Entrada destacada

Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

lunes, 21 de noviembre de 2022

Viernes 23 diciembre 2022, 23 de diciembre, Viernes de la IV semana de Adviento, feria o san Juan de Kety, presbítero, conmemoración.

SOBRE LITURGIA

VIAGGIO APOSTOLICO IN COREA, PAPUA NUOVA GUINEA, ISOLE SALOMONE E THAILANDIA
SANTA MESSA A TAEGU CON ORDINAZIONI SACERDOTALI
OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Sabato, 5 maggio 1984

Diletti fratelli e sorelle in Cristo,

diletti giovani che ricevete il sacerdozio in questa solenne assemblea di fede e di fervente preghiera.

1. Questa mattina, qui a Taegu, alla presenza dei vostri vescovi, di tanti ospiti, circondati da tanti sacerdoti, religiosi e laici del popolo di Dio di questa terra - e da tanti giovani entusiasti che vi amano e che vi sostengono con le loro preghiere - voi ricevete il dono del sacerdozio. È un dono a voi e alla Chiesa che viene da Cristo stesso.

In questa giornata dedicata alla partecipazione, è buona cosa che riconosciamo che Dio stesso è il primo a condividere i suoi doni con noi. “Che cosa mai possiedi - chiede san Paolo nella lettura che abbiamo ora ascoltato - che tu non abbia ricevuto?” (1 Cor 4, 7). Infatti è attraverso il dono di Dio che d’ora innanzi sarete considerati “ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio” (1 Cor 4, 1). Sono sicuro che avete meditato profondamente queste parole e che sono impresse nelle vostre menti e nei vostri cuori. Rappresentano per voi la vostra identità di sacerdoti di Gesù Cristo.

2. Diventando sacerdoti, voi ricevete un’effusione sacramentale dello Spirito Santo. Cristo vi dà una partecipazione al suo sacerdozio: vi unisce a sé nell’opera di redenzione. È certamente un privilegio per voi essere stati scelti, ma un privilegio che comporta un servizio: un servizio come quello di Gesù, che non è venuto per essere servito, ma per servire (cf. Mt 20, 28), come quello di Maria, l’umile serva di Dio (cf. Lc 1, 48). Cristo vi ha scelti per essere ministri e amministratori. In quale modo lo servirete? Queste sono le sue parole: “Se uno mi vuole servire, mi segua” (Gv 12, 26). Come sacerdoti siete chiamati a seguire il divino Maestro in una maniera particolare. Siete chiamati ad una funzione di discepoli, che coinvolge il livello più profondo della vostra personalità. Riceverete una conformazione sacramentale a Cristo che coinvolge ogni settore della vostra vita. Stiamo parlando infatti del modo particolare del sacerdote di partecipare al mistero pasquale della passione, morte e risurrezione del nostro Salvatore. Ascoltiamo ancora le parole di Cristo: “In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24). La Chiesa insiste giustamente sul fatto che la vostra ordinazione sacerdotale è un “morire a se stessi”, perché è precisamente questa donazione di se stessi che apre la via per dare frutti: se il chicco di grano muore, produce molto frutto.

3. Vi spaventano talvolta le richieste che Cristo vi fa? Certamente vi rendete conto che il vostro servizio sacerdotale esigerà spesso da voi il coraggio del sacrificio di voi stessi. È in momenti come questi che dovete avere presente il modo di reagire di Gesù a queste stesse paure, come lo descrive la lettura odierna del Vangelo: “Ora l’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest’ora? Ma per questo sono giunto a quest’ora!” (Gv 12, 27).

Il vostro scopo come sacerdoti è di essere uno con Cristo nell’opera di redenzione: “Dove sono io, là sarà anche il mio servo” (Gv 12, 26). Possa l’esempio dei vostri sacerdoti coreani martiri parlare ai vostri cuori, rivelandovi la vera natura della vostra vocazione, allontanando ogni falsa aspettativa. Possano questi uomini, che parteciparono pienamente al mistero pasquale di Cristo, essere vostri modelli di servizio generoso e di sacrificio sacerdotale.

