Entrada destacada

Domingo 4 diciembre 2022, II Domingo de Adviento, ciclo A.

miércoles, 15 de junio de 2022

Miércoles 20 julio 2022, Miércoles de la XVI semana del Tiempo Ordinario, feria o san Apolinar, obispo y mártir, memoria libre.

SOBRE LITURGIA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI SACERDOTI DELLA DIOCESI DI ROMA

Giovedì, 22 aprile 1982

Carissimi sacerdoti di Roma.

1. Nella significativa circostanza del sessantesimo, cinquantesimo e venticinquesimo anniversario della vostra Ordinazione presbiterale avete vivamente desiderato un incontro personale col vostro Vescovo. Ed io sono ben lieto di accogliervi con tutto il mio affetto! Mentre vi porgo il mio saluto più cordiale, vi esprimo anche la mia riconoscenza per questo vostro gesto di fede e di comunione. Ogni Vescovo, nel suo ministero pastorale, si sente come sostenuto dai suoi sacerdoti, partecipa alle loro gioie e alle loro sollecitudini; e perciò anch’io sono felice di vivere con voi questa data così importante, di unirmi alla vostra preghiera di ringraziamento, di porgervi le mie congratulazioni ed i miei auguri.

2. La vostra presenza è necessariamente fonte di riflessione. Voi rappresentate infatti tre generazioni di sacerdoti di questo nostro secolo, così movimentato, eppure così esaltante nella sua storia. I più anziani ricordano ancora i tempi di Pio X e la prima Guerra mondiale, e con i confratelli del cinquantesimo di sacerdozio hanno percorso un cammino difficile, attraverso vasti mutamenti e rivolgimenti politici e sociali, tra aspre vicende di conflitti bellici e di rivoluzioni ideologiche. E, con quelli che festeggiano i venticinque anni di Ordinazione, tutti avete partecipato e tuttora prendete parte alle varie problematiche suscitate dalle esigenze di “aggiornamento” e di “dialogo” volute dal Concilio Vaticano II. La storia del mondo e la storia della Chiesa è passata attraverso la vostra vita di sacerdoti, di ministri dell’Altissimo.

3. Il primo sentimento che deve sgorgare dal vostro animo è quello del ringraziamento al Signore che vi ha scelti, vi ha consacrati, vi ha illuminati, vi ha custoditi. In mezzo a tante vicissitudini del mondo, voi siete stati i “mediatori” tra Dio e gli uomini, nel nome e soprattutto con l’efficacia di Cristo, il Redentore. Se, dopo tanti anni di servizio, dopo migliaia e migliaia di sante Messe celebrate dovete dire con sempre più profonda convinzione: “Domine, non sum dignus!”, al tempo stesso dovete anche godere di intima gioia per il vostro sacerdozio e ringraziare continuamente per il dono formidabile e immeritato che Dio vi ha fatto: qui sta la vostra grandezza, la vostra dignità, la vostra vera ricchezza! “Grande mysterium et magna dignitas sacerdotum - scrive l’Imitazione di Cristo - quibus datum est quod Angelis non est concessum” (Imitazione di Cristo, L. IV, C. V,1). Solo in cielo potremo comprendere totalmente quale immensa degnazione sia da parte di Dio l’averci scelti ad essere suoi unici ed autentici ministri; ma già fin d’ora, la meditazione sul mistero che portiamo deve esserci di sprone, di difesa, di gaudio e di fiducia.

