginis nomen celebrántibus misericórdiae tuae benefícia ipsa procúret. Per Dominum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Lunes de la XXIV semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par)

PRIMERA LECTURA 1 Cor 11, 17-26. 33
Si hay divisiones entre vosotros, eso no es comer la Cena del Señor
Lectura de la primera carta del apóstol san Pablo a los Corintios.

Hermanos:
Al prescribiros esto, no puedo alabaros, porque vuestras reuniones causan más daño que provecho.
En primer lugar, he oído que cuando se reúne vuestra asamblea hay divisiones entre vosotros; y en parte lo creo; realmente tiene que haber escisiones entre vosotros para que se vea quiénes resisten a la prueba.
Así, cuando os reunís en comunidad, eso no es comer la Cena del Señor, pues cada uno se adelanta a comer su propia cena, y mientras uno pasa hambre, el otro está borracho.
¿No tenéis casas donde comer y beber? ¿O tenéis en tan poco a la Iglesia de Dios que humilláis a los que no tienen?
¿Qué queréis que os diga? ¿Que os alabe?
En esto no os alabo.
Porque yo he recibido una tradición, que procede del Señor y que a mi vez os he transmitido: que el Señor Jesús, en la noche en que iba a ser entregado, tomó pan y, pronunciando la Acción de Gracias, lo partió y dijo:
«Esto es mi cuerpo, que se entrega por vosotros. Haced esto en memoria mía».
Lo mismo hizo con el cáliz, después de cenar, diciendo:
«Este cáliz es la nueva alianza en mi sangre; haced esto cada vez que lo bebáis, en memoria mía».
Por eso, cada vez que coméis de este pan y bebéis del Cáliz, proclamáis la muerte del Señor, hasta que vuelva.
Por ello, hermanos míos, cuando os reunís para comer esperaos unos a otros.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 39, 7-8a. 8b-9. 10. 17 (R.: 1 Cor 11, 26b)
R. Proclamad la muerte del Señor, hasta que vuelva.
Mortem Dómini annuntiáte, donec véniat.

V. Tú no quieres sacrificios ni ofrendas,
y, en cambio, me abriste el oído;
no pides holocaustos ni sacrificios expiatorios;
entonces yo digo: «Aquí estoy».
 
R. Proclamad la muerte del Señor, hasta que vuelva.
Mortem Dómini annuntiáte, donec véniat.

V. «—Como está escrito en mi libro—
para hacer tu voluntad.
Dios mío, lo quiero, y llevo tu ley en las entrañas».
R. Proclamad la muerte del Señor, hasta que vuelva.
Mortem Dómini annuntiáte, donec véniat.

V. He proclamado tu justicia
ante la gran asamblea;
no he cerrado los labios, Señor, tú lo sabes.
R. Proclamad la muerte del Señor, hasta que vuelva.
Mortem Dómini annuntiáte, donec véniat.

V. Alégrense y gocen contigo
todos los que te buscan;
digan siempre: «Grande es el Señor»,
los que desean tu salvación.
R. Proclamad la muerte del Señor, hasta que vuelva.
Mortem Dómini annuntiáte, donec véniat.

Aleluya Cf. Jn 3, 16
R. Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Tanto amó Dios al mundo que entregó a su Unigénito; todo el que cree en él tiene vida eterna. R.
Sic Deus diléxit mundum, ut Fílium suum unigénitum daret; omnis qui credit in eum habet vitam ætérnam.