4. Dove si attua oggi il mistero pasquale di Cristo? Si attua soprattutto nel grande dono dell’Eucaristia, del quale voi siete fatti ministri. Cristo affida questo supremo dono a voi. Nella celebrazione dell’Eucaristia, agendo nella persona di Cristo e proclamando il suo mistero, voi rinnovate e attualizzate il sacrificio unico del Nuovo Testamento, il sacrificio nel quale Cristo si offerse al Padre come vittima senza macchia per il perdono dei peccati (cf. Lumen Gentium, 28).

Egli non affida soltanto questo dono al vostro ministero; vi invita anche a parteciparvi ancor più pienamente. Così l’Eucaristia diventa il nutrimento della vostra vita sacerdotale. Come la vita di Gesù riceve il suo pieno significato ed è completata nel mistero pasquale, così il sacerdote trova nell’Eucaristia il pieno significato della sua vita, la fonte della sua forza, e la gioia del suo servizio pastorale consacrato al popolo di Dio. Alla mensa della parola e del pane di vita voi rendete Cristo presente per la costruzione della comunità ecclesiale.

5. È specialmente dall’Eucaristia che attingerete la forza per seguire Cristo ed essere dove egli è: “Dove sono io, là sarà anche il mio servo”. Gesù Cristo è dove il Vangelo ce lo mostra: nella povertà, nell’umiltà e nella vulnerabilità, al momento della sua nascita; nel suo condividere le gioie e i dolori del suo popolo; vicino alla vita quotidiana degli uomini e delle donne del suo Paese; nel benedire i bambini; nel conversare con i giovani, nella sua comprensione per tutti. Lo vediamo soprattutto quando prega il suo Padre celeste, cercando il silenzio e la solitudine per riflettere sulla volontà del Padre, accettando questa volontà nell’obbedienza fino alla morte (cf. Fil 2, 8). Cristo era sempre là dove lo voleva il Padre. E anche oggi egli è vicino ai poveri, ai malati, agli emarginati, agli oppressi, ai peccatori. È qui che si trova Cristo, è qui che si trova la Chiesa. Qui voi siete chiamati ad essere, come sacerdoti. Tutta questa gente è ancora in attesa della buona novella della redenzione, della speranza delle beatitudini.

Cristo ha qualche cosa da dare ad ogni uomo, ad ogni donna o bambino che ha redento. Schiude i tesori della verità ultima e i tesori dell’amore del Padre a tutti coloro che lo ascoltano e lo accettano. Ma per poter vivere “per gli altri”, anche voi dovete vivere secondo questa verità e questo amore. Non vi lasciate ingannare da altri messaggi, anche se sono proclamati nel nome di Cristo. Siete chiamati ad essere testimoni del paradosso proposto da Cristo: “Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna” (Gv 12, 25). Sì, siete chiamati ad essere portatori della speranza di vita eterna, una speranza che illumina e completa tutte le realtà temporali: “Se uno mi serve . . . il Padre lo onorerà” (Gv 12, 26).

6. Fratelli carissimi: “Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto?” (1 Cor 4, 7). Il sacerdozio è il grande dono che Dio vi ha fatto. Metterà radici nei vostri cuori più pienamente, e produrrà frutti più abbondanti, quanto più comprenderete la gratuità del dono. Come Maria, anche voi dovete esultare in Dio vostro salvatore, che ha guardato la vostra umiltà (cf. Lc 1, 47-48). La consapevolezza della sproporzione tra la grandezza soprannaturale del dono e la vostra indegnità vi impedirà di diventare orgogliosi: come ci è stato ricordato nella prima lettura, ci impedirà di “vantarci” come se non l’avessimo ricevuto (1 Cor 4, 7).

Soprattutto, sarete mossi a rispondere all’amore con amore: a donarvi per la salvezza del mondo con generosità e coraggio totali: a rispondere al dono con il dono. Questa è la vera sfida del vostro sacerdozio: “Quanto si richiede negli amministratori è che ognuno risulti fedele” (1 Cor 4, 2). Che siate fedeli: è questa la mia preghiera per voi; questa deve essere la vostra risposta a Cristo e alla Chiesa; questa è la prova del vostro amore per i vostri fratelli e le vostre sorelle in questo Paese, che guardano a voi per una guida e per un esempio ispiratore.