4. Di qui il proposito, che vi lascio come esortazione e come ricordo: continuate ad essere sacerdoti seri ed impegnati, convinti che la missione essenziale del sacerdote sta nell’Eucaristia. Il Concilio Vaticano II in molte occasioni ha ribadito il millenario insegnamento della Chiesa circa l’identità del Sacerdote: “I sacerdoti – dice la costituzione Lumen Gentium – soprattutto esercitano il loro sacro ministero nel culto eucaristico” (Lumen Gentium, 28), e nel decreto Presbyterorum Ordinis si legge: “Nel mistero del Sacrificio Eucaristico, in cui i sacerdoti svolgono la loro funzione principale, viene esercitata ininterrottamente l’opera della nostra Redenzione e quindi se ne raccomanda caldamente la celebrazione quotidiana” (Presbyterorum Ordinis, 13). Facendo eco al Concilio, io stesso ho scritto: “L’Eucaristia è la principale e centrale ragion d’essere del Sacerdozio . . . Il sacerdote svolge la sua missione principale e si manifesta in tutta la sua pienezza celebrando l’Eucaristia” (Giovanni Paolo II, Dominicae Cenae, 2, die 4 mar. 1980: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III, 1 [1980] 582-583). Giunti a questa tappa importante, il vostro più bel proposito sia di continuare a fare dell’Eucaristia il Centro focale della vostra vita, a celebrarla “digne, attente ac devote”, sicuri che proprio attraverso la rinnovazione mistica del Sacrificio della Croce, si realizza la Redenzione dell’uomo e della storia intera. Così ammonisce l’Imitazione di Cristo: “Ecce, Sacerdos factus es et ad celebrandum consecratus! Vide nunc, ut fideliter et devote in suo tempore Deo sacrificium offeras et teipsum irreprehensibilem exhibeas” (Imitazione di Cristo, 1. c. n. 2).

5. Carissimi sacerdoti!

Santa Teresa di Gesù, la grande Maestra di spirito, di cui celebriamo il quarto Centenario della morte, così conclude il suo “Castello Interiore”: “Il Signore, più che alla grandezza delle opere, guarda all’amore con cui si compiono. Se faremo quanto sta a noi, egli ci darà la grazia di fare sempre più giorno per giorno” (S. Teresa di Gesù, Castello Interiore, c. IV, n. 15). È l’augurio che anch’io formulo per voi tutti: che giorno per giorno possiate fare sempre di più, per il bene della Chiesa, per la salvezza del mondo, per la vostra santificazione. Vi raccomando a Maria santissima; come per questi anni trascorsi continui ad illuminarvi, ad allietarvi, a confortarvi, a difendervi, insieme con i santi apostoli Pietro e Paolo, in modo da essere consolazione per la diocesi e motivo di nuove vocazioni.

E vi accompagni anche la mia benedizione apostolica, che con grande effusione vi imparto e volentieri estendo a tutte le persone care.

CALENDARIO

20 MIÉRCOLES DE LA XVI SEMANA DEL T. ORDINARIO, feria o SAN APOLINAR, obispo y mártir, memoria libre

Misa
de feria (verde) o de la memoria (rojo).
MISAL: para la feria cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5) / para la memoria 1.ª orac. prop. y el resto del común de mártires (para un mártir) o de pastores (para un obispo), o de un domingo del T.O.; Pf. común o de la memoria.
LECC.: vol. III-par.
- Jer 1, 1. 4-10.
Te constituí profeta de las naciones.
- Sal 70. R. Mi boca contará tu salvación.
- Mt 13, 1-9. Cayó en tierra buena y dio fruto.
o bien:
cf. vol. IV.

Liturgia de las Horas: oficio de feria o de la memoria.

Martirologio: elogs. del 21 de julio, pág. 434.
CALENDARIOS: Carmelitas: San Elías, profeta (S). Carmelitas Descalzos: (F). Heraldos del Evangelio: (MO).
Burgos: Dedicación de la iglesia-catedral (F).
Hermanas de la Caridad del Sagrado Corazón de Jesús: Beatas Francisca del Corazón de Jesús Aldea Araujo y Rita Dolores del Corazón de Jesús Pujalte Sánchez, vírgenes y mártires (F). Madrid, Orihuela-Alicante y SigüenzaGuadalajara: (ML).
Lugo: San José María Díaz Sanxurso, mártir (MO).
Sigüenza-Guadalajara: Santa Librada, virgen y mártir (ML).
Canónigos Regulares de Letrán: San Torlaco, obispo (ML).

TEXTOS MISA

Misa de la feria: del XVI Domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Misa de la memoria:
20 de julio
San Apolinar, obispo y mártir

Oración colecta propia, resto del común de mártires, fuera de tiempo pascual: B. Para un mártir 1.

