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martes, 7 de junio de 2022

Martes 12 julio 2022, Martes de la XV semana del Tiempo Ordinario, feria (o misa por la Evangelización del los pueblos).

SOBRE LITURGIA

PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN NIGERIA, BENIN GABON E GUINEA EQUATORIALE
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI SACERDOTI E AI SEMINARISTI NIGERIANI

Enugu (Nigeria), 13 febbraio 1982

Cari fratelli sacerdoti,
miei cari seminaristi.


“La pace di Cristo regni nei vostri cuori” (Col 3,15).

Sono particolarmente felice d’incontrare, oggi, voi sacerdoti e seminaristi della Nigeria. Voi siete chiamati ad essere i cooperatori immediati dei vostri Vescovi. Da voi, in gran parte, dipende il lavoro di evangelizzazione in questa terra. Permettetemi di condividere con voi alcuni pensieri sul sacro ministero del sacerdozio.

1. Il sacerdote è inviato da Cristo e la sua Chiesa a proclamare il Vangelo di salvezza, soprattutto nella celebrazione dell’Eucaristia. Il sacerdote è ordinato per offrire il sacrificio della Messa, e rinnovare così il Mistero Pasquale di nostro Signore Gesù Cristo. Come ministro di Cristo, il sacerdote è chiamato a santificare il Popolo di Dio, con la parola e i sacramenti. Condivide la sollecitudine pastorale del Buon Pastore, che è spesso espressa nella preghiera per il gregge. Come sacerdoti, voi ed io siamo chiamati a predicare e ad insegnare la Parola di Dio con chiarezza, viva fede e impegno personale, con ortodossia e amore. Siamo tutti chiamati a radunare il Popolo di Dio, a costruire il Corpo della Chiesa.

In conformità alla volontà di Cristo, il sacerdote svolge il suo apostolato sotto la guida del suo Vescovo e in unione con i suoi fratelli sacerdoti.

2. La vostra giovane Chiesa in Nigeria è piena di vita e di vigore. Con vero dinamismo di apostoli i vostri sacerdoti missionari hanno posto solide fondamenta tramite la preghiera, la diligenza, la castità e la dedizione nella carità. I sacerdoti e i Vescovi locali hanno assunto l’impegno della missione e l’hanno consolidata. In questo momento avete tante iniziative avanzate per far sì che la Chiesa si senta sempre più incarnata nella vostra cultura.

Io mi congratulo con voi per l’armonia con la quale i sacerdoti diocesani della Nigeria, i sacerdoti missionari e i sacerdoti degli Ordini religiosi collaborano per promuovere il Regno di Cristo.

3. Capisco benissimo che molti di voi sono eccessivamente oberati di lavoro. Alcuni di voi, parroci, hanno diecimila Cattolici da servire; altri forse ne hanno molti di più. Ci possono essere quindici villaggi per un solo sacerdote. La maggior parte di voi celebrano due o tre sante Messe ogni domenica in luoghi distanti, insegnano la dottrina cristiana e danno la benedizione Eucaristica.

Il vostro popolo si affolla al sacramento della Riconciliazione. Voi adempite questo ministero con pazienza e amore. Mi è noto che in alcuni luoghi i sacerdoti delle parrocchie contigue si uniscono in uno sforzo comune per rendere questo sacramento più efficace ed accessibile. Fate questo andando in gruppi di dieci o venti nelle vostre parrocchie vicine durante i tempi forti di Confessione come Natale e Pasqua.

Questo, miei cari fratelli nel sacerdozio, è un modo meraviglioso di compiere la volontà di Cristo nel servire il suo popolo. Voi date così ai vostri parrocchiani una buona scelta di confessori e offrite una testimonianza silenziosa dell’unico sacerdozio di Cristo e della vostra fraterna solidarietà. Il Papa gioisce della vostra fedeltà a questo ministero sacramentale estremamente importante, nel quale il potere del perdono di Cristo ed il risanamento toccano i cuori umani.

4. Prestate anche molta attenzione alla preparazione dei candidati agli altri Sacramenti e alla promozione generale della catechesi. Animate e coordinate il lavoro dei catechisti, insegnanti cattolici ed altri insegnanti di religione. La vostra Conferenza Episcopale ha recentemente posto l’accento sull’importanza del catecumenato e ha emanato direttive e lettere per la giusta esecuzione dei sacramenti di iniziazione. Lodato sia Gesù Cristo, che tramite voi e i vostri catechisti continua a provvedere per l’affermazione più profonda della Chiesa nel potere della Parola di Dio.