7. Il Papa vuole rivolgere uno speciale saluto anche ai molti giovani presenti a questa ordinazione. Sono veramente felice di vederne tanti. Siete pieni di vita e di speranza, riuniti qui per partecipare al mistero pasquale del Signore nell’Eucaristia, e anche per essere testimoni di questo meraviglioso avvenimento in cui dei giovani vengono ordinati al sacerdozio. È certamente per tutti voi motivo di meraviglia che questi giovani, una parte così consistente della vostra generazione, diventino oggi sacerdoti. Anche a ognuno di voi si pone la sfida di dare un significato pieno alla propria vita, quella vita unica che vi è data di vivere.

Siete giovani, e volete vivere. Ma dovete vivere pienamente, e con uno scopo. Dovete vivere per Dio, dovete vivere per gli altri. E nessuno può vivere questa vita al vostro posto. L’avvenire è vostro, pieno come è di pericoli e di possibilità, di speranze e di angosce, di sofferenze e di felicità. Ma l’avvenire è soprattutto una chiamata e una sfida a “conservare” la vostra vita rinunciando ad essa “perdendola” - come ha ricordato il Vangelo -, condividendola attraverso il servizio amorevole agli altri. La misura del vostro successo sarà la misura della vostra generosità. In una parola sola, dovrete vivere in Cristo Gesù, per la gloria del Padre, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.

CALENDARIO

23 VIERNES DE LA IV SEMANA DE ADVIENTO, feria o SAN JUAN DE KETY, presbítero, conmemoración

Misa
de feria-23 de diciembre (morado).
MISAL: ants. y oracs. props. [para la conm.: 1.ª orac. prop. y el resto de la feria], Pf. II o IV de Adv.
LECC.: vol. II.
- Mal 3, 1-4. 23-24.
Os envío al profeta Elías, antes de que venga el Día del Señor.
- Sal 24. R. Levantaos, alzad la cabeza; se acerca vuestra liberación.
- Lc 1, 57-66. Nacimiento de Juan Bautista.

Liturgia de las Horas: oficio de feria-23 de diciembre o de la conmemoración, ant. Mag. «Oh, Emmanuel».

Martirologio: elogs. del 24 de diciembre, pág. 732.

TEXTOS MISA

23 de diciembre. Feria de Adviento

Antífona de entrada Cf. Is 9, 5; Sal 71, 17
Un niño nos va a nacer y su nombre es: Dios fuerte; él sea la bendición de todos los pueblos.
Nascétur nobis párvulus, et vocábitur Deus, Fortis; in ipso benedicéntur omnes tribus terrae.

Oración colecta
Dios todopoderoso y eterno, al ver que se acerca el nacimiento de tu Hijo según la carne, te pedimos que nosotros, indignos siervos tuyos, recibamos la misericordia del Verbo, Jesucristo, Señor nuestro, que se ha dignado encarnarse en la Virgen María y habitar entre nosotros. Por nuestro Señor Jesucristo.
Omnípotens sempitérne Deus, nativitátem Fílii tui secúndum carnem propinquáre cernéntes, quaesumus, ut nobis indígnis fámulis tuis misericórdiam praestet Verbum, quod ex Vírgine María dignátum est caro fíeri, et in nobis habitáre Iesus Christus, Dóminus noster. Qui tecum.

En la conmemoración:
23 de diciembre
San Juan de Kety, presbítero

Oración colecta propia. El resto de la feria de Adviento.

Elogio del martirologio
San Juan de Kety, presbítero, el cual, siendo sacerdote, se dedicó a la enseñanza durante muchos años en la Academia de Cracovia, después recibió el encargo pastoral de la parroquia de Olkusia, en donde, añadiendo a la recta fe un cúmulo de virtudes, se convirtió para los cooperadores y discípulos en ejemplo de piedad y caridad hacia el prójimo, y después emigró a los gozos celestiales en Cracovia, ciudad de Polonia. (1473)

Oración colecta
Dios todopoderoso, concédenos actuar con la sabiduría de los santos, a ejemplo del presbítero san Juan de Kety, para que, practicando la misericordia con todos, obtengamos tu perdón. Por nuestro Señor Jesucristo.
Da, quaesumus, omnípotens Deus, ut, exémplo beáti Ioánnis presbyteri, in sanctórum sciéntia procedámus, atque, misericórdiam ómnibus exhibéntes, apud te indulgéntiam consequámur. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del día 23 de diciembre, feria de Adviento (Lec. II).