Antífona de entrada

Este santo luchó hasta la muerte en defensa de la ley de Dios, y no temió las palabras de los malvados: estaba cimentado sobre roca firme.
Iste sanctus pro lege Dei sui certávit usque ad mortem, et a verbis impiórum non tímuit; fundátus enim erat supra firmam petram.
O bien: Cf. Sab 10, 12
El Señor lo puso en un duro combate, para que venciera, pues la sabiduría es más fuerte que todo.
Certámen forte dedit illi Dóminus, ut víncere sciret, quóniam ómnium poténtior est sapiéntia.

Monición de entrada
Conmemoramos en esta celebración a san Apolinar, primer obispo de Rávena, en Italia, que dedicó su vida a predicar entre los gentiles el amor a Dios y cuidó de su pueblo como buen pastor, hasta que sufrió el martirio tal día como hoy en el siglo II. Es modelo del obispo que conjuga el ser padre de la fe con la defensa hasta el martirio de la recta doctrina.

Oración colecta
Conduce, Señor, a tus fieles, por el camino de la salvación eterna que el obispo san Apolinar enseñó con su doctrina y martirio, y haz que, perseverando en tus mandamientos, merezcamos, por su intercesión, recibir con él la corona de gloria. Por nuestro Señor Jesucristo.
Dírige fidéles tuos, Dómine, in viam salútis aetérnae, quam beátus Apollináris epíscopus doctrína et martyrio monstrávit, et fac nos, eódem intercedénte, sic in mandátis tuis perseveráre, ut cum ipso coronári mereámur. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Miércoles de la XVI semana del Tiempo Ordinario, año par (Lecc. III-par).

PRIMERA LECTURA Jer 1, 1. 4-10
Te constituí profeta de las naciones.
Comienzo del libro de Jeremías.

Palabras de Jeremías, hijo de Jilquías, uno de los sacerdotes de Anatot, en territorio de Benjamín.
El Señor me dirigió la palabra:
«Antes de formarte en el vientre, te elegí; antes de que salieras del seno materno, te consagré: te constituí profeta de las naciones».
Yo repuse:
«¡Ay, Señor, Dios mío! Mira que no sé hablar, que solo soy un niño».
El Señor me contestó:
«No digas que eres un niño, pues irás adonde yo te envíe y dirás lo que yo te ordene. No les tengas miedo, que yo estoy contigo para librarte» —oráculo del Señor—.
El Señor extendió la mano, tocó mi boca y me dijo:
«Voy a poner mis palabras en tu boca. Desde hoy te doy poder sobre pueblos y reinos para arrancar y arrasar, para destruir y demoler, para reedificar y plantar».

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 70, 1-2. 3-4a. 5-6ab. 15ab y 17 (R.: cf. 15ab)
R. Mi boca contará tu salvación.
Os meum annuntiábit salutáre tuum, Dómine.

V. A ti, Señor, me acojo:
no quede yo derrotado para siempre.
Tú que eres justo, líbrame y ponme a salvo,
inclina a mí tu oído y sálvame. 
R. Mi boca contará tu salvación.
Os meum annuntiábit salutáre tuum, Dómine.

V. Sé tú mi roca de refugio,
el alcázar donde me salve,
porque mi peña y mi alcázar eres tú.
Dios mío, líbrame de la mano perversa.
R. Mi boca contará tu salvación.
Os meum annuntiábit salutáre tuum, Dómine.

V. Porque tú, Señor, fuiste mi esperanza
y mi confianza, Señor, desde mi juventud.
En el vientre materno ya me apoyaba en ti,
en el seno tú me sostenías.
R. Mi boca contará tu salvación.
Os meum annuntiábit salutáre tuum, Dómine.

V. Mí boca contará tu justicia,
y todo el día tu salvación.
Dios mío, me instruiste desde mi juventud,
y hasta hoy relato tus maravillas. 
R. Mi boca contará tu salvación.
Os meum annuntiábit salutáre tuum, Dómine.

Aleluya.
R. Aleluya, aleluya, aleluya.
V. La semilla es la palabra de Dios, y el sembrador es Cristo; todo el que lo encuentra vive para siempre. R.
Semen est verbum Dei, sator autem Christus; omnis qui ínvenit eum, manébit in ætérnum.