5. Desidero esprimere la mia stima per l’apostolato di quei sacerdoti che, in collaborazione coi loro Vescovi, lavorano in centri diocesani, centri di pastorale e catechesi, seminari minori e maggiori, nei servizi sociali, nel Segretariato Cattolico in Lagos, scuole, collegi, università, nei mass media, assegnazioni di missioni fuori diocesi, in Nigeria stessa o fuori di questa, ed in altri impegni simili. Questi sacerdoti stanno servendo Cristo anche in aree importantissime. La Chiesa ha bisogno del loro particolare contributo per la sua missione pastorale; lo scopo di tutte queste attività è di evangelizzare, di comunicare Cristo.

6. Dio ha benedetto la Nigeria con tanti seminaristi minori e maggiori. Difatti il vostro Bigard Memorial Seminary in Enugu e Ikot Ekpene è uno dei più grandi del mondo. I vostri professori di seminario si sono distinti per il loro premuroso desiderio di insegnare la Parola di Dio e per il loro duro e semplice lavoro. Che il Signore ricompensi tutti coloro che – laici, religiosi, sacerdoti e Vescovi – hanno reso questo fatto possibile. Possa egli benedire la Sacra Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli che vi dà l’appoggio morale, finanziario e tecnico.

Il numero elevato dei vostri seminaristi non deve mai diventare motivo per ammettere un tipo di formazione meno esigente.

Di grandissima importanza deve essere nel seminario l’amicizia con Cristo centrata sull’Eucaristia e alimentata specialmente dalla preghiera e la meditazione della Parola di Dio. Questa amicizia con Cristo è autenticamente espressa nel sacrificio, nell’amore del prossimo, nella castità e nello zelo apostolico. Richiede inoltre fedeltà agli studi e un certo distacco dalle cose di questo mondo. C’è bisogno di un più grande numero di direttori spirituali per i vostri seminaristi. Un sacerdote assegnato a prestare servizio in un seminario dovrebbe rallegrarsi se gli venisse affidato questo compito speciale. Dovrebbe sforzarsi di presentare ai seminaristi con la parola e l’esempio gli ideali più elevati del sacerdozio. Quale grande privilegio è quello di aiutare a guidare i giovani a una maggiore conoscenza e un amore più grande di Gesù Cristo, il Buon Pastore. I seminaristi che non sono adatti per l’ordinazione dovrebbero essere consigliati con fermezza e carità di seguire un’altra vocazione.

7. Nessun sacerdote può svolgere bene il suo ministero se non vive in unione con Cristo. La sua vita, come quella di Cristo, deve essere caratterizzata da abnegazione, zelo per la diffusione del Regno di Dio, castità perfetta e illimitata carità. Tutto questo è possibile solo quando il sacerdote è una persona di preghiera e di devozione eucaristica. Pregando la Liturgia delle Ore in unione con la Chiesa, troverà forza e gioia per l’apostolato. In preghiera silenziosa davanti al santissimo Sacramento sarà costantemente rinnovato nella sua consacrazione a Gesù Cristo e confermato nel suo impegno permanente del celibato sacerdotale. Invocando Maria, la Madre di Gesù, il sacerdote sarà sostenuto nel suo generoso servizio verso tutti i fratelli e le sorelle di Cristo nel mondo. Sì, il sacerdote non deve permettere ai bisogni passeggeri dell’apostolato attivo di sopraffare la sua vita di preghiera. Non deve essere completamente occupato nel lavoro per Dio in modo da correre il pericolo di dimenticare Dio stesso. Si ricorderà che il nostro Salvatore ci ha ammoniti che senza di lui non possiamo far nulla. Senza di lui, possiamo pescare tutta la notte ma non prendere niente.

8. Nessun sacerdote può lavorare completamente da solo. Lavora con i suoi fratelli sacerdoti e sotto la guida del Vescovo, che è il loro padre, fratello, cooperatore e amico. Il sacerdote autentico manterrà l’amore e l’unità del presbiterio. Presterà rispetto ed obbedienza al suo Vescovo come ha solennemente promesso nel giorno della sua ordinazione. Il presbiterio del Vescovo con tutti i suoi sacerdoti, diocesani e religiosi, dovrebbe funzionare come una famiglia, come un gruppo apostolico segnato di gioia, comprensione reciproca e amore fraterno. Il sacerdozio esiste perché, tramite il rinnovamento del Sacrificio di Cristo, il mistero dell’amore salvifico di Cristo possa entrare nella vita del Popolo di Dio. I sacerdoti non devono dimenticarsi di aiutare i loro fratelli sacerdoti che si trovano in difficoltà: morale, spirituale, finanziaria o altra. E i sacerdoti malati e anziani devono trovare nella vostra carità fraterna sostegno e sollievo.