EVANGELIO Lc 7, 1-10
Ni en Israel he encontrado tanta fe
 Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, cuando Jesús terminó de exponer todas sus enseñanzas al pueblo, entró en Cafarnaún.
Un centurión tenía enfermo, a punto de morir, a un criado a quien estimaba mucho. Al oír hablar de Jesús, el centurión le envió unos ancianos de los judíos, rogándole que viniese a curar a su criado. Ellos, presentándose a Jesús, le rogaban encarecidamente:
«Merece que se lo concedas, porque tiene afecto a nuestra gente y nos ha construido la sinagoga».
Jesús se puso en camino con ellos. No estaba lejos de la casa, cuando el centurión le envió unos amigos a decirle:
«Señor, no te molestes, porque no soy digno de que entres bajo mi techo; por eso tampoco me creí digno de venir a ti personalmente. Dilo de palabra y mi criado quedará sano. Porque también yo soy un hombre sometido a una autoridad y con soldados a mis órdenes; y le digo a uno: “Ve”, y va; al otro: “Ven”, y viene; y a mi criado: “Haz esto”, y lo hace».
Al oír esto, Jesús se admiró de él y, volviéndose a la gente que lo seguía, dijo:
«Os digo que ni en Israel he encontrado tanta fe».
Y al volver a casa, los enviados encontraron al siervo sano.

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Del Papa Francisco, Homilía 29-mayo-2016
De alguna manera, podemos reconocernos también nosotros en ese siervo. Cada uno de nosotros es muy querido por Dios, amado y elegido por él, y está llamado a servir, pero tiene sobre todo necesidad de ser sanado interiormente. Para ser capaces del servicio, se necesita la salud del corazón: un corazón restaurado por Dios, que se sienta perdonado y no sea ni cerrado ni duro. Nos hará bien rezar con confianza cada día por esto, pedir que seamos sanados por Jesús, asemejarnos a él, que «no nos llama más siervos, sino amigos» (cf. Jn 15, 15).


Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XXXVIII

Oremos, hermanos, a Dios, nuestro Padre, por nosotros y por todos los hombres.
- Por la santa Iglesia, extendida por toda la tierra y presente en nuestra comunidad. Roguemos al Señor.
- Por la concordia entre las naciones y por la conversión de los pueblos a la fe. Roguemos al Señor.
- Por los hombres que padecen enfermedad, paro, hambre o exilio. Roguemos al Señor.
- Por nosotros y por nuestros familiares, amigos y conocidos. Roguemos al Señor.
Guarda, Dios de misericordia, a tu pueblo у concédele los dones de tu bondad. Por Jesucristo, nuestro Señor.

Misa de la memoria:
LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas propias de la Memoria (Lec. IV).

PRIMERA LECTURA (opción 1) Gál 4, 4-7
Envió Dios a su Hijo, nacido de mujer
Lectura de la carta del apóstol san Pablo a los Gálatas.

Hermanos:
Cuando llegó la plenitud del tiempo, envió Dios a su Hijo, nacido de mujer, nacido bajo la ley, para rescatar a los que estaban bajo la ley, para que recibiéramos la adopción filial. Como sois hijos, Dios envió a nuestros corazones el Espíritu de su Hijo, que dama: «Abba, Padre!». Así que ya no eres esclavo, sino hijo; y si eres hijo, eres también heredero por voluntad de Dios.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

PRIMERA LECTURA (opcion 2) Ef 1, 3-6. 11-12
Dios nos eligió en Cristo, antes de la fundación del mundo
Lectura de la carta del Apóstol San Pablo a los Efesios.

Bendito sea Dios, Padre de nuestro Señor Jesucristo, que nos ha bendecido en Cristo con toda clase de bendiciones espirituales en los cielos.
Él nos eligió en Cristo antes de la fundación del mundo para que fuésemos santos e intachables ante él por el amor.
Él nos ha destinado por medio de Jesucristo, según el beneplácito de su voluntad, a ser sus hijos, para alabanza de la gloria de su gracia, que tan generosamente nos ha concedido en el Amado.
En él hemos heredado también los que ya estábamos destinados por decisión del que lo hace todo según su voluntad, para que seamos alabanza de su gloria quienes antes esperábamos en el Mesías.

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Lc 1, 46-47. 48-49. 50-51. 52-53. 54-55 (R.: 49)
R. El Poderoso ha hecho obras grandes por mí: su nombre es santo.
Fecit mihi magna, qui potens est, et sanctus nomen eius.
O bien: Bienaventurada eres Virgen María, que llevaste en tu seno al Hijo del Padre eterno.
Beata Virgo Maria, quae portásti aetérni Patris Filium!