EVANGELIO Mt 13, 1-9
Cayó en tierra buena y dio fruto
 Lectura del santo Evangelio según san Mateo.
R. Gloria a ti, Señor.

Aquel día salió Jesús de casa y se sentó junto al mar. Y acudió a él tanta gente que tuvo que subirse a una barca; se sentó y toda la gente se quedó de pie en la orilla.
Les habló muchas cosas en parábolas:
«Salió el sembrador a sembrar. Al sembrar, una parte cayó al borde del camino; vinieron los pájaros y se la comieron.
Otra parte cayó en terreno pedregoso, donde apenas tenía tierra, y como la tierra no era profunda brotó enseguida; pero en cuanto salió el sol, se abrasó y por falta de raíz se secó.
Otra cayó entre abrojos, que crecieron y la ahogaron. Otra cayó en tierra buena y dio fruto: una, ciento; otra, sesenta; otra, treinta.
El que tenga oídos, que oiga».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

Del Papa Francisco, Ángelus 13-julio-2014
También nosotros somos sembradores. Dios siembra semilla buena, y también aquí podemos plantearnos la pregunta: ¿qué tipo de semilla sale de nuestro corazón y de nuestra boca? Nuestras palabras pueden hacer mucho bien y también mucho mal; pueden curar y pueden herir; pueden alentar y pueden deprimir. Recordadlo: lo que cuenta no es lo que entra, sino lo que sale de la boca y del corazón.

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XLII

Oremos, hermanos, y pidamos al Padre que inspire Él mismo nuestra oración.
Por la santa Iglesia de Dios. Roguemos al Señor.
- Por el papa N., por nuestro obispo N., por el clero y por todo el pueblo fiel. Roguemos al Señor.
- Por los que gobiernan los pueblos y trabajan por la paz y el bien común. Roguemos al Señor.
- Por los que sufren, los presos, por los emigrantes, los parados y por cuantos se sienten marginados. Roguemos al Señor.
- Por todos los que nos encontramos aquí, reunidos en la fe, la devoción y el temor de Dios. Roguemos al Señor.
Que te sean gratos, Padre nuestro, los deseos de tu Iglesia suplicante; para que tu misericordia nos conceda lo que no podemos esperar de nuestros méritos. Por Jesucristo, nuestro Señor.

Misa de la memoria:
Oración sobre las ofrendas
Santifica con la eficacia de tu bendición, Señor, estos dones que, por tu gracia, han de encender en nosotros aquel fuego de tu amor que dio fuerza a san N., para vencer todos los tormentos corporales. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Obláta múnera, quaesumus, Dómine, tua benedictióne sanctífica, quae, te donánte, nos illa flamma tuae dilectiónis accéndat, per quam sanctus N. torménta sui córporis univérsa devícit. Per Christum.
O bien:
Acepta, Señor, los dones que te presentamos en la memoria de tu mártir san N. para que sean ofrenda tan grata a tu majestad como preciosa fue su sangre derramada. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Accépta tibi sint, quaesumus, Dómine, múnera, quae in commemoratióne beáti mártyris tui N. deférimus, ut eo maiestáti tuae sint plácita, sicut illíus effúsio sánguinis apud te éxstitit pretiósa. Per Christum.

PREFACIO I DE LOS SANTOS MÁRTIRES
SIGNIFICADO Y EJEMPLARIDAD DEL MARTIRIO
En verdad es justo y necesario, es nuestro deber y salvación darte gracias siempre y en todo lugar, Señor, Padre santo, Dios todopoderoso y eterno.
Porque la sangre del glorioso mártir san N., derramada, como la de Cristo, para confesar tu nombre, manifiesta las maravillas de tu poder; pues en su martirio, Señor, has sacado fuerza de lo débil, haciendo de la fragilidad tu propio testimonio; por Cristo, Señor nuestro.
Por eso, con las virtudes del cielo te aclamamos continuamente en la tierra, alabando tu gloria sin cesar:

Vere dignum et iustum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
Quóniam beáti mártyris N. pro confessióne nóminis tui, ad imitatiónem Christi, sanguis effúsus tua mirabília maniféstat, quibus pérficis in fragilitáte virtútem, et vires infírmas ad testimónium róboras, per Christum Dóminum nostrum.
Et ídeo, cum caelórum Virtútibus, in terris te iúgiter celebrámus, maiestáti tuae sine fine clamántes:

Santo, Santo, Santo...