9. Nessuno stato di vita sfugge alle tentazioni e voi dovete cercare di identificare le vostre. Con la grazia di Dio e con uno sforzo perseverante dovete combattere per resistere a qualunque tentazione si presenti sulla vostra via: come, per esempio, la trascuratezza della disciplina, l’indolenza, l’instabilità, l’indisponibilità, la grande frequenza di viaggi o la dissipazione della energia apostolica. Fidandovi nella grazia, rigetterete le tentazioni contro il celibato tramite la vigilanza, la preghiera e la mortificazione. Rifiuterete di essere presi dall’attrazione di cose materiali e non metterete la vostra gioia nel denaro, grandi macchine, e una posizione elevata nella società. I partiti politici non sono per voi. È il campo proprio dell’apostolato laico. Voi siete piuttosto i cappellani dei laici, che negli affari politici devono assumere il loro ruolo distinto (cf. Gaudium et Spes, 43).

Per rinforzarvi contro le tentazioni è di grande importanza per ogni sacerdote il sacramento della Penitenza. Qui, noi ministri di riconciliazione, troviamo per la nostra propria vita l’efficacia corroborante e salutare di Cristo ed il suo amore clemente e misericordioso.

10. I Nigeriani amano lo studio. Questo è un bene. C’è bisogno di sacerdoti dotti che possano rispondere alle esigenze della Chiesa e della società. Ogni sacerdote dovrebbe cercare di perfezionarsi tramite lo studio personale di teologia, catechesi ed altre scienze sacre. Cercate di trovare il tempo per un tale studio frequentemente. Dopo l’ordinazione, quando si tratta di andare all’università o ad altri istituti in Nigeria oppure fuori di questa, saranno inviati alcuni sacerdoti secondo le necessità diocesane ed il progetto per il quale i Vescovi avranno la responsabilità definitiva. Non fate niente senza il vostro Vescovo, o peggio ancora contro di lui specialmente su questo punto. I sacerdoti che si trovassero in una posizione irregolare possono ora ritornare sui propri passi e trovare la pace di coscienza. Nello stesso modo resisterete contro ogni tentazione di cercare lavoro in qualche luogo senza o contro il vostro Vescovo. Condividiamo tutti in Cristo un unico sacerdozio. Cerchiamo di mantenere la sua unità ed il suo amore.

11. Il sacerdote deve essere il lievito nella comunità nigeriana di oggi. In una nazione dove tante persone sono più che preoccupate ad accumulare denaro, il sacerdote con la parola e l’esempio deve richiamare l’attenzione a valori superiori. L’uomo non vive di solo pane. Il sacerdote deve identificarsi coi poveri, così che possa portare loro il Vangelo edificante di Cristo. Ricordatevi che Gesù ha applicato queste parole a se stesso: “Lo Spirito del Signore è su di me, per questo egli mi ha unto, per annunziare la buona novella ai poveri” (Lc 4,18).

Dato che “l’evangelizzazione non sarebbe completa se non tenesse conto del reciproco appello, che si fanno continuamente il Vangelo e la vita concreta dell’uomo” (Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, 29), il sacerdote sarà profondamente interessato a portare la luce del Vangelo e la potenza della Parola di Dio per toccare diversi problemi riguardanti la vita di famiglia, i diritti e doveri umani fondamentali, la giustizia e la pace, lo sviluppo e la liberazione, la cultura e la scienza. Si sforzerà di rendere presente Cristo e la Chiesa nel campo delle arti e della scienza, della cultura e delle professioni. Sono particolarmente lieto per la inaugurazione dell’Istituto Cattolico nell’Africa occidentale in Port Harcourt per opera dei Vescovi della Nigeria, Ghana, Sierra Leone, Liberia e Gambia, per studi ecclesiastici superiori.