V. Proclama mi alma la grandeza del Señor,
se alegra mi espíritu en Dios, mi salvador.
R. El Poderoso ha hecho obras grandes por mí: su nombre es santo.
Fecit mihi magna, qui potens est, et sanctus nomen eius.
O bien: Bienaventurada eres Virgen María, que llevaste en tu seno al Hijo del Padre eterno.
Beata Virgo Maria, quae portásti aetérni Patris Filium!

V. Porque ha mirado la humildad de su esclava.
Desde ahora me felicitarán todas las generaciones,
porque el Poderoso ha hecho obras grandes en mí:
su nombre es santo.
R. El Poderoso ha hecho obras grandes por mí: su nombre es santo.
Fecit mihi magna, qui potens est, et sanctus nomen eius.
O bien: Bienaventurada eres Virgen María, que llevaste en tu seno al Hijo del Padre eterno.
Beata Virgo Maria, quae portásti aetérni Patris Filium!

V. Y su misericordia llega a sus fieles
de generación en generación.
Él hace proezas con su brazo:
dispersa a los soberbios de corazón.
R. El Poderoso ha hecho obras grandes por mí: su nombre es santo.
Fecit mihi magna, qui potens est, et sanctus nomen eius.
O bien: Bienaventurada eres Virgen María, que llevaste en tu seno al Hijo del Padre eterno.
Beata Virgo Maria, quae portásti aetérni Patris Filium!

V. Derriba del trono a los poderosos
y enaltece a los humildes,
a los hambrientos los colma de bienes
y a los ricos los despide vacíos.
R. El Poderoso ha hecho obras grandes por mí: su nombre es santo.
Fecit mihi magna, qui potens est, et sanctus nomen eius.
O bien: Bienaventurada eres Virgen María, que llevaste en tu seno al Hijo del Padre eterno.
Beata Virgo Maria, quae portásti aetérni Patris Filium!

V. Auxilia a Israel, su siervo,
acordándose de la misericordia
-como lo había prometido a nuestros padres-
en favor de Abrahán y su descendencia por siempre.
R. El Poderoso ha hecho obras grandes por mí: su nombre es santo.
Fecit mihi magna, qui potens est, et sanctus nomen eius.
O bien: Bienaventurada eres Virgen María, que llevaste en tu seno al Hijo del Padre eterno.
Beata Virgo Maria, quae portásti aetérni Patris Filium!

Aleluya Cf. Lc 1, 45
R. Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Bienaventurada tú, que has creído, Virgen María, porque lo que te ha dicho el Señor se cumplirá. R.
Beata es, Virgo María, quae credidisti quoniam perficientur ea quae dicta sunt tibi a Dómino.

EVANGELIO Lc 1, 39-47
Bienaventurada la que ha creído
 Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquellos días, María se levantó y se puso en camino de prisa hacia la montaña, a una ciudad de Judá; entró en casa de Zacarías y saludó a Isabel.
Aconteció que, en cuanto Isabel oyó el saludo de María, saltó la criatura en su vientre. Se llenó Isabel de Espíritu Santo y, levantando la voz, exclamó:
«Bendita tú entre las mujeres, y bendito el fruto de tu vientre! ¿Quién soy yo para que me visite la madre de mi Señor? Pues, en cuanto tu saludo llegó a mis oídos, la criatura saltó de alegría en mi vientre. Bienaventurada la que ha creído, porque lo que le ha dicho el Señor se cumplirá».
María dijo:
«Proclama mi alma la grandeza del Señor, “se alegra mi espíritu en Dios, mi salvador”».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Papa Francisco, Homilía, Fátima, Jueves 13 de mayo de 2010
La Virgen Madre de Nazaret es la hija excelsa de este pueblo, la cual, revestida de la gracia y sorprendida dulcemente por la gestación de Dios en su seno, hace suya esta alegría y esta esperanza en el cántico del Magnificat: "Mi espíritu exulta en Dios, mi Salvador". Pero ella no se ve como una privilegiada en medio de un pueblo estéril, sino que más bien profetiza para ellos la entrañable alegría de una maternidad prodigiosa de Dios, porque "su misericordia llega a sus fieles de generación en generación" (Lc 1, 47. 50).