PRIMERA LECTURA Mal 3, 1-4. 23-24
Os envío al profeta Elías, antes de que venga el Día del Señor

Lectura de la profecía de Malaquías.

Esto dice el Señor Dios:
«Voy a enviar a mi mensajero, para que prepare el camino ante mí.
De repente llegará a su santuario el Señor a quien vosotros andáis buscando; y el mensajero de la alianza en quien os regocijáis, mirad que está llegando, dice el Señor del universo.
¿Quién resistirá el día de su llegada? ¿Quién se mantendrá en pie ante su mirada? Pues es como el fuego de fundidor, como lejía de lavandero. Se sentará como fundidor que refina la plata; refinará a los levitas y los acrisolará como oro y plata, y el Señor recibirá ofrenda y oblación justas.
Entonces agradará al Señor la ofrenda de Judá y de Jerusalén, como en tiempos pasados, como antaño.
Mirad, os envío al profeta Elías, antes de que venga el Día del Señor, día grande y terrible. Él convertirá el corazón de los padres hacia los hijos, y el corazón de los hijos hacia los padres, para que no tenga que venir a castigar y destruir la tierra».

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 24, 4-5ab. 8-9. 10 y 14 (R.: Lc 21, 28)
R. 
Levantaos, alzad la cabeza; se acerca vuestra liberación.
Respícite et leváte cápita vestra, quóniam appropínquat redémptio vestra.

V. Señor, enséñame tus caminos,
instrúyeme en tus sendas:
haz que camine con lealtad;
enséñame, porque tú eres mi Dios y Salvador.
R. Levantaos, alzad la cabeza; se acerca vuestra liberación.
Respícite et leváte cápita vestra, quóniam appropínquat redémptio vestra.

V. El Señor es bueno y es recto,
y enseña el camino a los pecadores;
hace caminar a los humildes con rectitud,
enseña su camino a los humildes.
R. Levantaos, alzad la cabeza; se acerca vuestra liberación.
Respícite et leváte cápita vestra, quóniam appropínquat redémptio vestra.

V. Las sendas del Señor son misericordia y lealtad
para los que guardan su alianza y sus mandatos.
El Señor se confía a los que lo temen,
y les da a conocer su alianza.
R. Levantaos, alzad la cabeza: se acerca vuestra liberación.
Respícite et leváte cápita vestra, quóniam appropínquat redémptio vestra.

Aleluya
R. 
Aleluya, aleluya, aleluya.
V. Rey de las naciones y Piedra angular de la Iglesia, ven y salva al hombre que formaste del barro de la tierra. R.
Rex géntium et lapis anguláris Ecclésaiæ: veni, et salva hóminem quem de limo formásti.

EVANGELIO Lc 1, 57-66
Nacimiento de Juan Bautista
╬ 
Lectura del santo Evangelio según san Lucas.
R. Gloria a ti, Señor.

A Isabel se le cumplió el tiempo del parto y dio a luz un hijo. Se enteraron sus vecinos y parientes de que el Señor le había hecho una gran misericordia, y se alegraban con ella.
A los ocho días vinieron a circuncidar al niño, y querían llamarlo Zacarías, como su padre; pero la madre intervino diciendo:
«¡No! Se va a llamar Juan».
Y le dijeron:
«Ninguno de tus parientes se llama así».
Entonces preguntaban por señas al padre cómo quería que se llamase. Él pidió una tablilla y escribió: «Juan es su nombre». Y todos se quedaron maravillados.
Inmediatamente se le soltó la boca y la lengua, y empezó a hablar bendiciendo a Dios.
Los vecinos quedaron sobrecogidos, y se comentaban todos estos hechos por toda la montaña de Judea. Y todos los que los oían reflexionaban diciendo:
«Pues ¿qué será este niño?»
Porque la mano del Señor estaba con él.

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

San Ambrosio (Catena aurea)
Con razón se desató en seguida su lengua, porque aquella a quien había atado la incredulidad, debía ser soltada por la fe. Creamos también nosotros, para que nuestra lengua -que está ligada con los vínculos de la incredulidad- se desate por la voz de la razón. Escribamos en el espíritu los misterios, si queremos hablar; escribamos al Precursor de Cristo, pero no en tablas de piedra, sino en las tablas de carne del corazón. Pues el que nombra a Juan, vaticina a Jesucristo. 