I sacerdoti che lavorano nei mass-media hanno un’opportunità meravigliosa di condividere Cristo con gli altri, come fanno i direttori spirituali con i religiosi e i laici, i cappellani di tutte le organizzazioni laiche di apostolato, e i sacerdoti che reclutano vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. A tutti voi dico: “E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel Nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre” (Col 3,17).

Carissimi sacerdoti e futuri sacerdoti della Nigeria, come Vescovo di Roma e vostro fratello sacerdote, vi benedico di cuore. Abbraccio ciascuno di voi con profondo affetto in Gesù Cristo l’Unico vostro Maestro e vostro più intimo amico, che ha amato ciascuno di voi con un amore perenne. Vi affido tutti a Maria, la Madre di Gesù, nostro supremo Sacerdote.

CALENDARIO

12 MARTES DE LA XV SEMANA DEL T. ORDINARIO, feria

Misa
de feria (verde).
MISAL: cualquier formulario permitido (véase pág. 67, n. 5), Pf. común.
LECC.: vol. III-par.
- Is 7, 1-9.
Si no creéis no subsistiréis.
- Sal 47. R. Dios ha fundado su ciudad para siempre.
- Mt 11, 20-24. El día del juicio les será más llevadero a Tiro, a Sidón y a Sodoma que a vosotras.

Liturgia de las Horas: oficio de feria.

Martirologio: elogs. del 13 de julio, pág. 415.
CALENDARIOS: Zaragoza: Santos Ignacio-Clemente Delgado Cebrián y compañeros, mártires (MO).
Orden de San Juan de Jerusalén: Beato David Gunston, mártir (MO).
Córdoba: San Abundio, presbítero y mártir (ML).
Benedictinos, O. Cist. y OCSO: San Juan Gualberto, abad (ML).
OFM Cap.: Santos Juan Jones y Juan Wall, mártires (ML).

TEXTOS MISA

Misa de la feria: del XV Domingo del T. Ordinario (o de otro Domingo del T. Ordinario).

Misa por la Evangelización:
Por la Evangelización de los pueblos B.

Antífona de entrada Sal 95, 3-4
Contad a los pueblos su gloria, sus maravillas a todas las naciones, porque es grande el Señor, y muy digno de alabanza.
Annuntiáte inter gentes glóriam Dómini, in ómnibus pópulis mirabília eius: quóniam magnus Dóminus et laudábilis nimis.

Monición de entrada
La Iglesia, en su tarea evangelizadora, prolonga la obra de Cristo, enviado al mundo por el Padre, como verdadero mediador entre Dios y los hombres, a fin de que la salvación llegue a todo el género humano. Sintámonos Iglesia misionera y contribuyamos, con la oración, a esta gran obra de Cristo, de la que todos somos responsables.

Oración colecta
Señor, que has querido que tu Iglesia sea sacramento de salvación para todos los hombres, a fin de que la obra redentora de Cristo se prolongue hasta el final de los tiempos, mueve los corazones de tus fieles y haz que perciban que son llamados con urgencia para salvar a toda criatura, hasta que, de todas las naciones, se forme y desarrolle para ti una sola familia y un solo pueblo. Por nuestro Señor Jesucristo.
Deus, qui Ecclésiam tuam sacraméntum salútis cunctis géntibus esse voluísti, ut Christi salutíferum opus usque in fines saeculórum persevéret, éxcita tuórum corda fidélium, et praesta, ut ad omnem creatúram salvándam urgéntius vocári se séntiant, quátenus ex ómnibus pópulis una família unúsque tibi pópulus exsúrgat et crescat. Per Dóminum.

LITURGIA DE LA PALABRA
Lecturas del Martes de la XV semana del Tiempo Ordinario, año par (Lec. III-par).

PRIMERA LECTURA Is 7, 1-9
Si no creéis, no subsistiréis

Lectura del libro de Isaías.