Oración de los fieles
Dirijamos confiados nuestra oración a Dios Padre, que ha prometido habitar en los corazones de aquellos que, como María, guardan su Palabra.
R. Danos, Padre, tu Espíritu Santo.
- Por los pastores de la Iglesia, para que, formados en la escuela de María, reina de los Apóstoles, sean fieles mensajeros de la Palabra de Dios y dispensadores incansables de su misericordia. Oremos. R.
- Por los pueblos afligidos a causa de la guerra y las discordias, para que todos se convenzan de que la paz tiene su raíz en la conversión del corazón, que hace pasar del egoísmo a la generosidad y de la violencia al respeto del prójimo. Oremos. R.
- Por todos los cristianos, para que, participando en la alegría de María, vivan con autenticidad su propia vocación, dando testimonio de fidelidad radical al mandamiento nuevo del amor. Oremos. R.
- Por los enfermos, para que hallen en María ayuda y consuelo, y en los hermanos solidaridad generosa que aliente su esperanza. Oremos. R.
- Por nosotros, aquí reunidos, para que, guardando la Palabra que hemos escuchado, seamos servidores fieles y testigos del reino entre los hombres. Oremos. R.
Oh, Dios, por intercesión de María, que nos precede en la peregrinación de la fe, fortalece en nosotros el deseo del bien, refuerza nuestra esperanza y confírmanos en la caridad,. Por Jesucristo nuestro Señor.

Oración sobre las ofrendas
Señor, que la intercesión de santa María siempre Virgen te recomiende nuestros dones y, al venerar su nombre, nos haga aceptables en tu presencia. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Intercéssio, quaesumus, Dómine, beátae Maríae semper Vírginis múnera nostra comméndet, nosque in eius nóminis veneratióne tuae maiestáti reddat accéptos. Per Christum.

PREFACIO II DE LA BIENAVENTURADA VIRGEN MARÍA
LA IGLESIA ALABA A DIOS INSPIRÁNDOSE EN LAS PALABRAS DE MARÍA
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias, Señor, y proclamar tus maravillas en la perfección de tus santos; y, al conmemorar a la bienaventurada Virgen María, exaltar especialmente tu generosidad inspirándonos en su mismo cántico de alabanza.
En verdad hiciste obras grandes en favor de todos los pueblos, y has mantenido tu misericordia de generación en generación, cuando, al mirar la humildad de tu esclava, por ella nos diste al autor de la salvación humana, Jesucristo, Hijo tuyo y Señor nuestro.
Por él, los coros de los ángeles adoran tu gloria eternamente, gozosos en tu presencia. Permítenos asociarnos a sus voces cantando con ellos tu alabanza:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, in ómnium Sanctórum provéctu te mirábilem confitéri, et potíssimum, beátae Vírginis Maríae memóriam recoléntes, cleméntiam tuam ipsíus grato magnificáre praecónio.
Vere namque in omnes terrae fines magna fecísti, ac tuam in saecula prorogásti misericórdiae largitátem, cum, ancíllae tuae humilitátem aspíciens, per eam dedísti humánae salútis auctórem, Fílium tuum, Iesum Christum, Dóminum nostrum.
Per quem maiestátem tuam adórat exércitus Angelórum, ante conspéctum tuum in aeternitáte laetántium. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, sócia exsultatióne dicéntes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA II

Antífona de la comunión Cf. Lc 1, 48
Me felicitarán todas las generaciones, porque Dios ha mirado la humillación de su esclava.
Beátam me dicent omnes generatiónes, quia ancíllam húmilem respéxit Deus.