Oración de los fieles
Cristo viene para ser el Sacerdote que se ofrece e intercede por nosotros. Animados por su presencia, dirijamos al Padre nuestra oración.
- Para que la venida del Salvador instaure en el mundo los cielos nuevos y la tierra nueva. Oremos.
- Para que el Espíritu disponga los corazones de todos los cristianos para recibirlo. Oremos.
- Para que el mundo goce de una paz firme y duradera. Oremos.
- Para que la espera de la inminente venida de Cristo despierte nuestra fe adormecida, reavive nuestra esperanza y nuestra caridad. Oremos.
Escúchanos, Padre, en nombre de tu Hijo Jesucristo, nuestro Señor, que vive y reina por los siglos de los siglos.

Oración sobre las ofrendas
Señor, que esta oblación, en la que alcanza su plenitud el culto que el hombre puede tributarte, restablezca nuestra amistad contigo; así celebraremos, con el alma purificada, el nacimiento de nuestro Redentor. Él, que vive y reina por los siglos de los siglos.
Haec oblátio, qua divíni cultus nobis est índita plenitúdo, sit tibi, Dómine, perfécta placátio, ut nostri Redemptóris exórdia purificátis méntibus celebrémus. Per Christum.

PLEGARIA EUCARÍSTICA IV

Antífona de comunión Ap 3, 20

Mira, estoy de pie a la puerta y llamo. Si alguien escucha mi voz y abre la puerta, entraré en su casa y cenaré con él y él conmigo.
Ecce sto ad óstium et pulso: si quis audíerit vocem meam, et aperúerit mihi iánuam, intrábo ad illum, et cenábo cum illo, et ipse mecum.

Oración después de la comunión
Alimentados con el don del cielo danos benigno tu paz, Señor, para que merezcamos salir, con las lámparas encendidas, al encuentro de tu Hijo muy amado que llega. Él, que vive y reina por los siglos de los siglos.
Caelésti múnere satiátis, Dómine, pacem tuam propitiátus indúlge, ut Fílio tuo dilectíssimo veniénti accénsis lampádibus digni praestolémur occúrsum. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 24 de diciembre

1. Conmemoración de todos los santos antepasados de Jesucristo, hijo de David, hijo de Abrahán, hijo de Adán, es decir, los padres que agradaron a Dios y fueron hallados justos y murieron en la fe sin haber recibido las promesas, pero percibiéndolas y saludándolas, y de los que nació Cristo según la carne, que es Dios bendito sobre todas las cosas y por todos los siglos.
2. En Burdeos, de Aquitania, Francia en la actualidad, san Delfín, obispo, el cual, unido a san Paulino de Nola con una estrecha amistad, trabajó diligentemente para rechazar los errores de Prisciliano. (c. 404)
3. En Roma, conmemoración de santa Tarsila, virgen, cuya continua oración, calidad de vida y singular abstinencia alaba san Gregorio Magno, su sobrino. (c. 593)
4. Cerca de Tréveris, en Austrasia, hoy Francia, santa Irmina, abadesa del cenobio de Öhren, que, siendo una matrona consagrada a Dios, fundó un pequeño monasterio en su villa de Echternach, que dotó y lo donó a san Vilibrordo. (c. 710)
5. En Cracovia, en Polonia, muerte de san Juan de Kety, cuya memoria se celebra el día de ayer. (1473)
6*. En Bolonia, en la región italiana de Emilia-Romaña, beato Bartolomé María del Monte, presbítero, que predicó la Palabra de Dios al pueblo cristiano y al clero en muchas regiones de Italia, y fundó para este fin la Pía Obra de las Misiones. (1778)
7*. En Comonte, cerca de Bérgamo, en Italia, santa Paula Elisabet (Constancia) Cerioli, la cual, después de la muerte prematura de sus hijos, y habiendo enviudado, fundó el Instituto de Hermanas de la Sagrada Familia, para la educación de los niños analfabetos y huérfanos sin recursos, y conducirlos con materno gozo hacia Dios. (1865)
8. En Annaya, lugar del Líbano, muerte de san Sarbelio (José) Makhluf, cuya memoria se celebra el veinticuatro de julio. (1898)

No hay comentarios:

Publicar un comentario

No publico comentarios anónimos.