Cuando reinaba en Judá Ajaz, hijo de Jotán, hijo de Ozías, subieron a atacar Jerusalén Rasín, rey de Siria, y Pécaj, hijo de Romelías, rey de Israel, pero no lograron conquistarla. Se lo comunicaron a la casa de David:
«Los arameos han acampado en Efraín», y se agitó su corazón y el corazón del pueblo como se agitan los árboles del bosque con el viento.»
Entonces el Señor dijo a Isaías:
«Ve al encuentro de Ajaz, con tu hijo Sear Yasub, hacia el extremo del canal de la alberca de arriba, junto a la calzada del campo del batanero y dile: “Conserva la calma, no temas y que tu corazón no desfallezca ante esos dos restos de tizones humeantes: la ira ardiente de Rasín y Siria, y del hijo de Romelías. Porque, aunque Siria y Efraín y el hijo de Romelías tramen tu ruina, diciendo: ‘Marchemos contra Judá, aterroricémosla, entremos en ella y pongamos como rey al hijo de Tabee!’, así ha dicho el Señor:
‘Ni ocurrirá ni se cumplirá:
Damasco es capital de Siria, y a la cabeza de Damasco está Rasín. (Dentro de sesenta y cinco años, Efraín, destruido, dejará de ser un pueblo). Samaría es capital de Efraín, y a la cabeza de Samaría está el hijo de Romelías. Si no creéis no subsistiréis’”».

Palabra de Dios.
R. Te alabamos, Señor.

Salmo responsorial Sal 47, 2. 3-4. 5-6. 7-8 (R.: cf. 9d)
R.
 Dios ha fundado su ciudad para siempre.
Deus fundávit civitátem suam in ætérnum.

V. Grande es el Señor
y muy digno de alabanza
en la ciudad de nuestro Dios,
su monte santo, altura hermosa,
alegría de toda la tierra.
R. Dios ha fundado su ciudad para siempre.
Deus fundávit civitátem suam in ætérnum.

V. El monte Sión, confín del cielo,
ciudad del gran rey;
entre sus palacios,
Dios descuella como un alcázar.
R. Dios ha fundado su ciudad para siempre.
Deus fundávit civitátem suam in ætérnum.

V. Mirad: los reyes se aliaron
para atacarla juntos;
pero, al verla, quedaron aterrados
y huyeron despavoridos.
R. Dios ha fundado su ciudad para siempre.
Deus fundávit civitátem suam in ætérnum.

V. Allí los agarró un temblor
y dolores como de parto;
como un viento del desierto,
que destroza las naves de Tarsis.
R. Dios ha fundado su ciudad para siempre.
Deus fundávit civitátem suam in ætérnum.

Aleluya Cf. Sal 94, 8a 7d
R. 
Aleluya, aleluya, aleluya.
V. No endurezcáis hoy vuestro corazón; escuchad la voz del Señor. R.
Hódie, nolíte obduráre corda vestra, sed vocem Dómini audíte.

EVANGELIO Mt 11, 20-24
El día del juicio les será más llevadero a Tiro, a Sidón y a Sodoma que a vosotras
 Lectura del santo Evangelio según san Mateo.
R. Gloria a ti, Señor.

En aquel tiempo, se puso Jesús a recriminar a las ciudades donde había hecho la mayor parte de sus milagros, porque no se habían convertido:
«¡Ay de ti, Corozaín, ay de ti, Betsaida! Si en Tiro y en Sidón se hubieran hecho los milagros que en vosotras, hace tiempo que se habrían convertido, cubiertas de sayal y ceniza.
Pues os digo que el día del juicio les será más llevadero a Tiro y a Sidón que a vosotras.
Y tú, Cafarnaún, ¿piensas escalar el cielo? Bajarás al abismo. Porque si en Sodoma se hubieran hecho los milagros que en ti, habría durado hasta hoy.
Pues os digo que el día del juicio le será más llevadero a Sodoma que a ti».

Palabra del Señor.
R. Gloria a ti, Señor Jesús.

San Agustín, de dono perseverantiae, 10
Cierto comentador católico, no despreciable, expone este pasaje del Evangelio, diciendo que el Señor sabía de antemano que los de Tiro y Sidón se separarían de la fe, después de haber creído por los milagros hechos en presencia de ellos; pero movido el Señor de misericordia no quiso hacer en esas ciudades milagros porque hubieran quedado sujetas a mayores castigos si hubiesen abandonado la fe que recibieron, que si jamás la hubieran recibido ( Jn 12, 37-40). O de otro modo: El Señor previó con certeza los beneficios por los que El se digna salvarnos.

Oración de los fieles
Ferias del Tiempo Ordinario XXXV

Oremos insistentemente a Dios, nuestro Padre.
- Por la Iglesia universal y por nuestra comunidad (parroquia). Roguemos al Señor.
- Por la paz del mundo y por la prosperidad de nuestra ciudad (nuestro pueblo). Roguemos al Señor,
- Por los enfermos, los pobres y todos los que padecen. Roguemos al Señor.
- Por el buen tiempo y la abundancia de las cosechas. Roguemos al Señor.
- Por todos los que participamos en esta eucaristía. Roguemos al Señor.
Que nuestra oración, Dios de bondad, suba a tu presencia y que nuestras peticiones obtengan fruto abundante. Por Jesucristo, nuestro Señor.