PLEGARIA EUCARÍSTICA I o CANON ROMANO

Antífona de comunión Cf. Mt 16, 24

Si alguno quiere venir en pos de mí, que se niegue a sí mismo, tome su cruz y me siga, dice el Señor.
Qui vult veníre post me, ábneget semetípsum, et tollat crucem suam, et sequátur me, dicit Dóminus.
O bien: Cf. Mt 10, 39
El que pierda su vida por mí, la encontrará para siempre, dice el Señor.
Qui perdíderit ánimam suam propter me, dicit Dóminus, invéniet eam in aetérnum.

Oración después de la comunión
Te pedimos, Señor, que los sacramentos recibidos nos den aquella fortaleza de espíritu que hizo a tu mártir san N. fiel en tu servicio y victorioso en el martirio. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Praestent nobis, quaesumus, Dómine, sacra mystéria quae súmpsimus eam ánimi fortitúdinem, quae beátum N. mártyrem tuum réddidit in tuo servítio fidélem et in passióne victórem. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 21 de julio
S
an Lorenzo de Brindis
, presbítero y doctor de la Iglesia, de la Orden de los Hermanos Menores Capuchinos, predicador incansable por las regiones de Europa, que, de carácter sencillo y humilde, cumplió fielmente todas las misiones que se le encomendaron, como defender la Iglesia contra los infieles, reconciliar a los príncipes enfrentados y llevar el gobierno de su Orden religiosa. Murió en Lisboa, en Portugal, el veintidós de julio de 1619.
2. En Marsella, ciudad de la Provenza, en la Galia, hoy Francia, san Víctor, mártir(c. 292)
3. En Emesa, población de Siria, san Simeón, llamado “Salos”, que, impulsado por el Espíritu Santo, por amor a Cristo anheló ser tenido por los hombres como un tonto y un plebeyo. En ese mismo día, conmemoración también de san Juan, ermitaño, que convivió durante casi treinta años con san Simeón en santa peregrinación y en el eremo cercano al lago de Mareotide, en Egipto. (s. IV)
4. En Roma, conmemoración de santa Práxedes, con cuyo nombre se dedicó a Dios una iglesia en el Esquilino. (a. 491)
5. En Estrasburgo, ciudad de la Burgundia, actual Francia, san Arbogasto, obispo(s. VI)
6*. En el mar, ante las costas de Rochefort, beato Gabriel Pergaud, presbítero y mártir, canónigo regular de Belloc, en Brieu, que, por ser sacerdote, fue sacado de su abadía y encerrado en condiciones inhumanas en una vieja nave, donde obtuvo la corona del martirio al morir afectado por una enfermedad contagiosa. (1794)
7. En Yanzibian, de Yangpingguan, en China, san Alberico Crescitelli, presbítero del Pontificio Instituto para las Misiones Extranjeras, que en la persecución desencadenada por la secta de los Yihetuan, golpeado primero brutalmente hasta quedar casi muerto, fue arrastrado al día siguiente, atados sus pies, por un camino empedrado hasta cerca de un río, donde obtuvo la palma del martirio al ser despedazado y decapitado su cuerpo.  (1900)
8. Pasión de san José Wang Yumei, mártir, que, durante la misma persecución, falleció cuando era llevado a Daining, en la provincia de Hebei, también en China. (1900)
- Beato Francisco María de la Cruz (Johann Baptist) Jordán (1848- Tafers, Suiza 1918), fue un sacerdote católico alemán y fundador de la Sociedad del Divino Salvador y de la Congregación de hermanas del Divino Salvador, comúnmente llamados los salvatorianos y salvatorianas.
- Beato Luigi Lenzini (1981-Crocette di Pavullo, Italia, 21-julio-1945), presbítero diocesano y mártir, asesinado a un kilómetro de su parroquia por partizanos comunistas por odio a la fe.

No hay comentarios:

Publicar un comentario

No publico comentarios anónimos.