Oración después de la comunión
Haz, Señor, por intercesión de santa María, Madre de Dios, que consigamos la gracia de tu bendición, para que, al celebrar su nombre glorioso, experimentemos su ayuda en todas las necesidades. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Benedictiónis tuae, Dómine, intercedénte Dei Genetríce María, grátiam consequámur, ut, cuius venerándum nomen celebrámus, eius in ómnibus necessitátibus auxílium percipiámus. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 13 de septiembre
M
emoria de san Juan, obispo de Constantinopla y doctor de la Iglesia, antioqueño de nacimiento, que, ordenado presbítero, llegó a ser llamado “Crisóstomo” por su gran elocuencia. Gran pastor y maestro de la fe en la sede constantinopolitana, fue desterrado de la misma por insidias de sus enemigos, y al volver del exilio por decreto del papa san Inocencio I, como consecuencia de los malos tratos recibidos de sus guardianes durante el camino de regreso, entregó su alma a Dios en Gumenek, localidad del Ponto, en la actual Turquía, el catorce de septiembre. (407)
2. En Ankara, lugar de Galacia, hoy Turquía, san Julián, presbítero, mártir bajo el emperador Licinio. (s. IV).
3. En Jerusalén, dedicación de las basílicas construidas piadosamente, por voluntad del emperador Constantino, sobre el monte Calvario y el Sepulcro del Señor. (355)
4. En Tours, en la Galia Lugdunense, Francia actualmente, san Litorio, obispo, primer constructor de una iglesia dentro de los muros de la ciudad, por vivir ya cristianos en ella. (371)
5. En Valence, también en la Galia Lugdunense, san Emiliano, venerado como primer obispo de esta ciudad. (d. 374)
6. En Cartago, en la actual Túnez, san Marcelino, mártir, que, siendo alto funcionario imperial, muy relacionado con los santos Agustín y Jerónimo, fue acusado de ser partidario del usurpador Heraclión y, aún siendo inocente, por defender la fe católica los herejes donatistas lo asesinaron.  (413)
7. En Angers, en la Galia Lugdunense, hoy Francia, san Maurilio, obispo, nacido en Milán y discípulo de san Martín de Tours, que fue ordenado presbítero por éste, y le puso al frente del pueblo de Colonna. Después, elevado a obispo, centró su preocupación en desterrar las supersticiones de los campesinos paganos. (453)
8. En Sens, lugar de Neustria también en la Francia actual, san Amado, presbítero y abad, el cual, célebre por su austeridad, ayunos y amor a la soledad, presidió sabiamente el monasterio de Habend, que había fundado junto con san Romarico. (c. 629)
9. En la isla de Tino,en el golfo de Spezia, en la región de Liguria, en Italia, san Venerio, eremita. (s. VII)
10. En Breuil-sur-la-Lys, en la Galia Ambianense, tránsito de san Amado, obispo de Sion en la actual Suiza, muerto en el destierro al que le condenó el rey visigodo Teodorico III. (c. 690)
11*. En Toledo, en España, beata María de Jesús López de Rivas, virgen, de la Orden de Carmelitas Descalzas, que humilde y sufriente, tanto en el alma como en el cuerpo, vivió unida a los dolores de la Pasión del Señor. (1640)
12*. En el litoral frente a Rochefort, en la costa norte de Francia, beato Claudio Dumonet, presbítero y mártir, quien, en tiempo de la Revolución Francesa, siendo profesor, fue atado de pies y manos con cadenas, y recluido en una vieja nave anclada en el mar, hasta morir enfermo por inanición. (1794)
13*. En Almería, en la región española de Andalucía, beato Aurelio María (Bienvenido) Villalón Acebrón, hermano de las Escuelas Cristianas y mártir, fusilado por quienes odiaban la Iglesia. (1936)
- Beatos José Álvarez-Benavides y de La Torre y 114 compañeros, (1936/38). Sacerdotes diocesanos y laicos, mártires de Almería durante la persecución religiosa en la guerra civil española.

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