Misa por la Evangelización:
Oración de los fieles
Como Iglesia peregrina y misionera, presentamos al Padre nuestra oración, con la mirada y el corazón puestos en las necesidades del mundo entero.
- Para que la santa Iglesia católica anuncie el Evangelio a los pobres, predique la libertad a los oprimidos y, fiel al mandato divino, no cese en su tarea evangelizadora. Roguemos al Señor.
- Para que Dios bendiga el trabajo de los misioneros en el mundo y les dé fortaleza en el anuncio del reino mediante la solícita guía del Espíritu Santo. Roguemos al Señor.
- Para que los hombres de todos los pueblos y religiones, en su deseo de encontrar a Dios, descubran con gozo que no están lejos de él. Roguemos al Señor.
- Para que las naciones menos desarrolladas se aparten del error y de la superstición, y crezcan en la virtud que contribuye a la verdadera vida en el Espíritu y a la grandeza de los pueblos. Roguemos al Señor.
- Para que nuestra comunidad sea fiel testigo del reino de Dios en el mundo. Roguemos al Señor.
Señor y Padre nuestro, tú, que quieres que todos los hombres se salven y lleguen al conocimiento de la verdad, escucha nuestra oración para que todos los pueblos de la tierra constituyan el reino de tu Hijo que vive y reina contigo por los siglos de los siglos.

Oración sobre las ofrendas
Suban hacia ti, Señor, los dones de tu Iglesia suplicante, aceptables a tu majestad, como lo fue la pasión gloriosa de tu Hijo por la salvación de todo el mundo. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Múnera supplicántis Ecclésiae, Domine, in conspéctum maiestátis tuae ascéndant accépta, cui pro totíus mundi salúte grata éxstitit Fílii tui pássio gloriósa. Qui vivit et regnat in saecula saeculórum.

PLEGARIA EUCARÍSTICA D 3

Antífona de la comunión Sal 116, 1-2

Alabad al Señor todas las naciones, aclamadlo todos los pueblos. Firme es su misericordia con nosotros, su fidelidad dura por siempre.
Laudáte Dóminum, omnes gentes, collaudáte eum, omnes pópuli; quóniam confirmáta est super nos misericórdia eius, et véritas Dómini manet in aetérnum.
O bien: Mc 16, 15
Id al mundo entero y proclamad el Evangelio a toda la creación, dice el Señor.
Eúntes in mundum univérsum, praedicáte Evangélium omni creatúrae, dicit Dóminus.

Oración después de la comunión
Te rogamos, Señor, que nos santifique la participación en tu mesa, y haz que todas las naciones reciban con gozo, por el sacramento de tu Iglesia, la salvación que tu Unigénito efectuó en la cruz. Por Jesucristo, nuestro Señor.
Sanctíficet nos, quaesumus, Dómine, mensae tuae participátio, et praesta, ut, quam Unigénitus tuus in cruce operátus est salútem, omnes gentes per Ecclésiae tuae sacraméntum gratánter accípiant. Per Christum.

MARTIROLOGIO

Elogios del 13 de julio
S
an Enrique, emperador
 romano-germánico, que, según la tradición, de acuerdo con su esposa Cunegunda puso gran empeño en reformar la vida de la Iglesia y en propagar la fe en Cristo por toda Europa, donde, movido por un celo misionero, instituyó numerosas sedes episcopales y fundó monasterios. Murió en este día en Grona, cerca de Göttingen, en Franconia, actual Alemania. (1024)
2. Conmemoración de san Esdras, sacerdote y escriba, que, en tiempo de Artajerjes, rey de los persas, habiendo regresado desde Babilonia a Judea, congregó al pueblo que estaba disperso y puso gran empeño en estudiar, llevar a la práctica y enseñar la Ley del Señor en Israel.
3. Conmemoración de san Silas, elegido y enviado por los apóstoles a las Iglesias de la gentilidad junto a los santos Pablo y Bernabé, lleno de la gracia de Dios, cumplió con gran empeño su ministerio. (s. I)
4. En Alejandría de Egipto, san Serapión, mártir, que, en tiempo del emperador Septimio Severo y del prefecto Áquila, alcanzó la corona del martirio al ser quemado vivo. (c. 212)
5. En la isla griega de Quío, en el mar Egeo, santa Miropa, mártir. (s. III/IV)
6. En Filomelia, ciudad de Frigia, actual Turquía, santos mártires Alejandro y treinta soldados, que, según cuenta la tradición, fueron martirizados bajo Magno prefecto de Antioquía de Pisidia. (s. IV)
7. En Albi, ciudad de Aquitania, actualmente Francia, tránsito de san Eugenio, obispo de Cartago, glorioso por su fe y sus virtudes, que sufrió el destierro durante la persecución desencadenada por los vándalos. (501)
8. En Bretaña Menor, también en la Francia actual, san Turiavo, abad del monasterio de Dôle y obispo. (s. VII/VIII)
9*. En Génova, en la región italiana de Liguria, beato Jacobo de Varazze o Voragine, obispo, de la Orden de Predicadores, que, para promover la vida cristiana del pueblo, ofreció en sus escritos numerosos ejemplos de virtud. (1298)
10*. En Norwich, en Inglaterra, beato Tomás Tunstal, presbítero de la Orden de san Benito y mártir, que, en tiempo del rey Jacobo I, fue condenado a muerte y ahorcado por haber entrado, como sacerdote, en este país. (1616)
11*. Ante las costas de Rochefort, en Francia, beatos Luis Armando José Adam, de la Orden de los Hermanos Menores Conventuales, y Bartolomé Jarrige de la Morélie de Biars, presbíteros y mártires, que, encarcelados en una vieja nave durante la Revolución Francesa por ser sacerdotes, murieron en ella víctimas de la peste y de su caridad para con sus compañeros de cautiverio. (1794)
12*. En Orange, ciudad de Provenza, también en Francia, beatas Magdalena de la Madre de Dios (Isabel) Verchière y cinco compañeras*, vírgenes, martirizadas durante la misma Revolución Francesa. (1794)
*Cuyos nombres son: beatas Teresa Enrica de la Anunciación Faurie, Ana Andrea de San Alejo Minutte, María Ana de San Francisco Lambert, María Ana de Santa Francisca Depeyre y María Anastasia de San Gervasio Roquard.
13. En la ciudad de Châu Dôc, en Cochinchina, actual Vietnam, san Manuel Lê Van Phung, mártir, padre de familia, que, pese a estar detenido en la cárcel, no cesó de exhortar a sus hijos y familiares para que fueran caritativos con sus enemigos, y finalmente fue decapitado por orden del emperador Tu Duc. (1859)
14. En Budrie, lugar de Emilia-Romaña, santa Clelia Barbieri, virgen, que se preocupó por el bien espiritual de la juventud femenina y fundó la Congregación de Hermanas Mínimas de la Virgen de los Dolores para la formación humana y cristiana, especialmente, de la niñas pobres y abandonadas. (1870)
15*. En Galeazza, cerca de Bolonia, también en Italia, beato Fernando María Baccillieri, presbítero, que consagró su vida a la formación, bajo todos los aspectos, del pueblo que se le había encomendado, y fundó la Congregación de las Siervas de María para ayuda a las familias necesitadas y, en particular, para la formación de la juventud femenina. (1893)
16. En el territorio de Langziqiao, cerca de Hengshui, en la provincia de Hebei, en China, san Pablo Liu Jinde, mártir, que, durante la persecución llevada a cabo por los Yihetuan, ya anciano y habiendo quedado como único cristiano de la aldea, salió al encuentro de los agresores con el rosario y un libro de devoción en la mano y los saludó como se solía saludar a los cristianos, por lo que fue inmediatamente asesinado. (1900)
17. En la localidad de Nangong, también en la misma provincia china de Hebei, san José Wang Guiji, mártir, el cual, durante la persecución ya mencionada, rechazó salvar su vida diciendo, como le sugerían, una leve mentira, y prefirió morir gloriosamente por Cristo. (1900)
18*. En la ciudad de Angostura, en Colombia, beato Mariano de Jesús Euse Hoyos, presbítero, quien, sencillo e íntegro, se entregó totalmente a la oración, a los estudios y a la instrucción de los niños. (1926)
19*. En Caguas, ciudad de Puerto Rico, beato Carlos Manuel Rodríguez Santiago, que se consagró incansablemente en la renovación de la sagrada liturgia y a la difusión de la fe entre los jóvenes. (1963)

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